Rose antiche - Gloire de Rosomanes, una "survivor" d'eccezione.

Gloire de Rosomanes o Ragged Robin. Foto Andrea Mangoni.
C'era una volta una casa. 
Le persone l'avevano abbandonata da tempo, ma la Natura non voleva lasciarla. Gli alberi del giardino, alcuni pruni e mirabolani, l'avevano accompagnata anno dopo anno, fiorendo e fruttificando come sempre; la menta e le felci crescevano rigogliose a nord, mentre la facciata anteriore era ricoperta da un'edera che arrivava al tetto, lambendo le finestre. 
Attraverso l'edera, facendosi strada in essa e su di essa, i rami di una grande rosa rossa sbucavano ovunque carichi di fiori. Era uno spettacolo meraviglioso, davvero unico, e attraverso i vetri dell'autobus lo guardavo ogni giorno stupito. 

La rosa avvolge la casa abbandonata. Foto Andrea Mangoni.

Poi un giorno ho deciso da andare a vedere quella rosa da vicino. Era una rosa a fiori rossi, tendenti leggermente al malva, semidoppi; stami gialli e poche striature bianche che si dipartivano dal centro. Fioriva abbondante da maggio a giugno, poi sporadicamente fino ad autunno inoltrato. Il profumo intenso e dolce, quasi fruttato, i rami
spinosi, i cinorrodi arrotondati. arrivava a un'altezza di circa 4 metri, e forse anche di più. Le foglie giovani erano rossicce, prima di diventare di un bel verde chiaro a completa maturazione. Ho scattato delle foto, ma soprattutto mi sono portato via dei lunghi rami per far talee di quella pianta così bella e vitale.
Restava un mistero: di che rosa si trattava? Così ho chiesto ancora una volta aiuto agli amici dell Compagnia del Giardinaggio, e il mistero si è dipanato in poche ore: si trattava molto probabilmente di Gloire de Rosomanes, ottenuta da Plantier nel 1825 in francia, incrociando rose cinesi e bourbon. 

Gloire de Rosomanes in fioritura. Foto Andrea Mangoni.

Ma cosa ci faceva lì, in quella casa abbandonata una rosa come questa? Ebbene, Gloire de Rosomanes è stata a lungo utilizzata come portainnesto; si potrebbe quindi pensare che magari fosse stata inizialmente piantata una rosa innestata su Gloire de Rosomanes, e che successivamente il nesto fosse morto lasciando spazio alla vigorosa portainnesto. 
Non vi racconterò i problemi avuti successivamente, quando persi in pochi giorni per l'incuria altrui quasi tutte le mie piante di rosa ottenute da talea. Vi dico solo che Gloire de Rosomanes sopravvisse... vitale, bellissima, splendida. E che quest'anno, finalmente, dopo oltre 5 anni dalle prime talee raccolte, potrò ammirarne i fiori nel mio giardino. Non vedo l'ora.

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