Uova di differenti razze e differenti colori: Polverara, bianche; ibridi con sangue Combattente, rosa; Schijndelaar, azzurre; Marans, marrone scuro; incrocio tra Marans e Schijndelaar, verde scuro. Foto per cortesia di Desy Ongaretto.

Di che colore fanno le uova le galline? Per chi è abituato a comprare le uova al supermercato, la risposta ovvia sarebbe "rosa". Ma le nostre nonne avrebbero dato un risposta differente: per loro le uova delle galline di casa erano rigorosamente bianche. E in un paesino della Francia vi risponderebbero che se non ha il guscio color cioccolato non si può dirlo un uovo....

In verità il colore del guscio dell'uovo è fortemente legato al patrimonio genetico della gallina che lo depone, quindi alla sua razza, e per nulla centra - come alcuni pensano - l'alimentazione della gallina stessa, che al contrario influisce sul colore del tuorlo.
Un'illustrazione anatomica di gallina Ancona in deposizione, da "Pollicoltura", di Frau-Sanna (1956).
Come si può intuire dall'immagine qui sopra, l'uovo è il risultato finale di un lungo processo. Il guscio, in particolar modo, viene a formarsi nel cosiddetto utero, una porzione dell'apparato genitale femminile che ha una
Un uovo infetto ha iniziato a trasudare una sostanza maleodorante dal guscio. 

Le uova nell'incubatrice iniziano a puzzare. Non è una situazione comune, ma può succedere. Un giorno apri il coperchio della macchina e senti un inconfondibile fetore di uova marce. A volte non si nota nulla, ma qualche altra volta si notano su una o più uova alcune gocce di un materiale all'apparenza vischioso, giallastro, quasi miele parzialmente cristallizzato. Cosa succede?

Succede purtroppo che quelle uova erano state messe in incubatrice sporche, erano leggermente crepate o che non erano state ben pulite immediatamente alla raccolta. Alcuni batteri sono riusciti quindi a penetrare nell'uovo e moltiplicandosi hanno finito per uccidere l'embrione. I processi di decomposizione hanno quindi iniziato a far trasudare dai pori del guscio l'albume stesso, che prende quindi la forma a gocce che stiamo vedendo. A volte l'embrione non muore subito, ma sopravvive fino a una settimana dalla schiusa, ma alla fine per lui non vi sono speranze. E allora che fare?

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Per prima cosa, toglierlo CON ESTREMA CAUTELA dall'incubatrice. Il rischio concreto è che la pressione all'interno dell'uovo possa farlo esplodere, imbrattando e contaminando uova e incubatrice. Mentre la macchina può essere disinfettata, di norma le uova vanno buttate. Inoltre l'operazione potrebbe essere resa difficile dal fatto che l'albume che fuoriesce dal guscio può incollare l'uovo all'incubatrice, rendendo difficile la sua rimozione. Cercate quindi di togliere l'uovo afferrandolo con un foglio di carta assorbente e con un sacchettino di plastica, in modo da poterlo togliere nella maniera più semplice possibile. Se malauguratamente dovesse essersi incollato alla macchina, cercate di circondarlo con della pellicola trasparente da alimenti, avvolgendolo più volte, e continuate l'incubata monitorando più spesso le uova. Se mai dovesse esplodere i danni sarebbero un po' contenuti. In una simile situazione anche l'aggiunta nell'acqua per di un disinfettante per uova, come il Virkon S, potrà essere d'aiuto. 

Non si tratta di un evento che capita spesso, per fortuna, ma è bene sapere come comportarsi in queste situazioni. Attenti alle vostre uova e, comunque e sempre, buon allevamento!

Ecco come si presenta un altro uovo infetto. 
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Giovane gallo di razza New Hampshire.

La New Hampshire è una razza americana di galline a duplice attitudine, tra le più diffuse e apprezzate per le buone doti produttive, per la rusticità e per l'indole tranquilla e mansueta. Andiamo a scoprire meglio le qualità di questi splendidi animali. 
La New Hampshire ha corpo robusto e largo, con addome profondo e petto largo, tarsi robusti di un bel giallo vivo, cresta semplice, occhi arancio e orecchioni rossi. I galli arrivano a pesare fino a 3-3,5 Kg, le femmine fino a 2,2-2,7 Kg. Possono deporre fino a 180-220 uova l'anno; le uova hanno guscio bruno. Questi animali robusti e rustici depongono di norma bene anche durante i mesi invernali e sono caratterizzati da una crescita abbastanza veloce. 

Splendida pollastra di razza New Hampshire. 

La New Hampshire è considerata una razza dal temperamento docile; in effetti con adeguato training questi animali possono essere facilmente avvicinabili e rivelarsi ottimi pet per i bambini.
Ecco come moltiplicare la menta per talea in modo facile e veloce!

Imparare a moltiplicare le erbe aromatiche è una delle pratiche più utili per chi ama cucinare utilizzando le verdure del proprio orto. Oggi vedremo insieme un modo facilissimo e veloce per moltiplicare la menta per talea in 5 semplici passaggi. 

