Gallo di Australorp nera, allevatore e foto Giuseppe Bridi.

Poche razze sono generalmente conosciute per le loro buone doti produttive come l'Australorp. Questa razza trova le sue origini in Australia, nel periodo a cavallo tra il 1890 e i primi anni del '900. Lo stock iniziale di animali provenienti dall'Inghilterra comprendeva Orpington nere e Rhode Island Red. Gli allevatori locali introdussero poi con morigeratezza sangue di Minorca, Plymouth Rock, Leghorn e Langshan Croad. Al termine della selezione questi animali vennero chiamati Australian Utility Orpington, dal nome della razza che maggiormente aveva contribuito alla loro nascita, e da qui, per abbreviazione, Australorp. 

In molti considerano l'Australorp un'eccellente razza a duplice attitudine - ed è assolutamente vero! Si tratta di animali a pelle bianca e tarsi grigio scuro; ottimi produttori di carne fine e saporita, e altrettanto buoni produttori di uova a guscio marrone. A quest'ultimo proposito, va senz'altro menzionato un particolare interessante. Da un ceppo di Australorp altamente selezionato al nido trappola per la produzione di uova, si ottenne una femmina che depose la bellezza di 364 uova in 365 giorni, un record assoluto non ancora eguagliato!

Gallo di Australorp bianca, allevatore e foto Giuseppe Bridi

Questo evento, piuttosto noto, ha dato origine a un equivoco abbastanza diffuso: alcuni allevatori infatti in base a questo record sostengono ancora che l'Australorp
Buon Natale!

Arrivati! Anche quest'anno siamo arrivati, incredibilmente, al Natale. Le settimane sono volate, la primavera ha ceduto il passo a una lunga estate e a un breve autunno. L'inverno stenta ad arrivare, ma quella che non è mancata, quest'anno, è stata la voglia di fare. E di cose ne abbiamo fatte tante, e di avventure ne abbiamo intraprese altrettante... 

Farvi gli auguri diventa ogni anno più bello. Diventa più bello perché siete di più a seguirmi su queste pagine, ma soprattutto perché il confrontarmi con voi mi permette di crescere, come blogger, avicoltore, zoologo, botanico ma soprattutto persona

E allora, vi auguro di poter camminare sempre lievi nella mente di chi vi sta accanto. Vi auguro di entrare nei pensieri degli altri piano, quasi in punta di piedi, in modo da poterveli godere e comprendere a fondo i desideri e le aspirazioni altrui .

Vi auguro di dipingere il Natale dei colori della vostra passione e di condividerlo con le persone che amate, perché niente come condividere vi permetterà di crescere, migliorare, evolvervi (evolve or die!). 

Vi auguro di aprirvi all'accoglienza dell'altro, non per perdervi in un falso sentimento di libertarismo, ma per apprendere a fondo le vostre radici e incontrare il rispetto per quelle altrui. 

Vi auguro di Vivere, pienamente e totalmente, ben oltre questi giorni. Vi auguro un mondo di bene, e mi auguro che vorrate continuare a seguire questo blog, nei tanti appuntamenti e nelle tante avventure che intraprenderemo quest'anno. 

A tutti voi, amici, buon Natale e Felice Anno Nuovo!

Andrea Mangoni.
Un cespuglio di cren fa bella mostra di se in un orto urbano. Foto Andrea Mangoni.
L'amore fa fare tante cose. Se sei innamorato, alcune incombenze ti sembrano lievi, persino quando in altre occasioni le troveresti paragonabili ad una tortura cinese. In gioventù l'amore per una fanciulla mi portò a fare l'aiutante di suo padre durante una delle operazioni più dolorose della mia - peraltro non ricchissima - carriera culinaria: grattugiare le radici del cren, per ottenere l'omonima salsa. Se mi chiedete se c'è qualcosa di paragonabile... sì, probabilmente mangiare crudo un peperoncino trinidad moruga scorpion o equivalente. Dopo un pomeriggio passato a grattugiare cren, gli occhi ti lacrimano, sono arrossati, ti senti le vie aeree superiori particolarmente libere e svuotate, e le mani ti friggono. Com'è finita? Sono sopravvissuto, ho trovato fortuna sentimentale altrove, e mi sono affrettato a rimuovere lo shock oftalmico relegando il cren nel dimenticatoio, fino a quando...

Fino a quando la dolce sposa non ha deciso di preparare per l'incipiente Natale uno dei piatti più classici della tradizione veneta: il bollito misto di carni. Cappel del prete, lingua e cappone, oltre al pollo lesso, da accompagnare con salse di vario tipo, tra cui appunto... il cren.

Il rafano, chiamato anche barbaforte o cren (Armoracia rusticana) è una crucifera spontanea che si può trovare nell'Europa centro orientale, ma che è stata
Un pulcino nato in pieno inverno. Davvero è impossibile allevare i pulcini in questo periodo?


In questa stagione arrivano regolarmente mail di persone che mi chiedono il motivo di un'incubata andata a male, e ultimamente alcune di loro si sono sentite dire, chiedendo consiglio a persone più "esperte", che le cose sono loro andate male perché questa "non è stagione per incubare". Ma è davvero così? Può valere la pena far nascere dei pulcini in questa stagione? E se sì, perché?

L'ultima schiusa del mio allevamento, 11 novembre 2013. Ad oggi i pulcini hanno superato il mese e stanno benone.

