Come allevare galline e polli e costruire un pollaio in 10 mosse.

Gallina di razza cocincina gigante. Foto di Andrea mangoni, esemplare di Marco Toffoli.
Allevare galline può essere un'attività piacevole e divertente, oltre che utile.

Come allevare polli e galline? Oggigiorno sempre più persone sentono la necessità di un differente rapporto con la Natura e - perché no? - col cibo. Una sorta di "ritorno alle origini", per molti, perché magari i propri genitori o nonni facevano i contadini. Ecco quindi, per tutti coloro che desiderano iniziare ad allevare galline ma che non sanno da dove partire, un semplice decalogo su ciò che vale la pena conoscere per iniziare col piede giusto.
  1. Partite con le idee chiare. Cosa desiderate? Un pollaio prettamente ornamentale, una produzione di uova per tutta la famiglia, dei polli da carne? Sapere bene quello che comportano le nostre scelte inizialo è molto importante. Orientarsi verso una o l'altra delle opzioni sopracitate non è indifferente, e influenzerà in maniera forte le nostre scelte iniziali. In particolar modo, la scelta della razza diventerà a questo punto fondamentale, visto che influenzerà tutte le caratteristiche del nostro allevamento. Riflettete quindi sulle vostre esigenze, pianificate in anticipo e non vi troverete con sorprese sgradite.
  2. Prendetevi i vostri spazi. Ovverosia, calcolate con attenzione quanto spazio occorre al vostro allevamento. I polli avranno necessità di movimento, di pascolare in un prato sicuro e di muoversi liberamente, oltre che di un ricovero notturno. Calcolate una media, se possibile, di 10 metri quadrati per capo (come in allevamento biologico). In caso di problemi di spazio potreste scendere fino a 2,5 metri quadri per capo (come in allevamento all'aperto), ma sappiate che ciò significherà non poter più contare su di un pascolo verde (perché i polli lo trasformeranno nel deserto dei Tartari); inoltre, gli animali saranno probabilmente più soggetti ad ammalarsi di coccidiosi ed altre malattie parassitarie. Riuscireste però a garantir loro ancora quel minimo spazio che consente a questi animali di godere di benessere psicologico e di espletare tutti i loro comportamenti specifici. Il numero di polli andrà calcolato in base alle nostre esigenze: un gruppo di 8 - 10 ovaiole potrà bastare per il fabbisogno di uova di una famiglia di 4 persone, mentre un piccolo allevamento famigliare di polli da carne potrà essere costituito da due gruppo di 25 animali acquistati in due periodi distinti dell'anno. In caso invece di razze ornamentali, potrebbero bastare anche un gallo e 3-5 galline; in caso di razze nane gli spazi potrebbero pure essere ragionevolmente diminuiti.
  3. Costruire un pollaio ad uso familiare e alleare galline vi permetterà di avere uova fresche e ottimo fertilizzante.
  4. Occhio al pascolo. E' una parte fondamentale dell'allevamento. Le galline infatti possono integrare col pascolo anche il 50% della propria dieta, con conseguente risparmio per le vostre tasche e per la salute dei vostri animali. Calcolate, come detto sopra, 10 metri quadri di pascolo per capo. Il prato dovrà esser costituito da piante che sono gradite ai polli - ad es. tarassaco, galinsoga, trifoglio, erba medica, piantaggine, ecc... Per fornire ombra, piantate qualche albero da frutto che non richieda trattamenti antiparassitari: un albero di caki, per esempio, oppure una pergola di actinidia o di uva fragola. Anche cespugli come il ribes saranno graditi. Nel caso viviate in zone ricche di predatori, potrà essere necessario costruire una recinzione solida e ben congegnata. Per difendervi dall'attacco di volpi e cani, che scavano volentieri, interrate la rete di recinzione per circa 50 cm; lasciatela invece lasca - non tesa - nella parte superiore, in maniera che se gli animali dovessero tentare di scalarla questa si possa rivelare per loro troppo instabile, facendoli così desistere. in caso abbiate invece timore di attacchi di rapaci, pensate a ricoprire il recinto con una buona rete in plastica a maglie strette.
