Orto Antico - Il pomodoro Re Umberto

Bacche di pomodoro Re Umberto. Foto Andrea Mangoni.


Io nutro per i pomodori una vera passione. Sono uno dei miei ortaggi favoriti - anzi, sono IL mio ortaggio preferito. Vuoi per il sapore, vuoi per l'allegria dei colori, vuoi per l'esuberanza vegetativa della pianta, ho sempre desiderato provare il maggior numero di varietà che mi fosse possibile, e vista la mia passione per le antiche varietà ne cercavo una che fosse anche un'antica gloria. Poi un giorno leggendo un articolo di Alberto Olivucci sono venuto a conoscenza dell'esistenza del Re Umberto, e ho deciso di cercare di procurarmene qualcuno. E' poi passato del tempo prima che riuscissi ad ottenerne dei semi, grazie alla generosità di Angelo Passalacqua, de Gli Amici dell'Orto, e finalmente quest'anno ho potuto aggiungere questa varietà a quelle già coltivate nel mio orto.

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Il pomodoro Re Umberto è un'antica varietà italiana, selezionata nel XIX secolo, il cui nome rappresenta un omaggio a Umberto I Re d'Italia, per la sua prima visita a Napoli nel 1878. Si tratta di un eccellente pomodoro da sugo e conserva, ma anche da serbo: a fine stagione se ne estirpavano le piante e le si metteva appese ai muri esposti a sud, per essiccarli. La sua fama crebbe
presto al di fuori dei confini italiani, e divenne comune anche sui mercati francesi, inglesi, americani. Molti ritengono inoltre che il Re Umberto sia anche una delle varietà che dettero origine al San Marzano, pomodoro che raggiunse vette di ancora maggiore popolarità.

Il Re Umberto venne citato più volte dagli scrittori internazionali e nazionali: Vilmorin-Andrieux, nel suo "The Vegetable Garden", oltre a illustrarlo (foto A) lo definisce di forma ovale ma appiattita sui lati, che cresce in grappoli da 5 a 10 pomodori. Anche l'Istituto di Agronomia Generale e Coltivazioni Erbacee dell'Università degli Studi di Napoli ne fece eseguire delle illustrazioni ora conservate presso i Musei della Reggia di Portici

Il Re Umberto nelle illustrazioni custodite ai Musei della Reggia di Portici.

Pomodoro Re Umberto. Foto Andrea Mangoni.
Insomma, il Re Umbeeto sembrava destinato ad una duratura gloria, ma purtroppo ben presto le cose cambiarono. Soppiantato dal San Marzano, divenne via via sempre più raro. I produttori di sementi iniziarono a vendere sotto lo stesso nome anche varietà simili,e ben presto la situazione arrivò al punto che risultava quasi impossibile reperire l'autentico Re Umberto. L'ENSE, quindi, decretò la cancellazione del Re Umberto dal registro delle varietà di cui era consentita la commercializzazione. Risultato? Il Re Umberto lentamente sparì dall'Italia. 

Per fortuna però questo magnifico pomodoro non si era estinto: vista la sua popolarità all'estero, era sopravvissuto negli orti dei Seed Savers di di diversi Paesi del mondo. E grazie a degli altri Seed Savers, quelli di Civiltà Contadina, alla fine il Re Umberto è tornato in Italia, dove è oggetto di scambio fra gli appassionati. Ed è proprio così che alla fine è arrivato anche nel mio orto.

Ho seminato il Re Umberto in maggio, e l'ho trapiantato la prima settimana di giugno in piena terra; le piante sono cresciute abbastanza bene, anche se in effetti ho riscontrato un problema.

Un grappolo di Re Umberto. Foto Andrea Mangoni.

Infatti, i frutti si sono rivelati parecchio sensibili al marciume apicale. Tutte le bacche o quasi hanno sofferto di questo problema. Anche altre varietà da serbo lo hanno manifestato, per cui non capisco se si tratta di un problema del terreno (ad esempio carenza di Calcio) oppure se sia dovuto all'eccessiva aridità della scorsa bella stagione in contrasto a prolungate, periodiche annaffiature. 
Bacche in via di sviluppo.
In ogni caso le piante si sono rivelate abbastanza prolifiche, producendo grappoli composti da 5 a 9 bacche, ognuna lunga fino a 5 - 5,5 cm e larga più o meno la metà, ovaleggianti, alcune più arrotondate e altre leggermente più allungate, tutte di un bel rosso vivo acceso come nelle vecchie descrizioni.
La polpa è soda esaporita, con un gusto simile a quello del San Marzano, ma con una nota caratteristica. Davvero buono, una delle migliori varietà piantate quest'anno. Più avanti proverò a essiccarne qualche bacca e a conservarne altre invece come pomodori da serbo. Un esperimento in più da compiere!

Purtroppo per motivi tecnici mi è stato impossibile praticare l'isolamento delle piante per scongiurare  ibridazioni con altre varetà, ma ho fatto radicare alcune talee ottenute dalle femminelle eliminate con la scacchiatura, ed una di queste sta iniziando a fiorire qui sul terrazzo di casa, lontano da ibridazioni. Comunque sia ho raccolto e conservato comunque i semi delle bacche più belle, per provare il prossimo anno a ripiantare questa splendida varietà, un tempo gloria d'Italia, che di sicuro può rendere più gustose le nostre tavole.

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PER SAPERNE DI PIU'
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5 commenti:

Anonimo ha detto...

probabilmente incrociando il corno delle ande con il re umberto potresti ottenere qualcosa di molto simile al sanmarzano estinto.

Andrea Mangoni ha detto...

ciao, sì, forse è possibile, ma ammetto che al momento non ho gli spazi per provare a fare esperimenti... ho una manciata di vecchie varietà che vorrei conservare in purezza più un altro progetto riguardante la sselezione di pomodori resistenti alla siccità, per cui per ora passo ;-)!

Unknown ha detto...

Ciao Andrea questa varietà' dai noi nell agro sarnese Nocerino e tutti ora in vita ed e chiamata Crovarese

Angelo ha detto...

ciao Andrea, ho visto l'immagine del pomodoro re umberto tratta dal vecchio catalogo vilmorin, e sono simasto sorpreso perchè io possiedo il re umberto da circa cinque anni avendo comprato i semi dall' associazione Kokopelly, ma questo termina in punta con un pizzo. peccato che non trovo le foto, ma appena ho i primi pomodori te le faccio avere.

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Angelo, ho visto tempo fa foto del Re Umberto di Kokopelli, e devo dire che lo trovo abbastanza diverso sia da quello dei vecchi cataloghi sia da quello che mi hanno dato. Potrebbe essere forse una varietà differente smerciata sotto altro nome, chissà?