Biodiversità in campagna: un piccolo gigante in pericolo, il cervo volante.

Maschio telodonte maggiore di Lucanus cervus. Foto di Andrea Mangoni.
D'estate, nei querceti, nelle faggete o nei castagneti, è ancora possibile incontrare, al tramonto, un grosso coleottero scuro che vola pesantemente in posizione quasi verticale, dotato di grandi ed impressionanti "corna": il cervo volante (Lucanus cervus). I maschi di questo coleottero appartente alla famiglia dei Lucanidi, tra i più grandi insetti della fauna italiana, possono raggiungere e superare gli 85 mm di lunghezza; le femmine, al contrario, si attestano sui 4 cm.
Si tratta di insetti legati strettamente agli ambienti alberati, in quanto le loro larve vivono nutrendosi di legname in stato di decomposizione. E necessitano di ambienti stabili, perchè lo sviluppo larvale dura - udite udite! - dai tre agli otto anni! Capirete quindi bene come mai l'abbattimento degli alberi morti nei boschi e la scomparsa di questi ultimi da buona parte del territorio un tempo da loro occupato si sia rivelata una vera disgrazia per questo pacifico gigante. Pacifico, sì, perchè nonostante le apparenze, le grandi mandibole dei maschi sono usate solo nei combattimenti tra cospecifici, risultando quindi presso che innocue per l'uomo. In passato, nell'antica Roma, collane fatte con le grandi mandibole di cervo volante venivano messe al collo dei bambini perchè si credeva che potessero proteggerli dalle malattie respiratorie. Nella germania del '700, invece, era ancora diffusa la credenza che il cervo volante fosse un servo del demonio, e che nottetempo portasse con le mandibole delle braci ardenti sul tetto di paglia delle case, all'unico scopo di incendiarle. Le femmine, invece, con le loro mandibole piccole ma robuste, possono mordere molto dolorosamente. Le essenze arboree preferite per l'accrescimento della prole sono soprattutto quercia, faggio e castagno, ma vengono accettati anche salice, pioppo e tiglio. Le larve, bianche ed incurvate a "C", si nutrono del legno in decomposizione, soprattutto nella parte bassa degli alberi, mentre gli adulti lambiscono la linfa che cola dalle ferite degli alberi, oltre alla frutta matura. Femmina di Lucanus cervus. Foto di Andrea Mangoni.
Oltre al notevole dimorfismo sessuale che li caratterizza, questi insetti mostrano un'altra peculiarità notevole: l'allometria. In pratica, cioè, all'interno della popolazione maschile della specie, si trovano tanto esemplari lunghi tre centimetri e mezzo quanto esemplari lunghi otto centimetri. Non solo: gli esemplari più piccoli non sono delle semplici "riduzioni fotografiche" degli esemplari più grandi, non ne conservano cioè le esatte proporzioni, ma mostrano proporzioni e forme differenti, specie per quel che riguarda la forma del capo e della mandibole, che si presentano più sviluppate e ramificate mano a mano che la taglia del loro portatore aumenta. A cosa è legato questo fenomeno? Non è ben chiaro. pare che gli esemplari che passano il maggior numero di anni allo stadio larvale divengano in seguito i coleotteri di taglia maggiore (i cosiddetti maschi telodonti), mentre quelli che permangono meno tempo allo stadio larvale rimangono più piccoli (maschi meso- e priodonti). Allo stesso tempo pare che le larve che si siano nutrite a spese di faggio e quercia diano animali adulti di taglia maggiore.
A causa del loro legame a doppia mandata con boschi e siepi maturi, come dicevamo, questi insetti sono diventati sempre più rari negli ultimi anni, e sebbene in alcune zone siano ancora localmente abbondanti essi sono scomparsi in molti luoghi. Proprio per questo motivo tali coleotteri sono stati inseriti nell'allegato II (specie d’interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione) della Direttiva Habitat, oltre a godere di particolare riguardo nella legislazione di alcune regioni italiane, come la Toscana.
Larva melolontoide di cervo volante. Foto di Andrea Mangoni.Un tempo questi insetti erano diffusi anche qui, a Camponogara, nel veneziano; legati per lo sviluppo alle annose ceppaie delle rive, con la semplificazione o l'eliminazione di queste ultime sono venuti a mancare a questi coleotteri importanti habitat riproduttivi. Esiste ancora, credo, la possibilità di restituire parte del proprio areale veneziano a questa specie, e di reintrodurla nuovamente in natura. Questo richiederà certamente lavoro e pazienza, vista anche la lungehzza del ciclo vitale di tali insetti, nonchè l'aiuto di quanti vorranno darlo. In particolar modo, sarebbe molto importante per il progetto che ho in mente la segnalazione di aree del padovano (saccisica) e del veneziano in cui questi magnifici coleottero siano ancora presenti. Ogni forma di collaborazione in tal senso sarà graditissima. Potrete inviare eventuali segnalazioni all'indirizzo di posta elettronica presente nella colonna a destra. Grazie!

