Come molti sanno da tempo mi occupo del recupero di un'antica razza Italiana, la Boffa. Anche quest'anno ci saranno delle cessioni allo scopo di formare nuovi gruppi di riproduttori.
Oltre agli animali chi acquisterà il gruppo riceverà anche nel corso del tempo - se lo vorrà, ovviamente! - tutte le indicazioni per continuare la selezione di questa razza bisognosa di attenzione. Ecco quindi un nuovo trio di animali (tutti inanellati FIAV) disponibile per la cessione costituito da:

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Gallo di un anno a cresta semplice, taglia abbastanza piccola, già riproduttivo. Il piumaggio è rovinato per via delle lotte sostenute col gallo dominante del pollaio. Orecchioni inizialmente bianchi, poi fortemente arrossatisi col tempo.

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Gallina a cresta semplice, taglia discreta, nata nel 2010. Ottima chioccia e balia, taglia discreta, orecchioni molto rossi. A sinistra come si presentava a novembre; attualmente il piumaggio è molto rovinato per via degli accoppiamenti dei galli (è una delle "favorite" e l'hanno davvero spennata!).

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Pollastra a cresta a rosa, nata a fine 2011, deve ancora iniziare a deporre, taglia promettente. Gli orecchioni, bianchi fino a 4 mesi, si sono poi arrossati molto.

Se interessati, potrete contattarmi senza problemi a info@gallinaboffa.com. A presto!

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AGGIORNAMENTO

Il trio ha trovato una nuova casa! Alla prossima!
Un vecchio riproduttore può essere ancora valido a fini selettivi. Femmina di Brahma fulvo columbia, Foto Andrea Mangoni, allevatore Marco Toffoli.

Qualche giorno fa, su Facebook, l'amico Tiziano Del Buono mi ha fatto la seguente domanda:

Ciao Andrea, volevo porti una domanda. Ho intenzione di prendere una shamo di 4 anni; può essere ancora produttiva e fertile per molto?

L'interrogativo di Tiziano mi permette di accenare ad una questione in verità un po' spinosa: vale al pena acquistare un riproduttore di una certa età?
Sappiamo che le galline producono il massimo numero di uova annue durante il primo ciclo di deposizione, ma che queste uova sono di solito di dimensioni piccole; l'anno successivo depongono un numero inferiore di uova, ma di dimensioni maggiori. Il numero di uova diminuisce poi anno dopo anno, mentre le dimensioni delle stesse possono continuare ad aumentare. Una gallina può deporre fino anche a 18 anni... magari però farà solo un paio di uova l'anno! In generale però gli allevatori tengono le galine destinate alla riproduzione per tre o al massimo quattro anni, poi le sostituiscono.

Gruppo di Brahma bianco columbia. Foto Andrea Mangoni, allevatore Marco Toffoli.

Per quanto riguarda i galli, invece, anche se il massimo della vigoria viene raggiunto durante il primo anno di vita essi possono continuare a fecondare egregiamente le

Un pulcino di razza Polverara. Il periodo in cui è nato influenzerà il suo ruolo nell'allevamento. Foto di Andrea Mangoni.

Una delle domande che più spesso ci si pone, intraprendendo l'avventura dell'incubazione delle uova e della nascita dei pulcini, è la seguente:

Quando conviene mettere ad incubare le uova per avere dei pulcini ideali per l'allevamento?

Beh, in effetti questa è una domanda per cui esistono diverse risposte. In generale, si può dire che il periodo migliore varia in base allo scopo che prefiggiamo.

innanzitutto un consiglio generale: fate nascere i pulcini sempre in luna crescente. La tradizione contadina riporta chiaramente che i pulcini nati in luna crescente sono più forti e sani, e crescono meglio. Osservate ora una chioccia: in genere inizia a covare proprio in maniera che i piccoli nascano in luna crescente. Imitiamo quindi la natura ed affidiamoci un pochino alla voce della tradizione. Qui protrete trovare un calendario lunare per il 2012.

I pulcini nati con la luna crescente sono in genere più forti e robusti. Giovani esemplari di Boffa, foto Andrea Mangoni.