Innanzitutto, vediamo di chiarire una cosa. In  un ambiente controllato, con parametri di temperatura e umidità stabili, l'utilizzo dell'incubatrice per la schiusa artificiale delle uova può essere affrontato in qualunque
L'inverno è arrivato, con le giornate brevi e il sole radente anche alle tre del pomeriggio. Però le giornate di sole, per quanto fredde, ci permettono ancora di vedere i nostri animali felici al pascolo. I giovani di quest'anno sono sempre più robusti, e si divertono ad arrampicarsi sugli alberi di cachi per cibarsi dei frutti, aranciati. Gli adulti non stanno deponendo, ma non appena inizieranno le incubatrici saranno pronte! I pulcini nati negli ultimi tre mesi stanno crescendo, e sono sempre più affamati. Ecco un breve video dei nostri animali in questa straordinaria stagione. A presto!

Un antico soffietto accanto al camino. Clicca per ingrandire.
Ci sono oggetti che solo a vederli mettono allegria, perché richiamano alla mente lo scoppiettare del fuoco nel camino d'inverno. El foeo (o foetto, come lo chiamavano i miei nonni), è proprio uno di questi.

Io l'ho incontrato proprio nel suo "ambiente naturale", pochi giorni fa, a casa di un vecchio amico: accanto al camino. e per quanto antico, svolge ancora la sua funzione: soffiar aria sulle braci per attizzare le fiamme.

Il soffietto poteva anche essere usato in campagna. 

Oggi il soffietto non si usa più, ma un tempo trovava applicazione anche in campagna: ad esempio, si riempiva con zolfo in polvere e lo si usava poi per spruzzare questa sostanza sulle vigne, per combattere l'oidio.

Un antico soffietto accanto al camino. Clicca per ingrandire.

Ma - parere personale - il posto migliore dove ammirarlo rimane accanto al camino, vicino al fuoco scoppiettante, davanti magari a un buon bicchiere di vin brulé, caldarroste e qualche caro amico con cui chiacchierare.

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LEGGERE PER RICORDARE

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Mais da popcorn, selezione di Stefano Gallo. Foto Andrea Mangoni.

Martedì pomeriggio, una settimana fa. Sono in viaggio verso un paese della bassa veronese, proprio ai confini col padovano. Dall'uscita dell'autostrada in poi, per mezz'ora, la campagna veneta si srotola attorno alla strada crogiolandosi sotto il sole al tramonto. Il verde dorato dei campi di grano, le siepi, la terra scura e fertile. Tutto è bellissimo, ma sono dannatamente di fretta.
Sì, la fretta sembra accompagnare più spesso del desiderato la mia vita, ultimamente.
Non posso fermarmi ad ammirare e fotografare il paesaggio. Mi aspetta Stefano Gallo, un amico che mi ha contattato mesi fa per parlare insieme del suo ceppo di polli, polli di tipo mediterraneo e dalla colorazione sparviero che dalla descrizione e dalle poche foto che mi ha mostrato sembrano in tutto e per tutto la vecchia “Cucca “ veneta.
  
Galli di Cucca della selezione di Stefano Gallo. Foto Andrea Mangoni.
Arrivo e in sole è già troppo basso anche solo per fare foto dignitose. La campagna di Stefano sembra uscita da un film di Ermanno Olmi, coi polli che la sera tornano a casa dalla campagna e vanno a dormire sui trespoli dei pollai in muratura imbiancati di calce. Tra gli animali
Primo piano di gallo di La Flèche. Clicca sull'immagine per ingrandire. 
Ci sono alcune razze in cui una o più caratteristiche fisiche concorrono per rendere inconfondibile l'animale che ne è portatore; in questo caso, una cresta davvero singolare ha reso popolare questa splendida razza francese, bella e produttiva: la La Flèche. 

Primo piano di gallina di La Flèche. Clicca sull'immagine per ingrandire. 

Non si sa esattamente quando sia nata questa razza, ma pare che essa fosse presente fin dal XV secolo a Mézeray, villaggio sito nella regione di La Flèche. Per secoli, col nome di "Polli di Le Man", questi animali sono stati venduti e apprezzati in Francia. In maniera particolare pare che capponi e capponesse (chapons e poulardes) di questa razza fossero molto apprezzati sul mercato parigino verso la metà del XIX secolo. 
L'ipotesi più accreditata sulla sua origine la vuole frutto di un'incrocio tra la Crèvecoeur e una razza spagnola, forse la Minorca. Quale che sia la sua origine, la La Flèche ha saputo ben presto farsi apprezzare.

Gallo di La Flèche, illustrazione di C. H. Jacque da "Le Poullailer" (1858).
La La Flèche, attualmente, si presenta come un pollo vigoroso di taglia piuttosto grande, con maschi che
Ricevo e pubblico la presentazione della V Edizione di ORTICOLARIO.

ORTICOLARIO - PER UN GIARDINAGGIO EVOLUTO

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Quinta edizione - Villa Erba, Cernobbio (Como)
4 - 5 - 6 ottobre 2013
PECCATI DI GOLA IN GIARDINO

"Dio onnipotente fu il primo a piantare un giardino; ed è, veramente, il più puro fra i piaceri dell'uomo" (Francis Bacon).
Al giardino, al verde e a tutte le esperienze e le emozioni ad essi collegate è dedicato Orticolario, dal 4 al 6 ottobre a Villa Erba, sul lago di Como. Sarà il gusto il senso conduttore di questa quinta edizione che istigherà i visitatori a commettere - incessantemente e senza rimorso - "Peccati di gola in giardino".