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27 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao, mi accorgo solo ora di aver trovato la larva dei coleotteri in questione, da ignorante pensavo fosse una specie di millepiedi..ci tengo a segnalare ke la larva è stata trovata non so come in giardino nel terreno dove poi è ritornata.
saluti, fabio da napoli

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Fabio,
è probabile che tu non abbia trovato una larva di cervo vlante, ma di qualche altro coloettero, magari di uno scarabeide. Infatti sono molte le specie che hanno larve simili a questa (larve con questa forma si chiamano larve melolontoidi), in particolar modo le larve dei maggiolini e di alcuni dinastini come Pentodon punctatum vivono proprio sotto terra, nei giardini, mangiando le radici delle piante. ciao!

enrico ha detto...

ciao
ho trovato oggi in un boschetto/giardino (giardino perchè privato ma dove nn vi è erba ma solo grossi alberi, boschetto) una larva molto simile a quella della foto di proporzioni incredibili...come un grosso dito medio; l'ho trovata scavando in un composter di foglie e legnetti marci che di anno in anno ci danno terriccio...l'ho poi rimessa al suo posto e coperta nuovamente con terriccio e foglie; vivrà? o devo fare diversamente?
ciao
enrico

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Enrico, se non l'hai trovata alla base di un albero, ma in un mucchio di compost, era molto probabilmente una larva di Oryctes nasicornis, lo scarabeo rinoceronte. In questo caso avresti agito per il meglio, la larva non avrebbe avuto alcun problema a ricominciare la sua solita vita. ciao!

LunaMea ha detto...

Ciao Andrea la mia larva non assomiglia a quella della foto,e' piu' gialla e ha la faccia nera!Non si intravedono quelle cose nere sul finire del corpo...

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Manù, credo che la tua larva sia una larva di coleottero cerambicide; dovrebbe essere priva di zampe e con un rigonfiamento subito dietro la testa.
il da farsi è un bel match. se il pezzo viene da un grosso tronco, è più complicato; se viene da un ramo relativamente piccolo, è più semplie. L'ideale sarebbe tornare a portarlo in un bosco di castagno infilando il pezzo in un tronco marcio o in una atasta di vecchi rami; se vuoi vedere cosa viene fuori, prendi un piccolo terrario o contenitore di plastica, mettici uno strato di terriccio, il tuo ramo, circonda con legno marcio o segatura di castagno, umidifica leggermente e chiudi tutto con della pellicola trasparente. se la larva è già abbastanza grande potrebbe terminare il suo sviluppo l'estate prossima. ciao!

LunaMea ha detto...

Ciao Andrea,eh si,e' proprio il coleottero cerambicide che dici tu!!!!:sei un mito,stai raggiungendo il posto occupato da Alberto Angela!
Ho deciso di riportarlo nel bosco!Perche' dici che se viene da un tronco grande e' piu' complicato?viene da un tronco di 30cm di diametro...grazie ancora,ciao!!
Ma questo coleottero e' nocivo per le nostre piante o e' la voracita' della larva il problema?

