Fiori di pesco Lorenzino. Foto Andrea Mangoni.
Tra le operazioni da compiere nel frutteto in questa stagione, gli innesti occupano un posto particolare. tramite gli innesti, infatti, possiamo moltiplicare il numero di varietà in nostro possesso. In questo post vi proporrò una mini-guida passo passo all'innesto a spacco, che si utilizza per innestare tanto pomacee che drupacee, e che si attua proprio in questi mesi dell'anno. Maggiori informazioni su innesti e potature li troverete in un prossimo post, che rappresenterà una piccola sorpresa. Intanto andiamo ad iniziare, vedendo il caso di un innesto di susino su portainnesto di mirabolano. 

Prepariamo il portainnesto, ripulendo il tronco dai rametti laterali e tagliandolo all'altezza desiderata con delle forbici da potatura ben affilate. Se usate il seghetto rifinite il taglio poi col coltello da innesto.

Preparate il portainnesto (cliccare per ingrandire).

Alcuni centimetri sotto il taglio fatto, praticate una legatura sul tronco del portainnesto. Potete usare anche del buon nastro isolante. La legatura servirà a impedire
Scusa Jack! Mi dispiace averti fatto male!

Ho sbagliato.
Niente da dire, ho sbagliato e l'ho fatto alla grande.
La scorsa settimana ho pubblicato sul blog un post che parlava di come accorciare gli speroni nei galli quando queste appendici crescono troppo, ferendo le galline negli accoppiamenti e impedendo al gallo di camminare bene. 
Avevo pubblicato una sequenza fotografica e un video a riguardo trovato su youtube; un amico, che devo sinceramente rigraziare (il dott. Alessio Zanon), mi ha fatto notare privatamente che la pratica da me proposta era dolorosa per gli animali in quanto non avevo compreso la presenza di un passaggio fondamentale, che impediva all'animale di soffrire. Il risultato era una fonte di dolore non indifferente per l'animale, anche se all'atto pratico quest'ultimo non lo manifestava affatto (e questo mi aveva indotto in errore). 
Ho provveduto a cancellare il post, ma nel frattempo aveva ricevuto già 68 visite.
Mi dispiace, non intendevo insegnare una pratica che potesse causare dolore inutile a un animale né intendevo in effetti metterla in atto io stesso. Mi dispiace soprattutto per il gallo delle foto, Jack, che non aveva battuto ciglio ma che aveva evidentemente sofferto.
Mi scuso con tutti i lettori del blog per l'accaduto, ma soprattutto con lui, che ne ha subito direttamente le conseguenze.

Come si presenta un uovo fecondo verso il 6° giorno di incubazione. Foto Andrea Mangoni.

Della speratura abbiamo già parlato in passato, anche con un video esplicativo. Si tratta in pratica di indirizzare un fascio di luce nel polo ottuso dell'uovo allo scopo di capire se sia presente o meno un embrione. Viene effettuata a partire dal 4° giorno di incubazione nelle uova a guscio bianco o chiaro, e a partire dal 6°-8° giorno in quelle a guscio roseo intenso, allo scopo di individuare le uova non fecondate e quelle con embrioni morti, e di rimuoverle dall'incubatrice. Ma come interpretare le situazioni che possiamo riscontrare? Vediamolo in questa brevissima mini-guida fotografica. 
Nella foto sopra si vede come si presenta un uovo fecondato dopo 6 giorni di incubazione. Si nota una forte differenza di colorazione tra la calottina chiara, la camera d'aria, e il resto dell'uovo. Si notano anche numerose vene e capillari. Se l'embrione è vicino al guscio, se ne possono notare i movimenti e si presenta come un punto scuro evidente circondato di vene rosse.
Nella foto sotto invece ecco come si presenta un uovo fecondato a 8-9 giorni dall'incubazione. La differenza con la camera d'aria appare più marcata e le vene si notano molto meno.

Embrione fecondato a 8-9 giorni di incubazione. Foto Andrea Mangoni.

L'uovo qui sotto appare ancora differente. Presenta infatti una camera d'aria anomala, spostata di lato (a destra), e molto più ampia del dovuto. L'embrione, la massa scura al centro, è circondato dalle vene e sembra essere più
Un pratico abbeveratoio a sifone? Fatelo riciclando le bottiglie di plastica!

Tempo di nascite, tempo di pulcini, e tempo di spolverare le vecchie attrezzature. A volte però ci servirebbe un abbeveratoio piccino per una schiusa di pulcini poco numerosa, o per dei piccoli che ci sono arrivati inaspettatamente. In queste occasioni vale la pena pensare di riciclare creativamente le vecchie bottiglie dell'acqua minerale, per costruire un pratico abbeveratoio a sifone a costo zero! Vediamo insieme cosa ci serve per iniziare. 

Il materiale occorrente (clicca per ingrandire).

Per costruire il nostro abbeveratoio ci occorrono una bottiglia di grandi dimensioni che fungerà da sostegno (A), una bottiglia di diametro nettamente inferiore alla prima che sarà il serbatoio d'acqua principale (2), e un cutter o taglierino (C). 
Se usiamo come bottiglia principale una bottiglia da un litro e mezzo, procuriamoci come sostegno una bottiglia da due litri. Seguendo le indicazioni della figura sottostante, pratichiamo dei tagli col cutter in

Nel fagiano argentato (Lophura nychtemera) il maschio presenta una colorazione molto più appariscente rispetto alla femmina.  È un segnale onesto? Foto Andrea Mangoni.

