Anch'io ne sono diventato un affezionato, negli ultimi tre anni, a causa della mia passione per l'avicoltura; così alle otto e mezza mi muovo per farvi una rapida capatina, prima di andare a lavorare.
Già a quest'ora, e con un tempo incertissimo, la Fiera brulica di gente. Tanti i curiosi, tanti i contadini, tantissime le famiglie che portano i bambini a fare la conoscenza di un mondo che non conoscono e che forse non toccheranno mai più vicino di così.
Tra le bancarelle, non possono mancare i prodotti tipici: dal miele agli zoccoli in legno, dagli attrezzi antichi ai vini pregiati, dai salumi alle tegole decorate... E' una festa per gli occhi e - perchè no? - anche per il naso!
Fiori, alberelli, succulente e piante carnivore fanno capolino da banchetti approntati al meglio; gli stand delle associazioni dei coltivatori diretti mostrano orgogliosamente i propri prodotti e le proprie attività. Ma sono altri i veri protagonisti della Fiera: gli animali.
Lungo la strada si trovano solo uccelli da gabbia e voliera, variopinti e colorati come pagliacci, mentre in quello che negli altri giorni è un parcheggio sosta serafico un cavallino legato ad un calesse. Quasi di fronte a lui, un ragazzo mostra a passanti divisi tra la curiosità e qualche brivido lungo la schiena un piccolo pitone reale e qualche altro rettile.
Ma è sotto gli alberi del piccolo parco che si trovano i veri beniamini del folto pubblico, specie di quello più piccolo. Una fila di belle e placide mucche attende i giudizi dei compratori accanto ad asinelli dagli occhi languidi e scuri, mentre magnifici cavalli e piccoli pony nitriscono all'ombra delle foglie scure.
Coniglietti candidi corrono sopra le gabbie in rete metallica, e a coppie i polli mangiucchiano e cantano, mostrando il loro piumaggio più bello. I bambini guardano, si avvicinano e spesso allungano una mano per accarezzare il mantello pezzato di un pony o morbido e sericeo di un coniglio, incontrando finalmente (alcuni per la prima volta) un mondo di cui spesso anche i loro genitori conoscono poco.
E' un mondo contadino, fatto di riti antichi e di antiche tradizioni. Un mondo che ha letteralmente fanno e nutrito l'Italia per generazioni, prima di venire lentamente, ma insesorabilmente, ingoiato dalle logiche di mercato e dal "progresso". Ma era un mondo particolarmente... vero, un mondo dove la parola di un uomo aveva un valore più alto di quanto non lo avesse la carta stampata.
Avete mai assistito al rito dell'acquisto del bestiame? Io ne ho avuto la chance, due anni fa. Venditori e compratori si fronteggiano, con la mano nascosta dietro la schiena; il mediatore sta tra loro, cercando di convincere gli uni a portarsi sulle posizioni degli altri. Quando propone un prezzo, cerca di prendere la mano di entrambi e di unirla in una stretta; ma se il prezzo non è di... gradimento per uno dei due, la mano viene prontamente ritratta dietro la schiena, fino a quando la proposta economica non sarà accettata da tutti. Allora, la stretta di mano sugellerà finalmente l'affare: niente firme, niente contratti, solo la propria parola ed una stretta di mano.
E non mancano le storie e le storielle legate a questa Fiera: come quella di quel contadino, forse poco timorato di Dio, che continuava a bestemmiare un unico Santo: San Rocco. E tutti gli anni provava ad andare alla Fiera, che rappresentava un avvenimento imperdibile per il mondo agricolo della zona. Ma tutti gli anni, puntualmente, San Rocco aveva la sua... "vendetta": il contadino veniva immancabilmente preso, lungo la strada per dolo, da potentissimi attacchi di... dissenteria. E addio alla fiera. Solo quando smise di bestemmiare il santo, pare, riuscì finalmente a visitare la sua Fiera. A guardarle bene, le mucche sembrano ancora sorriderne, tutte in fila.
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