  5. Una dimora sicura. Il ricovero notturno degli animali dovrà avere determinate caratteristiche che garantiscano loro benessere. Calcolate l'area della costruzione in maniera che sia disponibile un metro quadrato di area ogni 4 animali. Ad esempio, per un gruppo di 8 ovaiole lo spazio minimo per il ricovero degli animali dovrà essere di circa 2 metri quadri, ovverosia uno spazio di due metri per uno. Curate che non vi siano correnti d'aria e spifferi. Un terzo dell'area di base sarà occupata da un posatoio dove gli animali potranno dormire la notte; questo, costituito da listelli di legno ad angoli smussati di spessore di circa 3 cm, dovrà esser posto a circa 50 cm di altezza. Al di sotto del posatoio notturno potrà essere disposto un cassone raccoglifeci per facilitare la pulizia. Utilizzate un fondo in cemento o legno per evitare che alcuni predatori come i ratti possano penetrare nel ricovero scavando una galleria, e disponetevi sopra una lettiera di truciolo depolverato per facilitare le operazioni di pulizia. Nel ricovero notturno troveranno spazio pure i nidi per la deposizione delle uova. Ricoveri molto comodi sono quelli ad arca, che possono anche venire spostati in caso di bisogno. In questo breve video ecco come costruirne uno con materiali di recupero:
  6. Scegliete attentamente la razza in base alle vostre esigenze. Un'ovaiola ha caratteristiche differenti da un pollo ornamentale così come da un pollo da carne o a duplice attitudine. date se possibile la preferenza a razze locali e/o autoctone, abituate da secoli alle condizioni di vita delle nostre campagne. In ogni caso, tra le ovaiole le migliori sono probabilmente le Livorno commerciali (o "da capannone"), e gli ibridi noti come Isa Warren o Isa Brown. Tra i polli da carne va invece segnalata tutta una serie di ibridi commerciali pesanti, caratterizzati da rapidissimi indici di crescita. Sarebbe però a mio avviso più interessante ed utile dare la preferenza a razze a duplice attitudine e ad accrescimento un po' più lento, come ad esempio Bionda Piemontese, Polverara, Robusta Lionata, Robusta Maculata, Ermellinata di RovigoModenese; tra le razze estere invece sono ottime a questo scopo la Plymouth Rock barrata, la New Hampshire, la Rhode Island. Per le razze ornamentali invece non c'è che l'imbarazzo della scelta.
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  8. Scegliete con cura l'allevatore da cui prendere gli animali. Gli ibridi commerciali e le Livorno utilitarie le trovate anche nei mercati avicoli, e nel caso delle ovaiole spesso si tratta di animali vissuti nei capannoni e che a fine carriera trovano la strada del mercato piuttosto che quella della pentola. Ma in molti altri casi gli animali vanno cercati col lumicino presso allevatori di fiducia, che possano garantire una buona qualità degli standard (ove previsto) e soprattutto ottime cure igieniche sanitarie agli animali. Iniziare con un gruppo di animali sano e robusto non ha prezzo; se allevate razze ornamentali o da esposizione, vale la pena anche assicurarsi che il ceppo di partenza non sia allevato in regime di eccessiva consanguineità e che gli animali siano davvero in standard (in questo caso dovrete studiare bene la razza che vi interessa!) onde evitare di trovarsi rifilate solenni fregature.