Orticolario si configura come un evento contenitore di eventi: non solo manifestazione dedicata a fiori, piante e oggetti legati al verde, ma esperienza sensoriale assoluta, aperta a suggestioni di moda, gusto, arte, design. Per spingerci a perderci tra le storie che stanno dietro alle foglie. Numerose le sorprese e le novità che
Un post un po' diverso dal solito. Immagini a raccontare le sensazioni di quest'autunno incipiente nella nostra campagna. 
Cliccate sulle foto per ingrandirle.

Giovane galletto di Polverara al pascolo. Foto Andrea Mangoni.

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HARBOREA - festa delle piante e dei giardini d'Oltremare.
11-12-13 ottobre 2013, Livorno, parco di Villa Mimbelli.

Un fine settimana livornese tra il dire e il fare
È ormai tutto pronto per Harborea – Festa delle Piante e dei Giardini dʼOltremare, che il secondo fine settimana di ottobre catalizzerà su Livorno lʼattenzione degli appassionati di giardinaggio di tutta Italia. Il Garden Club livornese ha lavorato per perfezionare la formula che aveva incontrato il favore dei visitatori delle due passate edizioni, con lʼincoraggiamento a proseguire nella stessa direzione.

Ci sarà molto da DIRE, prima di tutto nellʼormai famoso Caffè letterario allestito nella tenda al centro del parco di Villa Mimbelli. Un denso programma di conversazioni, incontri, presentazioni di libri sul tema delle piante e dei giardini, la domenica anche in merito allʼacqua come
Permacoltura per tutti, di Patrick Whitefield

La recensione di oggi riguarda un piccolo ma interessante libro che ho potuto leggere in questi giorni: Permacultura per tutti, di Patrick Whitefield.

Innanzitutto, cos'è la Permacultura? Si tratta non tanto di una particolare tecnica agronomica, quanto di un approccio totalmente differente non solo alle pratiche agricole, ma anche ai rapporti tra le persone e ai cambiamenti sociali.
La Permacultura nasce infatti in Australia negli anni '70 del secolo scorso, a opera di Bill Mollison, professore universitario, che dall'osservazione della Natura giunse a teorizzare un nuovo modo di intendere l'agricoltura, modo che avrebbe dovuto sottintendere anche profondi mutamenti sociali ed etici a tutti i livelli.
La Permacultura parte dall'osservazione della natura per arrivare a progettare insediamenti umani ecosostenibili sulla lunga durata, tramite l'utilizzo di culture permanenti che vanno a sostituire in buona parte le colture tradizionali. In Permacultura tutto parte proprio dalla progettazione: più lunga e accurata essa è, più riuscirà ad essere duraturo, produttiva ed efficace l'insieme di colture messe in atto. Ma una simile coltura permanente non può essere disgiunta da un'attento ripensamento al risparmio energetico, allo sfruttamento etico delle risorse rinnovabili, dalla condivisione di saperi, prodotti, cibo, materiali tra le persone; insomma, un movimento a spirale che cresce sempre più coinvolgendo un numero via via maggiore di componenti.
Cosa offre quindi questo libro? Esso viene a descrivere i principi base della Permacultura attraverso una serie di esempi pratici facilmente comprensibili, portando il lettore a capire lo spirito che pervade questo movimento. Chi cercasse un manuale pratico di Permacultura rimarrebbe deluso: sono altri i testi cui rivolgersi per trovare schemi dettagliati, elenchi di specie vegetali utilizzabili, guide passo passo; questo libro invece offre molti spunti interessanti, oltre a riportare una serie di esempi presi dalla realtà a noi più vicina, quella italiana, cosa che rende questo testo davvero prezioso. Già però gli esempi presenti possono invogliare a immaginare soluzioni pratiche attuabili nella nostra realtà quotidiana, e per questo il volume vale il prezzo d'acquisto.
Insomma, una volta terminata la lettura di questo piccolo libro, avrete senz'altro capito lo spirito, la metodologia e le motivazioni che animano la Permacultura, e credo verrà anche a voi la voglia, proprio come è capitato a me, di approfondirne principi e utilizzi attraverso altre letture e magari attraverso uno dei corsi proposti dall'Accademia Italiana di Permacultura.

Patrick Whitefield
Permacultura per tutti
Terra Nuova Edizioni - 213 pagine, con illustrazioni in bianco e nero.

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ALTRE LETTURE INTERESSANTI SULL'ARGOMENTO
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Melolontha melolontha (maggiolino). Andrea Mangoni 2005

Nuovi casi di influenza aviaria all'orizzonte. Come comportarsi? Foto Andrea Mangoni.

È iniziato.
Lo stillicidio di notizie sull'influenza aviaria è iniziato. Ci aspettano probabilmente settimane di notizie, allarmismi, paure e cattiva informazione. Vale la pena allora iniziare per tempo a parlare di cosa stia succedendo, di cosa sia l'aviaria e di cosa effettivamente aver paura. Soprattutto, cerchiamo di capire se e quanto gli allevamenti rurali siano a rischio rispetto a quelli industriali.