Se desideriamo incubare per ottenere dei buoni riproduttori per l'anno successivo, cercheremo di far
Passione Verde, la nuova collana della Vallardi curata da Mimma Pallavicini

Qualche anno fa ho avuto maniera di conoscere (prima telefonicamente, poi dal vivo) una persona che faceva del giornalismo naturalistico una passione prima che un mestiere: sto parlando di Mimma Pallavicini, scrittrice che ha firmato articoli per numerose riviste del settore - una su tutte, Gardenia.
Ho detto mestiere (e non lavoro) perché questo termine designa ai miei occhi un'opera portata avanti con certosina attenzione al dettaglio e con gusto del bello affiancati alla perizia tecnica, un po' come nelle antiche botteghe artigiane. I pezzi di Mimma sono così: di lettura facile e leggera, coniugano una forma briosa con dei contenuti tecnici sempre di qualità, intrisi della grande passione con cui essa vive il mondo verde a 360 gradi. Sì, perché Mimma è un'appassionata vera, che sa godere della bellezza di un giardino antico come dei boccioli fioriti dell'ultima varietà di rose, delle novità stilistiche del
Fiori di consolida (Symphytum officinale). Foto Andrea Mangoni.

Da qualche tempo pensando alle specie vegetali che mi piacerebbe coltivare in un giardino naturale continuo a pensare alla consolida maggiore (Symphytum officinale), una boraginacea diffusa in tutta Italia e ben conosciuta per le sue molte doti. In effetti, ci sono piante che si rivelano utili per le loro proprietà medicamentose, altre per il fatto di poter attirare gli insetti utili, altre ancora che in qualche maniera rivestono un ruolo importante nell'economia dell'orto; la consolida maggiore fa tutto questo, e anche di più. 

Particolare dell'infiorescenza di Symphytum officinale. Foto Andrea Mangoni.

I fiori della consolida possono essere bianchi, giallastri, rosei o blu-violetto; sono portati da racemi bifidi che si
UN OMAGGIO PASQUALE DA ORYCTES.COM E MACROLIBRARSI!
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Fiore di Nigella damascena. Foto di Andrea Mangoni.
Lo ammetto, non conoscevo la delicatezza del fiore della nigella, i suoi petali azzurro cielo, la corolla che sembra intrappolata in un fitto merletto. O meglio, la conoscevo dalle pagine dei libri , ma non l'avevo ancora mai vista. Me l'ha portata una delle mie studentesse del Corso di Botanica e Giardinaggio dell'Università Popolare di Camponogara, un anno fa, in un mazzolino che includeva anche garofanini imperiali e altri fiori delicati e bellissimi. In seguito l'ho ritrovata in un cortile abbandonato a pochi chilometri da casa mia, e lì ho avuto modo di capire come essa si sia guadagnata il nome inglese di "love-in-a-mist", ovvero di "Amore in una nebbia": i fiorellini azzurri sembravano comparire e scomparire in una nebbia di brattee sottili come capelli. L'effetto di leggiadria era amplificato dai suoi compagni d'avventura in quella particolare location: equiseti sottili e rade graminacee con spighe dorate. 

Fiori, steli e boccioli di Nigella damascena. Foto di Andrea Mangoni.
La nigella (Nigella damascena) è una ranuncolacea annuale che può raggiungere i 50 cm d'altezza, anche se
Fiori di pesco Lorenzino. Foto Andrea Mangoni.
Finalmente, ieri, è arrivata. 
L'aspettavo con ansia, come si aspetta una vecchia amica al ritorno da un lungo viaggio, con la segreta speranza che porti con se qualche piccolo regalo. 
E la pioggia è giunta portando con sé foglie umide ricoperte di gocce scintillanti, il profumo della terra e dell'erba bagnate, il rumore soffice e soffuso dell'acqua sui tetti. 
Solo dieci giorni fa la primavera dava prova di sé con un sole caldo e battente e temperature quasi estive. E nella mia campagna tutto di muove.

I peschi Lorenzini in fiore. Foto Andrea Mangoni.

Gli alberi da frutto sono in piena fioritura: i peschi Lorenzini, le susine e le albicocche, così come le ciliege. Le fioriture intense e colorate, come nuvole bianche e rosee nel cielo terso, ora iniziano a lasciare il posto ai