La menta, o meglio le mente (genere Mentha), sono piante appartenenti alla famiglia delle Lamiaceae ampiamente diffuse nel Vecchio Mondo. Dalla menta piperita a quella romana, fino alla menta acquatica, le specie sono moltissime così come le cultivar ottenute dall'uomo per selezione o incrocio di specie differenti. Ognuna di esse si caratterizza per altezza, forma e colore di foglie, fiori e fusto, e soprattutto sapore e profumo. In cucina trova svariate applicazioni, dalle insalate alle frittate, dalla cucina di carne e pesce agli sciroppi. Si adatta felicemente a vivere anche in zone parzialmente ombreggiate, e prospera in vaso su balconi e terrazzi. Ma vediamo ora come moltiplicare questa pianticella per talea in 5 passi.

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  1. Prendete un ramo di menta lungo circa 10 cm. Scegliete la parte apicale della pianta. 
  2. Eliminate le foglie inferiori, e lasciatene solo un paio di coppie all'estremità. Se le foglie sono molto grandi, tagliatele a metà. 
  3. Fate dei fori sul fondo di un bicchiere di plastica e riempitelo di terriccio. Piantate lo stelo di menta in modo che la sua estremità più bassa raggiunga il fondo del bicchiere.
  4. Spruzzate il terriccio e trasferite il vasetto all'aperto, in un sottovaso con un paio di cm d'acqua. 
  5. Dopo due settimane circa la nostra talea di menta sarà oramai radicata; travasiamola in un vaso più grande e lasciamola all'aperto, mantenendo umido il terreno.
Semplicissimo, vero? Vi lascio al video illustrativo. Buona coltivazione e buon appetito!

Una splendida gallina di razza Polverara.

Il Veneto vanta da sempre una straordinaria tradizione avicola. Nei secoli infatti in questa regione sono state selezionate moltissime tipologie di polli, anatre, oche, tacchini e faraone, ma soprattutto tra i primi si è potuto osservare un'enorme differenziazione tra le razze presenti nel territorio. 
Alcune di queste sono col tempo scomparse, altre sono state ricostituite, altre ancora sono in corso di recupero. Vediamo quindi brevemente cosa è rimasto e cosa è andato perduto delle razze venete di polli. 

Tra storia e leggenda: la Polverara e la Padovana Gran Ciuffo

Femmina di Padovana Gran Ciuffo oro orlo bianco (camosciata).

Nel panorama avicolo veneto le più iconiche tra le razze di polli sono state senz'altro le due ciuffate che a lungo si sono contese lo stesso appellativo di "Padovana": la Polverara e la Padovana Gran Ciuffo. Due razze antiche, di diversa natura e origine.
La nuova incubatrice Lumia 8 della Borotto.

Cari amici, oggi vi propongo la videorecensione della nuova incubatrice Lumia 8 della Borotto
Questa macchina, ultima nata della casa veronese, ha una capienza di 8 uova grandi o 32 uova piccole, e alcune caratteristiche assolutamente nuove. 

Primo, corpo in ABS termoisolante. L'ABS è un materiale plastico, molto usato in vari campi (ad esempio per realizzare i mattoncini delle più famose costruzioni per bambini). In questo caso risulta particolarmente resistente alle variazioni di temperatura, garantendo una migliore coibentazione. L'ABS è stato adizionato con Biomaster, in pratica un prodotto antibatterico a base di ioni d'argento che aiuta a mantenere sotto controllo la carica batterica nel corso dell'incubazione. Io comunque consiglio di non utilizzare la macchina al di sotto dei 19°C. Nella mia prova la temperatura della stanza oscillava tra i 18 e i 19°C, e tutto è andato bene. Altra novità, il motorino girauova che non ha ritmi e oscillazioni regolari e continue, ma che cambia più volte nel corso del giorno angolo e posizione delle uova in maniera variabile. Infine le bocchette per il rabbocco dell'acqua, che sono ora dotate di coperchietti in ABS per limitare le possibilità di inquinamento. Il coperchio interamente trasparente la rende perfetta per esperienze didattiche coi bambini, che adoreranno veder nascere "in diretta" i pulcini. Ultima, grande novità, il cavo di alimentazione che si può collegare all'accendisigari dell'auto o ad altre apparecchiature similari, avendo la possibilità di essere alimentata a 12V.

I primi Polverara nati con la Lumia 8.

Insomma, tante piccole novità per una macchina che ha nella piccola capacità il suo limite più grande, ma che sembra garantire ottime performance. Nella mia prova, infatti, su 8 uova fertili di gallina sono nati 7 pulcini; l'ultimo piccolo aveva iniziato a schiudere, ma è morto durante l'operazione. Era infatti posizionato male all'interno dell'uovo stesso, e aveva iniziato a bucare il guscio vicino al polo acuto. 

Ecco più nel dettaglio come si è svolta questa esperienza: 


La Lumia 8 Borotto sembra essere una macchina assolutamente consigliabile ed affidabile. Potrete usarla per testare in sicurezza la fertilità media di un gruppo di riproduttori, per esperienze didattiche o in caso di necessità - perché no? - per trasportare in auto in sicurezza uova che abbiano già iniziato il processo di incubazione. Potrete acquistare la Lumia 8 direttamente presso il sito del produttore, oppure anche su Amazon


Alla prossima videorecensione!

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