Cominciamo dai fatti. 
Il 14 agosto, a Ostellato, in provincia di Ferrara, viene riscontrato nel corso di alcuni controlli ad un allevamento intensivo la presenza di capi infetti da un virus ad alta patogenicità correlabile all'influenza aviaria, appartenente al sottotipo H7N7. La Regione Emilia Romagna emana subito un'ordinanza per l'attuazione di misure straordinarie di sicurezza, e si da il via non solo all'abbattimento di oltre 128.000 polli, ma anche all'istituzione di zone di prevenzione ma anche a controlli mirati a tappeto sugli altri stabilimenti dello stesso gruppo. Così il 21 agosto la notizia che un secondo focolaio è stato rinvenuto a Mordano, nell'imolese. Scattano quindi gli abbattimenti - si parla di oltre 700.000 capi - e nuovi controlli vengono previsti non solo in Emilia Romagna ma anche nelle regioni contigue. nel frattempo scatta il divieto di esportare polli, vivi o morti, dalla regione in questione, mentre in Liguria si registrano morie di anatre selvatiche. Infine è notizia di stamani che un altro allevamento a Portomaggiore (Ferrara), in cui vengono allevati 18.000 tacchini, è stato riscontrato lo stesso ceppo del virus e che scatteranno quindi immediatamente gli abbattimenti in massa degli animali e le norme di
Uno splendido maschio di Sumatra. Foto di Andrea Mangoni, esemplare di Marco Bindocci.
Gallo di Sumatra. Esemplare Marco Bindocci, Foto Andrea Mangoni.


Esistono degli animali che sanno racchiudere, in un corpo elegante, bellezza e mistero. Di certo a questa categoria è possibile far appartenere il Combattente di Sumatra o Sumatra, quella che certamente è una tra le razze più affascinanti di polli.

Il Sumatra vanta una storia davvero particolare: per molto tempo infatti si disquisì a lungo se esso appartenesse o meno ad una distinta specie di galliformi, o se derivasse semplicemente da galli domestici tornati selvatici. Quale che fosse la verità, si trattava comunque di una razza veloce e aggressiva, come si confà a un gamefowl, ma anche piuttosto confidente con l'uomo. 

Primo piano di un gallo di Sumatra. Foto di Andrea Mangoni, esemplare di Marco Bindocci.
Il Sumatra ha una caratteristica anatomica davvero singolare: la presenza, nei maschi e a volte anche nelle femmine, di speroni multipli. Devono essere almeno due, preferibilmente di più, e con la crescita assumono una posizione leggermente a spirale lungo il
Ricovero ad arca mobile. Foto di Gianni Uliana.

Oggi vi presentiamo un breve video in cui vi verrà mostrato passo passo, fotogramma per fotogramma, come costruire un ricovero per avicoli ad arca mobile usando materiali di recupero. Foto e didascalie ci arrivano da Gianni Uliana, che gli amici del nostro blog forse ricorderanno come allevatore delle belle Ermellinate di Rovigo apparse nell'articolo dedicato alla razza. Gianni e Giuliana (sua moglie) gestiscono l'allevamento rurale "La Giuliana", in cui si occupano di molte razze avicole, tra le quali Ermellinata di Rovigo, Robusta Lionata e Maculata, Cocincina nana, Wyandotte ed altre ancora (contatto e-mail giulyegiuly@gmail.com).

Allevamento "La Giuliana": contatto e-mail giulyegiuly@gmail.com

L'arca mobile è stata intesa in questo caso come ricovero notturno per animali che vivono liberi al pascolo. La scelta di riciclare vecchi materiali è ottima; si possono ottenere splendidi ricoveri notturni anche modificando leggermente vecchie casette da giardino o ricoveri per attrezzi. Vi lascio al video, augurandomi che possa essere di facile comprensione. Buon lavoro e buona costruzione!


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Mais di varietà locale appeso a seccare, in Cadore. Clicca per ingrandire. Foto Andrea Mangoni.

Amo il Cadore. E' una terra stupenda, ricca di fascino, tradizioni, leggende, biodiversità naturalistica. Ma il Cadore racchiude anche, come uno scrigno, un'ingente ricchezza in termini di biodiversità agronomica e zootecnica, e di fitoalimurgia. 


Lago di Centro Cadore. Foto Andrea Mangoni.


Qui potrete trovare ancora tante piante da frutta antiche, alberi di meli, peri e ciliegi dai tronchi contorti e secolari che svettano accanto ai vecchi tabià, i pagliai di un tempo; qui si possono trovare antiche fontane e lavatoi immersi in uno spettacolo mozzafiato, che donano al viandante un'acqua gelida e cristallina, buonissima; e qui si può ancora cercare biodiversità agronomica, sotto forma di vecchie varietà orticole e cerealicole, ed era proprio ciò che speravo di poter fare tornando per tre giorni in queste terre stupende. 

Il caso ha voluto che proprio a Calalzo, dove si trovava il nostro albergo, si svolgesse il giorno del nostro arrivo un mercatino del biologico. Speravo di trovare qualcosa di
Femmina di Argiope bruennichi. Foto Andrea Mangoni. 

Procede, anche se molto a rilento, l'aggiornamento di Oryctes.com, il sito da cui nasce questo blog. Ci vorranno settimane, forse mesi, per terminare l'opera, e fino ad allora nelle pagine che vi indicherò di volta in volta molti link non saranno funzionanti, ma nel frattempo vi darò notizie delle singole pagine o delle sezioni che verranno ricostruite. Questa volta si tratta della pagina dedicata al ragno zebra o ragno tigre, Argiope bruennichi.

L'argiope è un ragno di straordinaria bellezza, di grandi dimensioni, che costruisce tele vistose come del resto è vistosa anche la sua livrea. Ha uno spiccato dimorfismo sessuale, ed è un eccezionale predatore di insetti e piccoli invertebrati. per saperne di più su questa piccola meraviglia, e per vedere anche un video su questo bell'aracnide, visitate il link seguente:


A presto!

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LETTURE CONSIGLIATE


Bacche di pomodoro Re Umberto. Foto Andrea Mangoni.

