Il giardino naturale: estate, tripudio di lavanda!

Un bombo si nutre tra i fiori di lavanda. Foto di Andrea Mangoni

Un bombo si nutre tra i fiori di una lavanda. Foto di Andrea Mangoni.

Estate, tempo di assaporare profumi e fragranze intense e penetranti. Una delle piante più generose in tal senso è la lavanda (Lavandula sp.), che in natura è diffusa nel bacino del mediterraneo e che conta oltre 20 specie. La lavanda marittima (Lavandula stoechas), diffusa in natura anche in Italia, è stata spesso usata per produrre ibridi commerciali per l'abbellimento del giardino, ibridi che sono noti generalmente come "lavanda farfalla". Tra le piante più diffuse in coltivazione vi sono però le lavandine o lavande ibride, la più famosa delle quali (Lavandula hybrida) fu trovata spontanea in natura e deriva dall'incrocio di Lavandula angustifolia e L. spica, che, a differenza della lavanda marina, gradiscono suoli calcarei. Essendo un ibrido sterile, viene tutt'ora riprodotta per talea. Il suo interesse in ambito commerciale infatti è maggiore di quello delle specie botaniche, in quanto permette rese maggiori ed un prodotto migliore. Inoltre, data la moltiplicazione per via vegetativa garantisce coltivazioni di piante dalla resa molto uniforme.

Ma, a meno che non abbiate intenzione di intraprendere una coltivazione di lavanda, essa potrà avere per voi un ruolo principalmente come pianta da giardino. E anche in questo ruolo, la nostra essenza se la cava egregiamente: infatti è una pianta estremamente generosa, che può dare prolungate fioriture, e riempire qualunque giardino del suo intenso aroma canforato.

Una lavanda coltivata in vaso, in tutto il suo generoso splendore. Foto di Andrea Mangoni.Come già detto, le lavande amano in genere i terreni calcarei e piuttosto aridi: ma non pensate nemmeno di lasciare a secco una lavanda nei primi giorni dopo l'impianto! Anche le piante acquistate in vaso, con panetto di terra, richiedono, dapprincipio, abbondanti annaffiature unite ad un terreno ben drenato, e come loro pure le piante di piccole dimensioni coltivate in vaso. Solo in un secondo momento, quando le radici avranno attecchito a dovere, la vostra pianta potrà essere virtualmente abbandonata a se stessa: allora prospererà e crescerà senza aiuti aggiuntivi. Di anno in anno i suoi rami legnosi si allungheranno, strisciando sul terreno e generando sempre nuovi tralci fioriti con l'approssimarsi della primavera. Diverrà quindi importante la potatura, per poterne contenere le dimensioni e non farle perdere la bella forma semisferica.

Spiga fiorita di lavanda farfalla. Foto di Andrea Mangoni.Io preferisco potare la lavanda a fine fioritura: in questo modo, posso raccogliere le spighe e farle seccare per utilizzarle in seguito, e la pianta rimane così più... in ordine, fino all'anno successivo. Quando potate la lavanda, ricordate sempre di lasciare per ogni ramo verde almeno due gemme: infatti, potandola troppo in basso, la pianta non produrrà più muova vegetazione e morirà. Occhio alle forbici, quindi! Potrete inoltre approfittare dell'occasione per fare delle talee semilegnose, di circa 15 cm di lunghezza, da piantumare in vaso fino a radicazione avvenuta (potrebbe essere utile aiutare la pianta con una polverer a base di ormoni vegetali).

Le spighe di lavanda vanno fatte essiccare all'ombra, quindi si possono utilizzare per fare piccoli profumatori per cassetti. Basta un fazzoletto di tela, un pò di nastro di raso - et voilà - una volta riempito di lavanda sarà pronto per profumare i vostri abiti e tener lontane un pò di più tarme & C.

Ma se i fiori secchi allontanano gli insetti sgraditi, quelli freschi invece... li attirano irresistibilmente! Il motivo infatti per cui amo inserire la lavanda tra le piante del giardino naturale è proprio il fatto che essa fornisce cibo a stuoli di impegnatissimi impollinatori: dai sirfidi alle api, dai bombi alla farfalle... Certo, tra queste ultime non tutte sanno apprezzare le delizie della lavanda: sono in particolar modo le cavolaie, alcune vanesse, certe piccole sfingi ed il podalirio che ne fanno man bassa. Non dimenticatevi poi un'altra cosa: le api stanno diminuendo fortemente di numero. Ogni aiuto dato a questi (e ad altri) impollinatori dev'essere assolutamente incoraggiato.

Un'ultima coriosità: Fido e Micina hanno preso alberi e arbusti per voi preziosi per altrettanto preziosissime... toilette? Qualche pianta ha tirato le cuoia dopo le ripetute "annaffiature" degli affettuosi quadrupedi? Provate a circondare le piantine più preziose con delle piccole lavande: pare infatti che il loro odore possa tener lontano anche il mammifero dai reni più efficenti.

Una spiga di lavanda. Foto di Andrea Mangoni.

2 commenti:

Alessandro ha detto...

Interessante la Lavanda... ho messo una piantina a dimora questa primavera e adesso è praticamente decuplicata, dopo un'abbondante fioritura.
Sapresti darmi indicazioni più precise sulla potatura? Cioè devo "rasarla" tipo pianta fiorita (es. rosa) o lasciare comunque una buona parte di ramo?
Grazie mille!

Andrea Mangoni ha detto...

ciao! come dicevo, per mantenerne la forma e contenerne lo sviluppo dovresti prendere un ramo e vedere dove, in basso, inizia ad emettere gemme e foglie. la parte più bassa risulterà semilegnosa o legnosa: quella non può più germogliare. quando poti, quindi, taglia i rami in basso, lasciando però almeno due-tre gemme verdi o ciuffetti di foglie, perchè se non lasci nemmeno quelli la pianta non potrà più rigettare. Spero di non aver fatto troppo casino nella spiegazione!