Come dare l'ortica ai polli? Molti allevatori offrono questa pianta ai propri animali, ma non sempre gli avicoli la gradiscono. Oggi vedremo insieme appunto quali sono i modi migliori per somministrare l'ortica alle galline. 

L'ortica (Urtica dioica) è davvero la cenerentola degli orti: invasiva, detestata per i dolorosi incontri che regala a chi la sfiora, è una vera e propria bomba dal punto di vista nutrizionale: ricca di vitamine (B2, B3, A, K) e di sostanze utili (potassio, calcio, fosforo, magnesio).


In pollaio l'ortica è utilissima come integratore alimentare, specie d'inverno, visto che pare stimolare la ripresa della deposizione nelle galline. Come somministrarla? Abbiamo vari modi per farlo. Possiamo offrirne le foglie più tenere fresche e tagliuzzate finemente ai polli in gabbia di accrescimento o nei recinti, oppure possiamo lasciarla essiccare e sbriciolarla nel pastone. E ancora, possiamo sbollentarla e unirla sempre al pastone a base di pane o crusca, da fornire d'inverno agli animali. Troverete le indicazioni necessarie nel video che posto qui sotto. 



Tutto sta ad andare oltre al suo pungente abbraccio, dovuto alla presenza di sostanze urticanti nei tricomi, peli unicellulari che si rompono al contatto con un potenziale aggressore liberando le sostanze al loro interno. Ma nella lillipuziana foresta di peli velenosi e non che adombra fusto e foglie dell''ortica, una marea di insetti trova casa, dagli afidi agli imenotteri parassiti degli afidi stessi, fino ai bruchi di tante specie di farfalla.




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Quando, quest'anno, ho deciso di riprendere un gruppo di Gallina Boffa, ho pensato di ripartire pensando direttamente a un obbiettivo preciso da ottenere: la Boffa bianca. Ho pensato che vedere nel pascolo un bel gruppo di Polverara nere e di Boffe bianche sarebbe stata una vista magnifica. Ho preso quindi una femmina avana e un gallo bianco dal Pollaio Rurale La Giuliana, provenienti dalla mia linea di sangue, e per assicurarmi variabilità genetica ho recuperato una femmina nera con una lieve macchiettatura bianca da Stefano Gallo. Il trio si è ambientato senza problemi, e alla fine quest'anno ho ottenuto un gruppetto di giovani Boffe avana, provenienti dai soggetti di Gianni. 



Di questi animali ho tenuto solo 3 giovani femmine, per la rimonta, tutte portatrici del bianco; ma dalla femmina nera di Stefano sembrava non esserci modo di ottenere uova feconde. Per tutta la primavera e l'estate le uova o erano chiare, o mostravano un guscio stranamente fragile. Poi, quest'autunno, la matrona nera di Stefano ha mutato produzione: in un'ultima incubata autunnale di 20 uova, solo 6 sono risultate feconde ed erano tutte uova deposte da lei. 



Alla fine su 6 uova ho avuto 5 pulcini, che ad occhio e croce sembrano essere 4 galletti e una femminuccia, tutti caratterizzati da una livrea scura ma portatori di bianco. Così se riuscirò ad accoppiare questi maschi con le sorellastre avana potrò avere nella prossima generazione delle Boffe candide, come avevo voluto fin dall'inizio, e mantenendo per di più una discreta variabilità genetica.

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