E' di nuovo arrivato l'autunno. Le galline smettono di deporre, i galli sono più tranquilli, e alla fine della stagione si tirano le somme di un anno di allevamento. Che dire? Beh, non è stato l'anno migliore in assoluto. Anzi. Ma rimane ancora qualcosa da salvare. Vale la pena andare con calma...
Partiamo dal gruppo di riproduttori principale. Gli adulti ancora in vita del mio allevamento hanno visto la morte di due delle vecchie femmine, Titta e Tea. Polluce si è rivelato un ottimo riproduttore, con una percentuale di uova fecondate superiore al 90%. In compenso, purtroppo, l'età avanzata (minimo 4 anni) delle galline ha fatto sì che moltissimi embrioni siano morti nell'uovo, circa il 40%. I nati si sono rivelati robusti, con una crescita davvero veloce, e a parte due casi di perosi non hanno mostrato segni di malattia alcuna. In compenso, di tutti i nati in primavera si sono salvati solo tre esemplari, due dei quali successivamente ceduti. Perchè? Perchè gli altri sono stati massacrati dai ratti, che li uccidevano persino dentro le gabbie, e debilitati dagli acari ematofagi, che quest'anno sono stati una vera piaga. Insomma, un disastro. Le incubate autunnali sono andate ugualmente male, ma per altri motivi: le uova in incubatrice sembravano trasudare tuorlo marcio. Alla fine, tra settembre ed ottobre sono nati due pulcini, che adesso stanno crescendo abbastanza bene. Al gruppo di riproduttori si è infine aggiunto un incrocio, sempre proveniente dal ceppo Rossetto, che può vantare 1/8 di sangue Polverara, 1/2 sangue di gallina di tipo Italiana Comune e 3/8 di Padovana Gran Ciuffo. Sono ancora molto indeciso se utilizzare questa gallina o meno nelle riproduzioni del prossimo anno, ma ha orecchioni candidi, nessun accenno di ernia cerebrale e nonostante la taglia piccola ha una massa piuttosto notevole. Insomma, alla fine rimangono, come riproduttori puri per il prossimo anno, il gallo Polluce (Pippo per amici e nemici) e le galline Circe, Medessa, Irene e Gigia; inoltre ci sono la vecchia Rose, incrocio di prima generazione con Italiana Comune, sua figlia Ines, nata da Polluce, e la Berta, l'incrocio ultimo arrivato. Da valutare se aggiungere a questo gruppetto anche Nera, la vecchia Polverara di ceppo commerciale che per prima acquistai nel 2006.
Ma quest'anno ha visto la nascita di un secondo gruppo di riproduttori! Marco e Davide, due allevatori di Camposampiero, si sono presi alcuni dei mie capi. Oltre alla Nerina Jr, figlia della storica Nerina e di Briareo, stanno allevando una figlia di Polluce e Medessa, nata con pochissimo ciuffo, ma con tutte le altre caratteristiche della Polverara assolutamente eccellenti, e Greta, sorella di Polluce e Gigia. Ma soprattutto hanno un gallo bianco, Aries, sempre figlio di Polluce, che si sta rivelando un animale gagliardo e robusto: alla bell'età di 4 mesi e mezzo (è nato il 16 maggio!) aveva già iniziato a cantare! Una bella differenza tra questo ceppo e certi di quello commerciale, in cui i maschi iniziano a sviluppare la propria maturità sessuale verso l'ottavo-nono mese!
Briareo, incrocio di prima generazione tra Polverara Rossetto e Padovana Gran Ciuffo, continua a prosperare nell'allevamento di Marco, nel mantovano. Ha avuto prole accoppiandosi con galline di altre razze, mentre si è in attesa che si riproduca con una vecchia Polverara bianca di ceppo commerciale.
Castore, incrocio di seconda generazione e fratello di Polluce, ceduto con due Polverara commerciali ad un allevatore di Sambruson, ha sfornato una serie di bei capi dalla crescita abbastanza buona; rimane da fare una notevole selezione, perchè molti mostrano tracce di doratura nella livrea, dovuti alle ascendenze paterne (Castore è infati figlia di Rose, un incrocio di prima generazione, edi Leonida, un Polverara puro).
Purtroppo, l'iniziativa di inviare alcune uova a due allevamenti a Frosinone e in Calabria, per formare altri nuclei di riproduzioni, non ha avuto successo: le uova non hanno resistito al lungo trasporto. Chissà se l'anno prossimo potremo fare di meglio, magari con dei pulcini? Nel frattempo, posso solo augurarmi che i mie capi possano ricominciare, la prossima primavera, a dar vita a nuove generazioni di pennuti ciuffati...
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