Segnalo volentieri questa bella iniziativa a favore della scoperta della biodiversità agronomica. Domenica 18 agosto 2013, dalle 09.00 alle 20.00, in occasione del bicentenario della presenza di Giorgio Gallesio a Pontremoli l’associazione “Lunigianarborea” organizza una mostra espositiva con 700 varietà di pomodori (sia frutto che piante in vaso) la mostra è centrata sulla biodiversità e la storia evolutiva del pomodoro nel mondo, avremo tutte le varianti di colore, forma e dimensione possibili, saranno presenti varietà
In questo breve video ecco buona parte dei nati di quest'anno nel nostro allevamento. Si tratta soprattutto di Polverara, incroci di Polverara, qualche nanetta e qualche "Cucca".
I piccoli vengono tenuti in gabbie fino a circa due mesi di vita, quindi lasciati in ampi recinti con possibilità di accedere a un grande pascolo costituito da un frutteto. Per chi ha la connessione veloce, c'è la possibilità di vedere il filmato in HD. A presto!



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LETTURE CONSIGLIATE

Due pannocchie di mais Biancoperla. Foto Andrea Mangoni.

Tutti sappiamo che il nostro Paese è uno scrigno di biodiversità agronomica, e che esistevano - ed esistono ancora! - numerose varietà di mais differenti. Chiunque si trovi a voler coltivare queste vecchie varietà, si trova ad affrontare il problema di proteggerle dall'ibridazione coi mais commerciali, di norma ibridi. Come fare allora? In questo video vediamo insieme come effettuare l'impollinazione manuale del mais. 



Il mais è una pianta anemofila, ovverosia è il vento ad effettuare l'impollinazione, anche a chilometri di distanza. Per essere sicuri di ottenere la riproduzione in purezza di una certa varietà, o per cercare di ottenere particolari incroci, l'impollinazione manuale è la via più sicura da seguire.
Per effettuare l'impollinazione manuale occorre procurarsi un certo numero di sacchetti di carta di
Con questo post il blog inaugura un nuovo filone, quello dei "Guest Post": articoli cioè scritti da altri blogger o autori, in linea con gli argomenti di questo sito. 
Se desiderate pubblicare un articolo nel blog, inviate il vostro materiale inedito a info@oryctes.com, testi e foto. Le immagini devono essere vostre, o di pubblico dominio, ridimensionate in modo da essere larghe 400 pxl. Gli argomenti? Biodiversità, entomologia, avicoltura, orticoltura: insomma, tutti i campi trattati da questo blog. 
Il primo articolo è quello di Daniela Di Pietro di PVcompare.net, dedicato agli animali che sfruttano l'energia solare per sopravvivere.

Animali fotovoltaici, un accostamento apparentemente impossibile ma che recenti studi sembrano confermare.

Fin dai primi anni nei quali iniziamo a studiare scienze naturali a scuola ci viene insegnato che la fotosintesi é un processo chimico reso possibile grazie alla luce che permette la vita del mondo vegetale. Infatti durante la
L'involucro aperto rivela la bacca dell'alchechengi (Physalis alkekengi). Foto Andrea Mangoni.

La prima volta che lo si vede in natura fa una strana impressione, quasi come qualcosa di poco naturale, di "fuori posto". Eppure le allegre "lanternine" rosse, tipiche di questa pianta, rendono l'alchechengi un'essenza immediatamente riconoscibile da chiunque. 

L'alchechengi (Physalis alkekengi) è una pianta perenne rizomatosa a vita breve appartenente alla famiglia delle Solanacee. E' originaria di alcune regioni dell'Europa e dell'Asia, ma oramai è naturalizzata in Italia da secoli ed è possibile trovarla in boschi come Bosco della Fontana a Mantova. 
La caratteristica tipica di molti rappresentanti del genere Physalis è costituita dal calice del fiore che dopo la fecondazione si trasforma in un involucro di consistenza cartacea a forma di lanterna cinese (da qui il nome comune) che protegge la bacca, peraltro commestibile. 

Due calici di alchechengi a differenti stadi di maturazione (Physalis alkekengi). Foto Andrea Mangoni.

Gli steli dell'alchechengi, lungi e piuttosto angolosi, si innalzano a circa 60 cm dal suolo. Le foglie verde chiaro, grandi, hanno forma ovale alla base e si fanno più
Il compost, una dei migliori fertilizzanti al mondo. Foto: Wikipedia.

Poche cose sono utili, nella pratica dell'orticoltura e del giardinaggio familiari, quanto l'utilizzo di un buon compost maturo. Ma che cos'è il compost? Si tratta del prodotto della decomposizione di resti organici di varia natura, soprattutto vegetali, e rappresenta un  fantastico ammendante per la stragrande maggioranza dei terreni, migliorandone struttura, composizione, fertilità, ricchezza. 

La pratica del compostaggio domestico è doppiamente utile, perché permette da un lato di ottenere ottimo "cibo" per le nostre piante, e dall'altro ci consente di riciclare una serie di materiali organici che altrimenti finirebbero nel secchio della spazzatura. Sebbene la raccolta differenziata sia una realtà presente in molte città, l'utilizzo della cosiddetta frazione umida per ottenere compost domestico è incoraggiata da molti comuni che anzi sono disponibili a offrire sia delle compostiere da giardino in comodato gratuito sia a offrire sconti a coloro che siano disposti a occuparsene personalmente. 

