Cambiare punto di vista, a volte, è illuminante. Anche quando si tratta di strade. Alcuni anni fa percorrevo una via alternativa a quello che era il mio tragitto usuale, quando all’improvviso rimasi meravigliato di fronte ad una antica villa restaurata. Il colore giallo chiaro dell’intonaco del muro si armonizzava col verde bosco degli infissi. Ma quello che più mi aveva colpito era il muretto di cinta: anch’esso giallo, era sovrastato da una ringhiera dalla quale fuoriusciva una vera cascata di fiori del più incredibile viola.
Mi avvicinai per capire di che pianta si trattasse, e mi accorsi con stupore che si trattava di una rosa. Non ne avevo mai viste di simili: era di color viola intenso, che in qualche fiore virava al blu, con gli stami gialli ed i petali screziati di bianco puro. Prima di allora non mi ero mai interessato di rose, se non per qualche timido tentativo di reperire alcuni esemplari di rosa canina; ma quella pianta mi aveva davvero rapito. Passato lo stupore, presi un fiore e lo portai con me per cercare di capire a quale varietà appartenesse, e dopo qualche ricerca su internet scoprii che si trattava di una veilchenblau, rosa sarmentosa rampicante, selezionata nel 1909 da Kiese. La villa era, purtroppo, chiusa; qualunque possibilità di avere qualche informazione in più sulla pianta, che da fuori sembrava notevolissima, era quindi remota. Ma decisi di tentare comunque la sorte e nei giorni successivi ripercorsi ancora quella strada, fino a che una mattina non trovai al lavoro il giardiniere del palazzo. Era una persona estremamente cortese, ma purtroppo non sapeva dirmi molto di più sulla pianta, se non che i proprietari asserivano fosse stata messa a dimora molto tempo prima… quasi un secolo.
Se quanto mi diceva il giardiniere era vero, essa avrebbe potuto essere una delle primissime piante importate in Italia di quella varietà! La mia faccia doveva essere assolutamente sbigottita, perché l’uomo si accorse subito della mia incredulità e mi fece entrare per vedere la rosa nella sua interezza. Evidentemente, il mio stupore era destinato ad essere solo agli inizi: infatti davanti a me si trovava la pianta di rose più colossale che avessi mai visto. Il diametro del tronco, alla base, oscillava tra i 35 ed i 40 cm; l’altezza dell’intera pianta, parzialmente rampicante, era di circa 3 metri e mezzo. Il giardiniere stava effettuando, guarda caso, proprio una potatura leggera della pianta, che aveva subito dei danni dopo un temporale. Gli chiesi quindi un ramo di quella magnifica pianta, per provare a farne una talea, entrando così di diritto nel mondo delle rose. Certo non era la stagione ideale, ed infatti delle tre talee che ricavai dal ramo solo una attecchì.
Dovetti attendere due anni prima di vedere il primo fiore, ma ricordo ancora l'emozione. Era piccolo e bellissimo. Purtroppo, solo quest'anno la mia pianta ha potuto finalmente essere trapiantata a dimora... è rimasta a casa dei mie genitori, nel giardino della mia infanzia, accanto al pozzo. Lì, da vera rambler, potrà intrecciarsi al ferro battuto e fare sfoggio una volta di più della sua meravigliosa fioritura. I lunghi steli quasi privi di spine portano mazzolini di fiori dal profumo dolce e fruttato. Secondo me è davvero perfetta per il cottage garden, con la sua aria di aristocratica antichità. Come tante delle varietà di rose di un tempo, veilchenblau fiorisce una sola volta l'anno; ma è uno spettacolo davvero meraviglioso, che vale completamente l'attesa.
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