  9. Curate l'introduzione dei polli nella loro nuova casa. Se in pollaio non vi sono altri animali, chiudete i polli nel ricovero notturno e lasciateli ambientare per un paio di giorni. Somministrate acqua fin da subito e cibo dal giorno successivo all'acquisto. Se invece ci sono già altri polli, attenzione alle lotte gerarchiche che nasceranno: i nuovi arrivati saranno certamente tartassati dai vecchi ospiti. Teneteli per la prima settimana in una capiente gabbia nel ricovero notturno, in modo che gli altri polli si abituino alla loro presenza. In seguito, lasciate sempre disponibili alcuni trespoli sicuri su cui i nuovi arrivati possano rifugiarsi e allo stesso modo predisponete dei pannelli divisori a "L" per costruire dei nascondigli visivi. In capo a una-due settimane la nuova gerarchia dovrebbe essere consolidata. Non introducete mai un gallo adulto in un pollaio che ne ospiti già uno: vi trovereste di fronte a lotte all'ultimo sangue.
  10. Il pascolo è molto importante per i nostri polli, che ne traggono beneficio oltre che cibo. 
  11. Occhio all'alimentazione. L'acqua dovrà essere sempre pulita e quindi andrà cambiata di frequente. Se tenuto nel ricovero notturno, l'abbeveratoio andrà posizionato su una griglia sollevata dal pavimento. Il cibo dovrà essere abbondante ed adeguato alle esigenze degli animali in allevamento, posto in mangiatoie all'interno del ricovero notturno. Ovaiole e pulcini in crescita necessiteranno di alimenti con maggior componente proteica; agli altri animali potremo dare un mangime base costituito da una miscela di granaglie, ad esempio composta per il 50% di mais e per il resto da orzo, avena, farina di soia, sorgo, riso grana verde. Le verdure dovranno far parte della dieta così come le erbe selvatiche, in caso essi non abbiano già il pascolo disponibile, e possibilmente servite agli animali in una rastrelliera sollevata dal terreno.
  12. Prevenire è meglio che curare. Una corretta alimentazione, oltre che essere fondamentale per il benessere dell'animale, può contribuire a prevenire alcune patologie. E' inoltre importante garantire la massima pulizia, cambiando ogni due settimane (o anche più, se necessario) la lettiera del ricovero notturno. In caso di evidenti sintomi di malessere (es. polli inappetenti, con occhi sempre chiusi, piumaggio constantemente arruffato, debolezza, diarrea, ecc...) contattate il servizio veterinario della vostra ASL, facendovi indicare il veterinario esperto in avicoli più vicino a voi. La vaccinazioni possono non essere indispensabili, ma una sola è obbligatoria: quella per la pseudopeste. Controllate comunque se nel vostro comune, provincia o regione esistano obblighi aggiuntivi. E' sufficiente poi farsi fare la ricetta dal veterinario della propria ASL, gratuitamente, e poi acquistare il vaccino che di norma ha un costo contenuto.
  13. Obblighi legali ed altro. Il pollaio dovrà essere costruito ad una certa distanza dalle abitazioni; tale distanza spesso varia da comune a comune. Informatevi presso la vostra amministrazione, così pure come per l'obbligo di denuncia per la costruzione del ricovero notturno. L'allevamento di polli andrà anche denunciato alla ASL: non preoccupatevi, non comporterà controlli né spese, e vi darà diritto a farvi fare le ricette per i medicinali dalla ASl di competenza. Basterà andare al servizio veterinario della ASL stessa e chiedere di registrare il proprio allevamento amatoriale per autoconsumo.
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Ecco, con questo il breve decalogo è terminato. Per altri argomenti importanti, come l'accoppiamento, la riproduzione, la cova e l'incubazione delle uova, vi invito a consultare il label Avicoltura di questo blog. Alla prossima!