Ma fare del compost è un arte: non basta ammassare alla rinfusa materiale organico. Tramite il compostaggio si mira infatti a velocizzare ottimizzandoli i lungi processi di decomposizione che avvengono anche in natura. Occorre sapere infatti che la formazione del
Tanti esemplari cedibili!
Tanti nuovi esemplari cedibili, di mia selezione e per conto terzi! Un gallo Padovano, quattro coppie di Polverara e ibridi di Polverara, tre coppie di ibridi vari di media e grande taglia, e inoltre pollastri e giovani coppie di mia selezione di Polverara (prima e seconda scelta), ibridi di Polverara e ibridi di Black Jersey Giant, tutti animali rustici adattissimi all'allevamento estensivo, buoni produttori di uova e carne. Per l'elenco completo visitate la PAGINA DELLE CESSIONI. A presto!
Oggi vi presento un breve video che affronta un problema comune a molti avicoltori: come impedire ai polli di uscire dal recinto?



Molti danno per scontato che il pollo sia un animale prettamente terricolo, ma molte razze (specie quelle mediterranee) hanno un'ottima predisposizione al volo, e sono in gradi di coprire brevi distanze senza troppa fatica o di superare recinti anche piuttosto alti. Il problema è che così i nostri animali si espongono a molti pericoli, dai predatori al rischio di finire sotto un'auto, o possono creare problemi rovinando coltivazioni e orti nostri o dei nostri vicini. Intervenite prima di tutto alzando l'altezza dei recinti ed eventualmente coprendoli superiormente con della rete plastica. In casotutto questo non bastasse, dovrete provvedere a intervenire fisicamente sugli animali. Le pastoie sono un sistema di corde o legacci che tiene fermo le ali dell'animale, ma oltre a causare fastidio e stress possono (se non effettuate correttamente) essere pericolose e stringere troppo, causando cancrena. Occorre quindi intervenire sulle penne dell'animale, nello specifico sulle remiganti primarie.
Alcuni strappano direttamente le penne, ma questo è SCORRETTO e va evitato: è una pratica che causa dolore e stress agli animali, peraltro inutilmente visto che le penne ricrescono in poco tempo.
Il metodo migliore è quindi quello di accorciare con una forbice ben affilata le remiganti di una delle ali degli animali, in modo da sbilanciarne il volo e da farli desistere dal tentare una fuga. Il disegno qui sotto mostra bene come va eseguito il taglio.
Come accorciare correttamente le remiganti primarie di una gallina senza causarle problemi. Fonte dell'immagine: BackyardChickens.com.

Il taglio delle penne è il metodo meno stressante per l'animale, e se ben eseguito non causa alcun dolore. Inoltre le penne ricresceranno regolarmente alla successiva muta. Ricordate di non tagliare le penne troppo vicino alla base, per non rendere succesivamente la muta troppo difficile per l'animale. Evitate anche di tagliare le penne quando stanno ricrescendo dopo la muta: nella ricrescita le penne sono irrorate e il loro taglio può provocare una forte emorragia. Ricordate poi che una gallina con le penne accorciate faràpiù fatica in fase di cova a coprire tutte le uova e a scaldarle uniformemente. Tenetene conto!
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LETTURE CONSIGLIATE

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Le tre sorelle: mais,  zucca (o zucchina) e fagiolo. Foto Andrea Mangoni.

Presso molte popolazioni di Nativi Americani esisteva una leggenda, legata alla coltivazione di tre piante fondamentali per l'economia di molte tribù: le piante erano mais dolce, fagiolo rampicante e zucca (o zucchina), e la leggenda era quella delle tre sorelle. 

C'erano una volta tre sorelle, così unite da stare sempre insieme, e così legate da non pensare di poter sopravvivere l'una lontana dalle altre. La più piccola delle tre era vestita di verde, e strisciava ancora per terra; si sarebbe potuta alzare in piedi solo posandosi a un bastone. La seconda era vestita di giallo, e fuggiva verso il sole ogni qualvolta il vento le scompigliava i capelli. La terza, la maggiore, più grande e alta, sorvegliava le altre due, e aveva uno scialle verde pallido sul quale scioglieva i lunghi capelli biondi. Un'estate arrivò un giovane guerriero nativo americano, un ragazzino coraggioso dai passi lievi, che conosceva il linguaggio degli animali della foresta. Le sorelle lo guardarono con interesse, ma il
Quale dieta è la più adatta all'uomo? Dal punto di vista etico, quella che ci sentiamo di seguire.  Dal punto di vista scientifico, onnivorismo con forte tendenza alla frugivoria. Image source: Aula Gastronomica
Attenzione. L'articolo è lungo, complesso e forse per qualcuno risulterà noioso. Se volete solo sapere quale sia stata la mia scelta, leggetevi direttamente l'ultimo paragrafo. Se decidete invece di leggere l'intero articolo, leggetelo fino in fondo, per favore, prima di commentarlo, condividerlo, criticarlo o quant'altro. Magari fate una scappata anche a leggere gli articoli originali linkati. Poi decidete liberamente se conservarlo o gettarlo, ma prima per favore arrivate in fondo. 

