Oggi vedremo in questo breve video come costruire una pulcinaia d'emergenza in economia, partendo da materiali riciclati a costo zero. Questo contenitore d'allevamento vi potrà tornare utile in caso vi troviate a dover alloggiare dei pulcini derivanti da una nascita imprevista, da un regalo o simili situazioni. Utilizzare materiali semplici, come scatole di cartone e cassette per la frutta, vi permetterà di accedere a una buona quantità di materie prime gratuite, facilmente reperibili come sittoprodotti anche solo facendo la spesa al supermercato.
Come ho più volte sottolineato anche nel video, si tratta di una sistemazione d'emergenza che nella sua semplicità non può completamente sostituire una pulcinaia o allevatrice tradizionale. è importante soprattutto mantenere il contenitore pulito, cambiando i giornali o fogli di lettiera quotidianamente, e sostituire lo scatolone con altri più grandi mano a mano che gli animali crescono. Come sempre, il video è disponibile anche in HD, basta selezionare il comando apposito. Alla prossima!
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LETTURE IN TEMA

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Un pulcino di Gallina Polverara nato davvero per... miracolo.


Sono questi i momenti che più di ogni altro fanno piena la mia esperienza di allevatore. Sono le storie che non dovrebbero essere, che sono di per se stesse dei piccoli miracoli. Eventi che ti fanno pensare "E se non l'avessi fatto, ora cosa ne sarebbe?".

Questo pulcino infatti, a rigor di logica, non dovrebbe esserci. Il padre è un vecchio gallo di oltre 5 anni, divenuto zoppo per via degli speroni troppo lunghi; un difetto, la zoppia, che non gli permette di accoppiarsi bene con le galline. Pur sapendolo ho provato lo stesso a inserirlo nel piano delle riproduzioni di quest'anno. Ho rischiato, sperando che probabilmente sarebbe riuscito a fecondare pochissime uova. Poche settimane fa le femmine che erano con lui hanno iniziato a deporre, e una è divenuta chioccia. Dopo un numero imprecisato di giorni la poveretta ha abbandonato la cova... ho scoperto solo poi che il nido era stato invaso dai dermanissi. Quando ho trovato il nido abbandonato le uova erano ormai gelide... chi può dire da quanto non covasse più? 24, 36 ore?

Ho rischiato il tutto per tutto, portando le uova in incubatrice e dopo un giorno ho effettuato la speratura. Su 17 uova solo 5 erano state fecondate, ma in tutte queste ultime l'embrione era morto... in tutte, tranne in una. Un'ombra scura, piuttosto grandicella, ondeggiava nell'uovo. Ricordo l'emozione nel vedere quel piccolo corpo muoversi all'interno del guscio, su e giù. Non sapendo quanto fosse avanti la cova, ho sperato le uova ogni due giorni e quando mi è parso che fosse arrivato a fine sviluppo l'ho passato in schiusa. ieri la bella sorpresa: il piccolo ce l'ha fatta. Mi auguro di tutto cuore che si tratti di una bella femminuccia, per poter avere la certezza di poterla tenere con me. Ma ciò che più importa, è che la sua vita è qui, ora, prepotente nel reclamare il suo pezzetto di cielo. Il resto può attendere.
I Peri di San Pietro sono tra la prime varietà di pera a maturare.

In questo inizio d'estate si cominciano a raccogliere diversi tipi di frutta, ma a fare la parte del leone sono le drupacee. albicocche, pesche, susine, persino le ultime ciliege. Ma esistono anche alcune varietà di pere che maturano proprio in questo periodo, e in manienra particolare attorno al 29 giugno, data in cui la Chiesa Cattolica festeggia San Pietro: proprio per questo tali varietà sono chiamate di solito Peri di San Pietro o, come accade qui in Veneto, Peretti Sampieroi.

I singoli frutti sembrano piccoli gioielli arrotondati.

Si tratta di differenti antiche varietà diffuse lungo la penisola e che sembrano avere diversi punti in comune tra