Hermann ha detto...

ciao,sono hermann, vivo in campagna nella valle D'Itria ,Puglia. Ieri mentre setacciavo l'humus del mio piccolo allevamento di lombrichi ho trovato sei larve di coleottero rinoceronte immersi in uno strato di aprox.8cm.di humus, ho letto nel blog che queste larve possono passare da uno a otto anni in questo stato prima di diventare coleotteri. Vorrei sapere se posso spostarli ogni sei mesi da una parte al altra della lettiera quando quando estraggo l'humus ed, eventualmente, quale accorgimenti avere per non danneggiarli. grazie ,her*

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Hermann, probabilmente si tratta o di larve di potosia, una sorta di cetonia (che vive un anno circa come larva) o larve di scarabeo rinoceronte, che vive al massimo 3 anni come larva nel substrato. puoi di sicuro spostare le larve da una parte all'altra della concimaia, ma fa attenzione a non provocare loro ferite. dall'autunno alla primavera le larve più grosse formano un bozzolo in cui affrontano la cattiva stagione. ciao!

Anonimo ha detto...

ciao sono stefano ho trovato nel mio giardino, una decina di larve di lucanide in un ciocco di quercia che ormai si era tt decomposto,visto che dovevo toglierlo ho messo queste larve a terra e poi nn le ho più trovate,ora nn sapevo che erano di questa specie cosi in pericolo di estinzione,la domanda è questa visto che ho almeno altri due ciocchi e penso che ci siano altre larve,come devo comportarmi??grazie

Andrea Mangoni ha detto...

Ciao Stefano, la cosa migliore sarebbe quella di trovare dei ceppi di quercia in natura e di lasciare le larve singolarmente nel terreno a una decina di cm di profondità VICINO alle radici delle piante. in bocca al lupo!

Anonimo ha detto...

Salve, il nostro cane ha portato a casa una larva simile lunga circa 8 cm e di 2 cm di diametro con strane scaglie madreperlacee e iridate sul dorso e una specie di ciuffetto giallo all'estremità. L'abbiamo rimessa nel prato dove probabilmente l'ha trovata ma non riusciamo a capire a che coleottero appartiene.

Andrea Mangoni ha detto...

salve, senza una foto e/o una descrizione più accurata è virtualmente impossibile per me capire di cosa potesse trattarsi, mi spiace!

Axia ha detto...

Sono Elisabetta e vivo in provincia di Como..
nel mio giardino ho trovato una decina di larve di maggiolino sotto le radici del mio pitosforo e poi ho trovato alcune larve di cervo volante sotto alle radici di un vecchio faggio, se non vado errato -è stato tagliato da molto tempo, ma siccome le radici sono troppo grosse, le stiamo lasciando marcire per poi sradicarle del tutto- e muovendo il terreno ho notato larve davvero molto grosse, più del normale...
Preciso che nel mio giardino sono anni che trovo cervi volanti... Io prediligo i maschietti forzuti XD
E sono anni che tolgo dalle grinfie dei miei gatti le femminucce...
Ma la mia domanda è... siccome recentemente con il caldo ho visto una mantide religiosa "gironzolare" nella zona delle larve del cervo volante... non è che se le pappa in un boccone? xkè l'ho già vista fare lo stesso "scavando" vicino a quelle dei maggiolini... non vorrei che facesse lo stesso con quelle del cervo..
e se è possibile... come faccio a non farla andare più lì, senza muovere le larve?
Grazie ^^

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Elisabetta,
intanto complimenti, non è da tutti avere cervi volanti gironzolanti in giardino ;-)! non preoccuparti, la mantide non stava cercando le larve, non sarebbe mai stata in grado di percepirle sotto terra. la mantide infatti si basa sulla vista per la caccia, e non è in grado di scavare. forse stava solo cercando un posto dove deporre le uova. tra l'altro, l'esemplare che hai visto l'anno scorso è certamente morto durante l'inverno, perché le mantidi religiose comuni non sono animali che superano la cattiva stagione. in giugno in compenso ti potrà capitare di vedere la sua prole! Ciao!

Axia ha detto...

ottimo allora ^^ grazie!!
di solito le mantidi le trovo nel bosco dietro casa mia.. che si "rilassano" al sole su alcune alberi.. mi guardano sempre male :P
allora bene.. non toccherò quel pezzo di giardino fino a luglio allora ^^
non si dia mai che uccida dei meravigliosi cervi o mantidi!! NO NO!

Anonimo ha detto...

ciao, questa mattina ho trovato un cervo volante di notevoli dimensioni sul muro a nord di casa mia. Abito a Vicenza. Come mi devo comportare? lo ignoro? Ho due gatte cacciatrici e non vorrei gli facessero del male. Ery

Andrea Mangoni ha detto...

ciao, l'animale durante la notte probabilmente tornerà verso i boschi o le siepi dove vive abitualmente e dove cercherà una compagna per riprodursi. non preoccuparti, non dovrebbe succedergli nulla. ciao!