Negli ultimi tempi sempre più persone, tra quelle che conosco, stanno meditando di passare da un'alimentazione onnivora a una vegetariana o vegana. Pur non essendo vegano, non ho personalmente nessun motivo di criticare queste scelte alimentari, anzi. Credo che ognuno di noi debba scegliere sempre secondo coscienza ciò che preferisce fare della propria esistenza. Credo che le scelte vegetariana eo vegana siano eticamente parlando tra le più degne, senza contare la loro sostenibilità dal punto di vista ecologico. Purtroppo assieme a una mutata sensibilità nei confronti dei temi correlati alla scelta vegana o vegetariana aumentano come d'incanto anche le affermazioni drastiche, incaute, a volte totalmente prive di fondamento scientifico, affermazioni che poi vengono riportate pedissequamente come un vangelo, senza che si sia speso un secondo ad analizzarne la veridicità.
Rimango dell'idea che sia inutile se non dannoso riportare delle false notizie di tipo scientifico per far accettare una scelta che secondo me dovrebbe risultare principalmente etica. Questo post nasce quindi dalla mia personale esigenza di far luce su una serie di informazioni date a volte acriticamente per esatte da tanti entusiasti vegani. La prima, e la più comune, è:

Mangio vegan, così non uccido animali per nutrirmi!
FALSO. Nessuno, e sottolineo NESSUNO, si può liberare dalla ruota dell'uccisione di altri viventi solo smettendo di alimentarsi di alcuni di loro. In particolar
Una coppia di colombi, ibridi pesanti. Foto Andrea Mangoni.

Oggi vi voglio segnalare alcuni interessanti video trovati su youtube sulla costruzione di colombaie sportive, o come vengono chiamate nei Paesi anglosassoni pigeon loft. Sono delle idee interessanti e - mi sembra - piuttosto funzionali. Anche per chi non ha colombi, ma solo polli, potrebbero essere fonte di spunto per la costruzione di un pollaio razionale. L'ultimo video riguarda invece la costruzione di una mangiatoia antispreco per colombi, sempre facilmente applicabile anche ad altri allevamenti avicoli. Buona visione!



Pollastra di Gallina Polverara (clicca per ingrandire). Foto A. Mangoni.

Le ferie sono finite, l'estate inizia in maniera traballante... ma davvero a luglio abbiamo la bellezza di 12 °C di minima? Siamo sicuri che il mese sia giusto? Nemmeno piante e animali sembrano capirci più molto. Ma in orto e in pollaio, le cose continuano ad andare avanti...

In orto, in effetti, quest'anno ho fatto poco. MOLTO poco. Purtroppo tra problemi di salute e impegni di lavoro ho saltato la semina di quasi tutte le varietà che mi ero proposto di riprodurre. Capiamoci, l'orto di mio padre è florido e non ci mancheranno frutta e verdura, ma non vedrò pomodori Re Umberto o meloni rospo, quest'anno. Però sono riuscito comunque a prendermi un po' di soddisfazioni. 

Zucca Marina di Chioggia. Foto A. Mangoni.

Per prima cosa, ho fatto nascere in vaso un paio di piante di zucca Marina di Chioggia, per poi destinarle a una coltivazione "alternativa": le ho infatti trapiantate direttamente ai margini della concimaia, facendo sì che usassero come tutore la rete di recinzione e proteggendole con un cilindro di rete dalle attenzioni di
Meritate ferie!

Cari amici, è tempo di meritatissime ferie. Da sabato 8 a sabato 22 giugno saremo a Caorle (VE), dove con molta probabilità non avremo accesso regolare a internet. Mi sarà pertanto impossibile rispondere celermente a mail o messaggio privati ricevuti in questo lasco di tempo. Ci si sente a fine giugno, quindi. A presto!
Tirolerhuhn, razza in ricostituzione. Foto Hans-Peter Grunenfelder.

Oggi desidero segnalarvi un documentario in lingua tedesca dedicato dalla Bayerisches Fernsehen alle antiche razze di galline alpine. Si parla di Altsteirer, di Italiener, di Appenzeller, ma soprattutto di Tirolerhuhn, della cui ricostituzione si stanno occupando Hans-Peter Grunenfelder e Kurt Kusstatscher partendo dall'incrocio di Appenzeller e Polverara. Nel video si vedono bene le strutture dell'allevamento di Kurt e si può assistere "in diretta" alla nascita di un pulcino di Tirolerhuhn. Anche per chi non conosce il tedesco il documentario è godibilissimo per le belle immagini di queste antiche razze. Buona visione!

Post decisamente più... ludico del solito!
Nel novembre del 2010 ho partecipato, in qualità di identità misteriosa, alla trasmissione "I soliti ignoti" di RAI1, condotta da Fabrizio Frizzi. Ecco una clip del mio intervento, intervento che è stato motivo di grasse risate per tutti i presenti (tra l'altro, quel giorno sfoggiavo la peggior tracheite della mia vita...).
Non avete idea di quanto sia difficile cercare di stare seri mentre tutto intorno a te centinaia di persone sono letteralmente piegate indue dal ridere!
Eccovi quindi il video. Buon divertimento!

Chioccia di Polverara. A volte le galline possono interrompere la cova per alcune ore. Che fare?

Come ogni anno, con l'arrivo della stagione delle nascite emergono problemi relativi all'incubazione. Uno dei più comuni, tanto in caso di incubazione naturale che di incubazione artificiale, è relativo all'interruzione per alcune ore della fornitura di calore alle uova. Può succedere magari che l'incubatrice si sia spenta per alcune ore (black out, spina difettosa, un contatto elettrico, un guasto) o che la chioccia abbia abbandonato il nido per alcune ore (per parassiti, disturbo di altre galline o predatori, eccetera). In questo caso di solito l'allevatore non sa cosa fare ma, soprattutto, teme che la nidiata sia compromessa. Quanto è vera questa affermazione, e come comportarsi in questi casi?