67 commenti:

strega reticente valverde ha detto...

Grazie carissimo Andrea, sei stato molto utile ed esauriente nelle informazioni. Noi siamo ancora lontani dalla realizzazione ma l'idea c'è ...per quando andremo ad abitare lassù al nostro tugurio!
Vorremmo creare un piccolissimo pollaio :solo galline ovaiole che poi moriranno di vecchiaia! in quanto vegetariani...:abbiamo circa un ettaro a pascolo recintato e una baracca di metallo di 12 metri quadrati...penso che coimbenteremo la baracca e la doteremo dell'occorrente e ci terremo sulle 3-5 galline (tanto siamo solo in due e non possiamo mangiare tante uova!)ma sono solo idee...poi si vedrà ..
Casomai ti scriverò!
ciao e cari salutio a te e famiglia
val

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Val! di certo vedrai che le tue ovaiole staranno benissimo. coibenta bene la casetta di metallo, perchè purtroppo il metallo è freddissimo d'inverno e caldissimo d'estate... rischi di farle congelate o bollite! Alcune razze sono molto rustiche e dormono anche all'aperto. quando hai bisogno di qualcosa sai come contattarmi. ciao!

stracaganassa ha detto...

Ciao e grazie.
Scusa, vorrei farti una domanda:
per quanto tempo una gallina ovaiola fa le uova 2, 3 anni o più? (o meno :( ) Anch'io vorrei morissero di vecchiaia e stavo pensando di comprare le ovaiole.
Ciao

Andrea Mangoni ha detto...

ciao, il picco di produzione si ha tra il primo e secondo anno, poi diminuisce piano piano. chiaramente non significa che un'ovaiola non fa più uova, solo che ne fa di meno! Se negli allevamewnti intensivi questo è controproducente e gli animali a due-tre anni vengono macellati, in un allevamento famigliare se non si hanno pretese eccessive si può godere dei prodotti delle ovaiole per 5, 8, 10 anni e più... basta accontentarsi.

Artemisia ha detto...

Grazie di tutto Andrea, ora le cose sono molto più chiare! Intanto ti ringrazio ancora tanto, vedrò di sdebitarmi con le nostre rose!!!!! ti faccio sapere poi come è andata l'operazione 'gallina'! un abbraccione a tutta la tua famiglia
la Zia Artemisia

Andrea Mangoni ha detto...

grazie a te! Aspetto notizie!

blogredire ha detto...

Ciao Andrea,finalmente mi sono deciso di allevare qualche gallina e vorrei farti qualche domanda.
Quattro o cinque ovaiole per cominciare,non riuscirei mai a tirargli il collo.
Il ricovero ce l’ho e lo spazio verde a disposizione anche:
Che razza di galline devo comprare per avere qualche uovo e la recinzione quanto deve essere alta per non farle scappare via?
La faccenda del USL è veramente importante?
Ciao.

Andrea Mangoni ha detto...

ciao carissimo (quasi) conterraneo,
per il discorso USL sì, è importante per evitare rogne e per poter eventualmente acquistare in seguito dei medicinali, avendone bisogno.
per la razza, dipende tutto da quante uova vuoi. in generale nei consorzi trovi le classiche ovaiole rosse ibride, o le nere a collo rosso sempre ibride; sono produttive ma possono adattarsi male ad un contesto rurale e produrre poco. Ti consiglio di cercare piuttosto le Livornesi utilitarie bianche, sono delle incredibili macchine da uova, schizzatissime come carattere ma grandi produttrici. si fermano pochissimo anche in inverno e la muta è molto breve. se invece vuoi qualcosa di diverso, vista la zona in cui siamo ti direi di cercare delle Robuste lionate, Robuste Maculate, Ermellinate di Rovigo, Polverara; non ti faranno altrettante uova ma potrebbero riservarti delle belle sorprese in quanto a carattere e docilità (beh... non le Polverara, in effetti hanno un carattere simile a quello delle Livorno. Recinzione: circa due metri con taglio delle remiganti di un'ala per Livorno e Polverara, un metro e ottanta - due metri per le altre razze citate.
Sempre se non hai esigenze di numeri grossissimi di uova, potresti cercare da qualche contadino che si riproduce da sè gli animali qualche ibrido locale ben adattato al territorio.
ciao e in bocca al lupo, fammi sapere come andrà l'allevamento e cosa sceglierai!

davide ha detto...

ciao Andrea, innanzitutto grazie per le preziose informazioni.
da qualche tempo sto pensando di allevare 4 o 5 galline ovaiole, lo spazio e il pollaio ci sono già (era già stato utilizzato a tal scopo anni fa da altre persone). l'unico dubbio che che mi trattiene è il non sapere quanto tempo un piccolo allevamento del genere possa richiedere; in altre parole: quante volte al giorno devono essere fornite loro acqua e cibo? e quanto tempo al giorno devono pascolare? sia io che la mia compagna usciamo alle 7 di mattina e torniamo alle 7 di sera, quindi la questione-tempo è ahinoi fondamentale! grazie

Unknown ha detto...