Anonimo ha detto...

Ciao , io invece ho trovato un sacco di larve di cervo volante e ne sono sicura perché trovate tutte in due tronchi che se non mi fossi messa ad aprire tutti e due i tronchi e non le avessi tirate fuori tutte dalla più piccola alla più grande altrimenti sarebbero diventate segatura dato che i contadini che abitano qui volevano disfarsene. Ora sono tutte in una specie di ciotola con dei pezzi di tronco. Non ho saputo che altro fare. Dei consigli o lascio che si sviluppino da sole ?

Andrea Mangoni ha detto...

se le lasci così moriranno quasi di sicuro. per una stabulazione d'emergenza mirata ala successiva liberazione degli animali, prova così. contenitore da 40-60 litri con uno strato di 10 cm di humus sul fondo, pezzi di legno presi dagli alberi in questione, da pressare riempiendo lo spazio tra i pezzi di legno con segatura della stessa essenza. lo strato di legno dovrebbe essere alto almeno 30-40 cm. il contenitore va leggermente coperto con un telo plastico bucato er mantenere l'umidità e posto in posizione riparata dalle piogge all'aperto.

Anonimo ha detto...

Vorrei sottoporti una foto, sembra proprio una larva di cervo volante ma le dimensione sono 1,5cm di diametro per 5 o 6 di lunghezza. Non capisco però come inserire foto.
Luca Paci

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Andrea Mangoni ha detto...

ciao luca, prova a inviare direttamente la foto via posta elettronica a oryctes.com@gmail.com.

Anonimo ha detto...

Ciao ,ho trovato una quantità. impressionante di larve dentro un tronco secco cosa devo fare?

Andrea Mangoni ha detto...

in generale, le lasci lì. se non puoi attribuire la giusta identità a un animale non puoi sapere esattamente di quali condizioni di vita abbia bisogno; inoltre se si tratasse di larve di osmoderma o cervo volante non potresti prenderle perché protette dalla legge.

Unknown ha detto...

Mentre travasavo alcune piante grasse ho trovato tipo 6 7 larve apparentemente uguali a quelle della foto del cervo,ma strano che fossero li, lunghe 4 o 5 cm poi sembra si nutrano di radici vive e da queste parti mai visti adulti. Ora sono in un vaso con terriccio e piante molto radicanti da oltre 1 anno e sembrano in buona forma anche se non crescono molto, cosa possono essere? Ma soprattutto alcuni giorni fa mentre al lavoro sradica o un grosso albero marcio cercando di capire il motivo di tanti danni ho trovato altre 2 larve come le prime come colori e proporzioni ma di dimensioni mostruose almeno 12 cm di lunghezza potevano essere della stessa specie e nutrirsi diversamente o potrebbero essere del leggendario cervo volante? comunque le ho spostate vicino ad un altro albero marcio ma senza sotterrarle bene e ora mi chiedo se possano trovare da sole la strada

Unknown ha detto...

Ciao! Oggi ho incontrato davanti a casa mia un cervo volante maschio.. Grandezza pollice e poco più.. Pochi giorni fa in un paese vicino al mio ne hanno visto un altro della stessa grandezza.. Pensi che possa esserci un legame tra i due avvistamenti?

Andrea Mangoni ha detto...

@Kerry: non credo, probabilmente si tratta di due esemplari differenti. Dove è presente la specie può essere anche localmente comune.
@Ramona: allora, le larve che hai trovato nei vasi non sono di cervo volante ma potrebbero essere di un melolontino (maggiolino o anoxia) oppure di Pentodon bidens punctatum, un dinastino. In entrambi i casi la somiglianza delle larve per un non addetto ai lavori può essere notevole, ma le larve in questione mangiano radici. in alternativa potrebbero essere larve di cetonia, che si nutrono di humus e detrito organico. le larve che hai trovato nelle radici dell'albero erano invece probabilmente proprio di cervo volante. Dovrebbero essere state in grado di trovar da sole la strada, ma in generale si nutrono di legno morto, per cui sarebbe stato meglio lasciarle vicino ad alberi morti o morenti.