Prima di tutto, cerchiamo sempre di prevenire tali situazioni evitandone le cause. isoliamo la chioccia in una gabbia sicura o in un recinto riparato, facciamo attenzione alla presenza di parassiti come pidocchi pollini e dermanissi, facciamo manutenzione all'incubatrice prima di azionarla, cerchiamo di garantire buone
Il basilico selvatico (Clinopodium vulgare) ha infiorescenze davvero caratteristiche.

Nelle mie visite all'amata campagna mi era capitato di trovare, anni fa, un'erba davvero particolare. Aveva una struttura insolita, piccoli fiori rosa abbastanza insoliti e se strofinate le sue foglie emanavano un profumo abbastanza intenso. Non sapendo bene cosa fosse, ma trovandola interessante, ne trapiantai alcuni steli in vaso e la tenni in terrazzo per un po', cercando di capire di che cosa si trattasse.
Poi un giorno in un libro sui fiori spontanei ne trovai la foto, con l'indicazione in didascalia "basilico selvatico". Non riuscendo a trovare notizie seguendo questa pista chiesi l'aiuto degli amici del Forum di Natura Mediterraneo, e così grazie a loro scoprii a specie appartenesse: si trattava di Clinopodium vulgare.

Il basilico selvatico si è autodisseminato in un'aiuola. Foto Andrea Mangoni.

Il basilico selvatico (Clinopodium vulgare), pur non essendo esattamente un vero basilico, è comunque anch'esso una lamiacea, appartennete cioè ad una famiglia che offre alle nostre tavole buona parte delle più
La homepage del sito dell'agrimuseo "La Masseria". 

Oggi desidero segnalarvi il sito di un allevatore che ha fatto la storia della Polverara: il sito dell'agrimuseo "La Masseria" del rag. Antonio Fernando Trivellato.

Come abbiamo detto in tante altre occasioni, la razza Polverara è stata più volte sul baratro dell'estinzione. Il sig. Bruno Rossetto si adoperò per conservarne il patrimonio genetico, proteggendo gli ultimi capi per oltre 50 anni. Ma il merito della ricostituzione numerica della razza e della sua moderna selezione va dato ad Antonio Fernando Trivellato, polverarese. Verso la fine degli anni '90 del secolo scorso, infatti, il rag. Trivellato intraprese un lungo e difficile lavoro di recupero della razza, partendo inizialmente da incroci tra Padovana Gran Ciuffo e Cornish e inserendo poi 6 esemplari puri derivanti da uova ricevute dal sig. Rossetto. In seguito entrarono a far parte del suo lavoro di selezione anche altri esemplari di polli ciuffati meticolosamente e faticosamente raccolti nelle campagne del padovano. Dopo lunga selezione egli

La Gallina Padovana dal Gran Ciuffo. Di Franco Holzer

In questi giorni ho avuto modo di leggere un volume di estremo interesse: "Sulle orme della Gallina padovana dal Gran Ciuffo. Appunti di viaggio dalla Polonia al Vaticano", del dott. Franco Holzer.

Il Dott. Holzer è già noto agli amici di vecchia data del blog, per i suoi interessantissimi contributi sull'affresco della gallina ciuffata nell'oratorio di San Michele Arcangelo a Padova, e per i suoi studi sulla famiglia Dondi dell'Orologio.

Il libro prende in considerazione alcuni interessanti spunti storici per tentare di ricostruire parzialmente la storia della gallina Padovana Gran Ciuffo, analizzandone somiglianze e differenze con la Polverara ma soffermandosi anche su episodi recenti della storia di questi avicoli, come ad esempio il dono al Pontefice Giovanni Paolo II di alcuni esemplari, in onore della


A un anno di distanza da "Il pollaio per tutti", ecco che esce in libreria il mio nuovo libro, di cui sono coautore dei testi e illustratore: "Basta zanzare! E altri insetti molesti", edito da A. Vallardi, collana tascabili Collins Gem.

Con l'avvicinarsi della bella stagione le zanzare hanno ricominciato a uscire dai propri nascondigli, importunandoci di giorno e di notte, pretendendo da noi un fastidioso obolo di sangue. E non sono sole: moltissime sono le specie di invertebrati che entrano nelle nostre case - e vite -  e che sarebbe preferibile tenere invece lontane da noi, chi perché velenosa, chi perché vettore di malattie, chi perché semplicemente antigienico. Il libro rappresenta un viaggio ragionato nella storia naturale e nella biologia di questi animali, ma soprattutto si rivela un efficace vademecum per imparare come tenerli distanti da noi e dalle nostre abitazioni. 
Veniamo agli autori del libro. Franco Casini, naturalista e disinfestatore, opera da anni nel campo ed è amministratore di due forum naturalistici di interesse entomologico, Pestforum (dedicato proprio alla disinfestazione e ai problemi ad essa correlati) ed Entoforum (dedicato invece all'allevamento di molte specie di insetti). Il sottoscritto Andrea Mangoni, entomologo,  divulgatore e illustratore, è webmaster di Oryctes.com, sito dedicato tra le altre cose all'allevamento degli insetti, e autore di "Coleotteri - Guida all'allevamento di Scarabeidi e Lucanidi", delle Edizioni WILD. Le immagini naturalistiche apparse tempo fa nei vari coming soon (che avranno forse fatto pizzicare il naso a qualcuno) sono state prese dal novero di illustrazioni del volume, interamente realizzate da me al tratto. 

Troverete il libro nelle migliori librerie (reali e on line). Potete anche acquistarlo su Amazon direttamente da questo sito, tramite i link sottostanti, in versione cartacea ( a sinistra) o e-book ( a destra). Buona lettura e soprattutto attenti alle zanzare!

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