Ho ricevuto dal dott. Franco Holzer, giornalista padovano, due articoli riguardanti in diversi modi le origini dei polli ciuffati in Italia. Il primo riguarda il ritrovamento a Padova, in un affresco del XIV secolo, della rappresentazione di una gallina ciuffata coi suoi pulcini; il secondo invece rappresenta una ricerca storica sui membri della famiglia Dondi dell'Orologio, ricerca che sfata il mito dell'importazione dei primi polli ciuffati di Padova per opera di Giovanni Dondi dell'Orologio.
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LA GALLINA PADOVANA DAL GRAN CIUFFO ERA PRESENTE A PADOVA NEL XIV SECOLO. Di Franco Holzer.
Sabato 26 aprile 2008 alle ore 15.00 partecipai ad una visita guidata all’oratorio di San Michele a cura di Monsignor Claudio Bellinati nel V centenario della nascita di Andrea Palladio. Si presume che il grande artista sia stato battezzato in quell’oratorio, ultimo residuo di un edificio di epoca Longobarda, ricostruito sui resti dell’antica chiesa dedicata a San Michele e ai Santi Arcangeli, che nel 1508 era la chiesa parrocchiale della famiglia del Palladio. La cappella fu eretta nel 1397 a seguito dell’incendio del 1390. La sua collocazione è a ridosso del Castelvecchio, la torre della Specola per i padovani, che fu teatro di scontri con i Visconti nel corso della riconquista di Padova, guidata da Francesco il Novello da Carrara. Gli affreschi che decorano la cappella furono realizzati nel 1397 da Jacopo da Verona e sono incentrati sul ciclo mariano. Una lapide conferma la paternità di Jacopo da Verona e testimonia che la cappella fu voluta da Piero, figlio di Bartolomeo de Bovi, cugino di Piero di Bonaventura, ufficiale della zecca dei Carraresi. I personaggi ritratti sono immersi in un’atmosfera più dimessa e domestica rispetto all’aristocratica pittura dell’ Altichiero, di Giusto de’ Menabuoi e del Guariento. Nella parete raffigurante l’Annunciazione si nota quell’interesse per il “quotidiano” e il “particolare”, che è una componente essenziale della pittura del tardo Trecento. Si vedono rappresentati un gattino acciambellato su una sedia, un altro su uno sgabello e una paesana che dà da mangiare a una gallina e ai suoi pulcini. E qui sta la scoperta. La gallina raffigurata è una Gallina Ciuffata con gli inconfondibili tarsi verde ardesia, senza cresta e bargigli. Dunque la rappresentazione pittorica è la prova certificata che il pennuto era presente a Padova nel XIV secolo. La tradizione che attribuisce a Giovanni Dondi dall’Orologio l’importazione dalla Polonia, deve ancora essere confermata da qualche documento, se mai ci sarà. Ora invece possiamo dire che l’epoca dell’affresco ci assicura che la Gallina Ciuffata era presente a Padova certamente nel 1300, e doveva essere la razza più comune e indicativa degli allevamenti del contado padovano di quel periodo storico, se fu scelta per essere immortalata nell’affresco.
Per contattare il dott. Holzer: franco.holzer@libero.it
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NOTA DI ANDREA MANGONI: Ho avuto anch'io modo di visionare l'affresco, dopo la segnalazione del dott. Holzer, e sono dell'opinione che, nonostante il dipinto sia compromesso dal tempo, rappresenti davvero una gallina dal ciuffo. Specie considerando che negli altri animali presenti (come i cervi) le estremità colorate diversamente hanno ricevuto una adeguata resa cromatica (corna, zoccoli, ecc...), credo che si possa escludere che quelli raffigurati siano cresta e bargigli: hanno lo stesso colore del piumaggio, per cui immagino si possa dedurre sensatamente che si tratti piuttosto di ciuffo e barba. Inoltre, i tarsi sono effettivamente dipinti in verde. Non è invece possibile stabilire se l'animale sia una gallina di razza Padovana Gran Ciuffo, ma solo dire che si tratti di un pollo ciuffato. Personalmente ritengo si tratti più verosimilmente di un'antenata delle Galline di Polverara. Detto questo ritengo che valga la pena ringraziare il dott. Holzer per l'acume ed il colpo d'occhio nell'aver individuato una delle più antiche raffigurazioni (se non la più antica) riguardanti la presenza dei polli ciuffati in Italia.
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