Le bacheche di Facebook si stanno intasando: il 14 febbraio si avvicina, e amici e conoscenti si danno da fare per farci capire, che lo vogliamo o no, cosa ne pensano loro di San Valentino. La festa degli innamorati, tra romanticismi e speculazioni commerciali, non lascia indifferenti ma di certo è vero che aumentano nelle nostre bacheche gli stati depressi riguardanti le sfortune in amore. Ma ne vale la pena? Suvvia, ridimensioniamo le nostre pene amorose; c'è chi sta messo peggio. Non ci credete? Beh, oggi è il Darwin Day, e chi meglio del buon vecchio Charles poteva ispirarci per un bel post etologico-evolutivo? E allora via, si inizi a parlare di selezione e conflitto sessuale!


Betta splendens, una specie di pesce in cui è la femmina a scegliere. Foto Andrea Mangoni.

"Io credo che quando i maschi e le femmine di una specie animale hanno le stesse abitudini generali di vita, ma differiscono nella struttura, nel colore e negli ornamenti, tali differenze derivano principalmente dall'elezione sessuale". Così, oltre 100 anni fa, Darwin affrontava il tema della selezione sessuale negli animali, partendo dall'osservazione che in alcune specie, sessualmente dimorfiche, in cui i maschi presentavano ornamenti o livree particolarmente appariscenti rispetto a quelli delle compagne, questi dovevano essersi evoluti in
Magnifico gallo di Millefiori di Lonigo. Allevatore Luca Rizzini, foto Andrea Mangoni. Clicca sulla foto per ingrandire.

Oggi voglio tornare a parlare più diffusamente in questo blog della bellissima Millefiori di Lonigo o Millefiori Veneta, dopo l'accenno fatto anni or sono.  L'occasione per farlo mi viene da una recente visita a Luca Rizzini, selezionatore della razza, presso la cui abitazione ho potuto scattare le foto che accompagnano quest'articolo; ma vengo spinto a parlare di questa razza soprattutto perché negli ultimi anni alcuni privati (e non solo...) hanno continuato a propagandare un'idea deleteria, ovverosia che la Millefiori di Lonigo sia semplicemente l'Italiener Millefiori, venduta in Italia anche col nome di Italiana Comune Locale Millefiori, col risultato che oggi molti vendono la seconda per la prima. Questo "scambio di identità", qualunque sia il motivo del suo essere, è totalmente inappropriato, e ce lo dicono la storia e le caratteristiche genetiche stesse delle due razze. 

Gallina di Millefiori di Lonigo. Allevatore Luca Rizzini, foto Andrea Mangoni. Clicca sulla foto per ingrandire.

La Millefiori di Lonigo è una stupenda razza a duplice attitudine, i cui galli possono arrivare a pesare dai 2,8 ai 3,5 kg (negli esemplari più grossi e vecchi) mentre le femmine possono superare i 2,5 Kg. Può deporre fino a
Giovani polli al pascolo, in dicembre. Anche con il freddo, questi animali se la caveranno egregiamente. Foto Andrea Mangoni.

Con l'inverno si ripropone all'avicoltore un dubbio: conviene allevare i propri polli all'aperto o al chiuso? Ovverosia, qual'è il modo migliore per far trascorrere questa stagione ai nostri animali? 

In generale, i polli sono animali fatti per stare all'aperto. Amano scorrazzare per la campagna, spesso incuranti del freddo, della pioggia e del gelo. Molte razze amano anzi stare sempre all'aperto, dormendo sugli alberi se ne hanno la possibilità. Ho visto interi gruppi di polli dormire sui rami di un frutteto, incuranti di pioggia e neve, rimanendo sempre sani e forti. Le galline spesso cessano di produrre durante le giornate più fredde e rispetto agli animali allevati al chiuso iniziano a deporre più tardi, ma ne guadagnano di solito in robustezza e capacità di sopportare le avversità. 

La pioggia provoca la formazione nei recinti di uno spesso strato di fango, che può essere nocivo agli animali. Foto Andrea Mangoni.

Ma cosa succede se i polli non sono allevati al pascolo, ma in recinti? Per quanto si limiti il numero di animali, di norma la presenza dei polli in un terreno recintato comporta la scomparsa di qualsivoglia filo d'erba. La
Un gallo che canta, anche se piccolo come questa barbuta di Watermael, può essere molto fastidioso e portarci ad avere parecchi problemi. Foto Andrea Mangoni.

Per chi alleva avicoli è un incubo che rischia di concretizzarsi, prima o poi: un bel giorno alla porta suona un vicino di casa e ci dice che il NOSTRO gallo canta e lo sveglia tutte le mattine, o gli impedisce di dormire la notte: insomma, è causa di disturbo, e ci viene intimato di trovare una soluzione.
Il problema è reale e, soprattutto, di non facile soluzione.

Galli, tacchini, anatre, pavoni e faraone non sono proprio animali silenziosi. Il loro suono può essere davvero potente ed estremamente fastidioso. Cosa fare quindi in questi casi? A quali leggi fare riferimento, per capire come agire correttamente e quali siano i nostri diritti e quelli dei nostri vicini?

I pavoni sono generalmente MOLTO rumorosi. Fa eccezione Pavo muticus, che è molto più silenzioso dei congeneri. Foto Andrea Mangoni.

In questi casi la prima cosa da fare è consultare il regolamento comunale: è infatti quest'ultimo che detta alcune norme fondamentali relative agli allevamenti avicoli amatoriali, come ad esempio quella importantissima della distanza dei ricoveri notturni degli animali dalle abitazioni.
In generale, anche se ogni comune ha testi differenti a