Ciao, sono Paolo e vivo in Thailandia. Con mia moglie, abbiamo in progetto di costruire un pollaio per galline ovaiole, ma con numeri decisamente alti come capi (qualche migliaio). Leggendo qua e là ho visto i tuoi consigli e sto cercando di capire come adattarli qui, considerando che il clima è sempre caldo; di giorno la media è sui 30/32 con punte di 40 e la notte22/25 con "crolli" a 15. Pensiamo di partire con due pollai da circa 1000 capi in due diversi periodi per poi cercare di "allargarci". Devo capire come costruire le strutture, che materiali usare, riutilizzare per esempio l'acqua piovana, la lettiera la faremo con lo scarto della lavorazione del riso, vorrei utilizzare anche il bambù per costruire trespoli o griglie, qui c'è ne molto e di dimensione molto grande e forse riesco a sfruttare l'ombra di grossi alberi di mango pur facendo il tetto e potrei vendere come fertilizzante naturale le feci dei polli. E poi, devo capire quale razza meglio si adatta qui in un allevamento, perchè molti lo fanno come autosostentamento e quello che hanno in più lo vendono. Sembrano tanti problemi ma penso si possano risolvere tranquillamente e fortunatamente qui la parte burocratica con imposte e quantaltro è molto veloce e ininfluente come costi.
Non so esattamente quando inizieremo ma per il momento vogliamo raccogliere più informazioni possibili. Se hai qualche idea o consiglio sarò ben felice di metterlo in pratica.
Tanti saluti, Paolo

Unknown ha detto...

Buongiorno, vorrei porre una domanda che potrebbe sembrare stupida, ma gradirei lo stesso avere un'opinione al proposito.
Con la mia Compagna stiamo pensando di trasferirci in una zona semiabitata ove creare un BeB e la struttura che ci piace non ha prato, nonostante abbia piu di 8000 metri quadrati di terreno, questo e tutto boschivo e in pendenza,( vi è anche una piccola valle con un torrente ) ora io vorrei fare un piccolo pollaio ed eventualmente espanderlo in futuro, potrei creare dei piccoli terrazzamenti e pulire il sottobosco ma sinceramente non me la sento di disboscare alberi ventennali o piu vecchi, quindi la domanda che si pone è se è fattibile allevare comunque galline in una zona non pratosa, resterebbe comunque soleggiata soprattutto in inverno per via della caduta delle foglie e ombreggiata d'estate evitando in parte la calura.
Ringrazio anticipatamente della risposta , dimenticavo il luogo e la provinvia di Varese, zona collinare circa 600 metri di altitudine, bosco di faggi, robinie e frassini in prevalenza.

Andrea Mangoni ha detto...

Scusate per il ritardo nelle risposte, ho avuto dei problemi nel leggere i vostri commenti.
@Davide: per un mini-allevamento il tempo necessario può essere di circa 10-15 minuti al giorno durante la settimana più un paio d'ore il sabato o la domenica per le pulizie. Il cibo e l'acqua possono essere forniti in mangiatoie a tramoggia ed abbeveratoi a sifone. Il pascolo dovrebbe essere libero, se possibile.
@Paolo: il primo consiglio è quello di capire se vuoi un allevamento di polli da carne o da uova. in entrambi i casi studia i gusti dei locali (preferiscono petto o coscia? Preferiscono uova a guscio bruno o chiaro?), e scegli la razza o l'ibrido che fa per te. Se devi pensare anche alla riproduzione, scegli delle buone razze pure come ad esempio la livornese bianca commerciale che è spettacolare per dare uova. attento all'areazione, con clima caldo umido una buona ventilazione è fondamentale. Attento anche ai parassiti, evita se puoi pareti con troppe fessure o crepe in cui possano annidarsi acari ematofagi. riusa assolutamente acqua piovana, magari sterilizzala in maniera economica tramite bollitura, attenzione ai ropditori che possono fare stragi di polli e uova. il bamboo va bene per i posatoi, usa rami del diamero di 3,5-4 cm. se hai domande più specifiche chiedi pure.
@Aton: allevare i polli in ambiente boscoso è senz'altro possibile, ti consiglio solo di eliminare se puoi dalla loro zona di sottobosco le piante velenose o tossiche - vedi solanum nigrum) e di scegliere magari razze dai tarsi abbastanza lunghi, in modo da sfruttare meglio le pendenze. Ovviamente dovrai integrare bene la dieta dei tuoi polli, ilpascolo in zona boscosa sarà forse meno efficente di quello prativo, ma di certo non credo andrai incontro a particolari problemi. molti polli, se di taglia leggera, sceglieranno pure di dormire sugli alberi, vedrai! Scegli razze autoctone rustiche, vedrai che non avrai problemi e anzi ti terranno pulito il sottobosco. In bocca al lupo per questa bella avventura!

pandanature ha detto...

Ciao Andrea,
grazie per le ottime informazioni in merito all' argomento; oltre alle importanti delucidazioni, mi hai stimolato a riflettere parecchio.
Avrei bisogno di alcuni tuoi consigli se hai tempo.

