Aglio orsino (Allium ursinum). Il sottobosco ed i margini dei sentieri ne erano letteralmente pieni. Foto di Andrea Mangoni.

Un coleottero cerambicide. Nei prati attorno al bosco se ne vedevano diverse specie. Foto di Andrea Mangoni 

Primo piano di uno dei tantissimi ragni cacciatori presenti nell'erba. Erano eccezionali predatori di farfalle e mosche. Foto di Andrea Mangoni.

Fior di cuculo (Lychnis flos-cuculi). Foto di Andrea Mangoni.

I prati vicini alla Palazzina di Caccia erano invasi dalla salvia campestre (Salvia pratensis) e dai fior di cuculo. Foto di Andrea Mangoni.

Papavero (Papaver rhoeas). Foto di Andrea Mangoni.

Una vecchia vanessa Io (Inachis io) si riposava tra le erbe del prato. Foto di Andrea Mangoni. 

Io e Pietro ( e Roby alla macchina fotografica). Tutta la famiglia a passeggiare nel parco, qualcuno per la prima volta.  Foto di Roberta Maieli. 

Hottonia palustris. Foto di Andrea Mangoni
Parecchio tempo fa, oramai, vi ho raccontato di come per caso individuai una delle ultimissime stazioni di Hottonia palustris presente nella zona della Riviera del Brenta, e di come assieme al circolo di Legambiente - Riviera del Brenta riuscimmo a salvarne qualche esemplare prima che inquinamento e gambero rosso ne facessero scempio, causandone l'estinzione nei fossati della nostra zona.
Quello che non vi ho più detto è ciò che è successo dopo: i pochi tralci raccolti iniziarono molto male le loro avventure, sparendo quasi del tutto nel corso del primo anno. In seguito però si ripresero così bene che andarono a colonizzare almeno 3 stagni differenti, dando luogo lo scorso anno a numerose fioriture. La cosa mi faceva ben sperare che quest'annoil meraviglioso spettacolo della fioritura si ripetesse. 
Arriviamo così a ieri pomeriggio, e alla passeggiata fatta assieme alla mia famiglia in centro al mio paese, Camponogara. Passando vicino alle scuole pubbliche mi fermo incantato ad osservare lo stagno artificiale che Gianni Pizzi, docente da lungo impegnato con Legambiente, ha costruito per promuovere la salvaguardia della biodiversità della acque dolci locali. Qui, tra tritoni e rane, nelle acque placide risplende il verde tenero di una colonia magnifica di Hottonia! decine di fusti esili emergono dall'acqua, carichi


Un anno fa sei arrivato nelle nostre vite, e ci hai cambiato per sempre. Grazie a te, e grazie a Dio che ti ha mandato da noi.



Lucanus cervus, un lucanide in cui le dimensioni contano. Foto di Andrea Mangoni.
Lo ammetto, quando ho letto il titolo della traccia per questo terzo appuntamento del Carnevale della Biodiversità, ospitato da Mahengechromis,  non ho potuto non pensare che si prestasse un po' troppo a doppi sensi ed allusioni. Così, per non deludere nessuno ho deciso di tagliare la testa al toro e di eliminare ogni dubbio: oggi parleremo di quanto, come e perchè contino le dimensioni nel sesso.
Che in questo ambito le dimensioni COMUNQUE contino, noi uomini (intesi come maschi di Homo sapiens) lo sospettiamo, con sentimenti contrastanti, già da parecchio. E pare proprio che per gli animali le cose apparentemente stiano circa allo stesso modo, seppur in maniere differenti.

A sinistra, coppia di Lucanus cervus con evidente dimorfismo sessuale; a destra, la differenza notevolissima nella forma e dimensioni di testa e mandibole in un maschio telodonte della stessa specie (sopra) ed in uno mesodonte (sotto).
Vogliamo partire dagli insetti? Tra gli esempi più particolari e strani di come contino le dimensioni, anche se non esattamente quelle del fallo, ci sono i cervi volanti di mezzo mondo, ovverosia i Lucanidi. In moltissime specie (tra cui la nostra Lucanus cervus) è presente un dimorfismo sessuale estremamente spiccato, con maschi molto