Ho iniziato da poco tempo a sistemare un terreno (con dislivello, in pendenza ed in parte a terrazze) praticamente in precedenza ricoperto da rovi, in zona collinare sui 400/500 m s.l.m. e a sistemare delle casette in legno e con tetto il lamiera, che venivano in precedenza usate da un contadino per allevare conigli in gabbia e presumo anche polli.
Il clima, è freddo d' invero e caldo/umido d' estate.
L' idea è quella di creare un recinto, comunicante con una o più casette per ricovero, per alcune galline ovaiole, un gallo, un qualche pollo ed eventualmente altro (qualcuno qui in loco mi ha anche suggerito le faraone e tacchini), in ogni caso un inizio assolutamente graduale e per uso familiare.

Il terreno, non ha accesso ad acqua corrente, pertanto avrei due due possibilità: utilizzare l' acqua piovana, oppure portarmi di volta in volta l' acqua in taniche da casa (30/40 minuti a piedi e 8/10 minuti in automobile).
Per l' acqua piovana dovrei unicamente farla bollire (operazione non semplice considerando che dovrei predisporre un fuoco in loco per lo scopo) oppure meglio "tagliare la testa al toro" ed organizzarsi trasportando taniche di acqua ?
In media di quanta acqua può necessitare un pollo/gallina giornalmente ?
Ti domando inoltre se è assolutamente necessaria una presenza quotidiana per accudire gli animali, oppure se posso considerare di recarmi in loco a giorni alterni.

Vorrei dare più spazio possibile ai polli/galline (es.10 mq o più cadauno), ovvero mi piacerebbe veder crescere il pollaio uso familiare nel miglior modo possibile (nel limite del contesto) per gli animali ivi presenti, in modo tale che la loro esistenza sia il più naturale e logica possibile; vederli vivere nel contesto naturale deve trasmettermi piacere, quindi più spazio possibile da dedicare loro.
Il terreno, liberato dai rovi, non è certamente ricco di erba ... direi che è molto sterile visto così, più da montagna, quindi, cosa potrei fare a tuo parere per migliorare la "qualità" del terreno per gli animali, oppure dovrei a questo punto puntare unicamente ad integrare nel modo migliore la loro alimentazione es. con vegetali ?.
Vorrei riuscire a realizzare un realtà piccola, uso familiare, ma puntando unicamente alla qualità (poco ma buono) in modo completamente naturale.

Per quanto riguarda la denuncia presso l' USL potrebbero esserci problemi non essendo il proprietario del terreno ? (mi è stato affidato dal proprietario che non ha tempo per curarlo e non sono certo che gradirebbe un denuncia presso l' USL ) ; tra le altre cose, considerando come si comporta lo stato italiano e ciò che vi ruota attorno, a volte pare una vera rogna dichiarare cose apparentemente banali, normali, viene da pensare di "tirarsi una zappa sui piedi" ...

scusa per quanto sono stato prolisso, avrei molte altre domande tra l' altro :) e w la vita di campagna (detto da un cittadino vale doppio)

Andrea Mangoni ha detto...

Ciao,
sono felice che il post ti sia stato utile.

vado subito al dunque riguardo ai tuoi quesiti...

-ti consiglierei di iniziare con una sola specie e di fare esperienza. i polli sono di solito abbastanza robusti, inizierei con loro, magari scegliendo una razza resistente a duplice attitudine. la Bionda Piemontese potrebbe essere una buona scelta, così come le robuste, l'Ermellinata di rovigo, la Valdarnese. tra le razze estere magari potresti propendere per australorp, wyandotte e plymouth rock, belle e produttive anche loro... parti con una sola razza, magari con un gruppo di pulcinotti o un nucleo di riproduttori.
-puoi certamente seguire il pollaio andandoci ogni due giorni, per quel che riguarda l'alimentazione o il ricovero. Attento però ai predatori, a due e quattro gambe... il rischio è sempre reale...
-l'acqua, per me sarebbe meglio fosse potabile. l'acqua piovana può essere usata solo dopo bollitura e se si è certi che non contenga sostanze inquinanti. non mi è possibile dirti quanto consuma un pollo in merito all'acqua: la quantità di acqua consumata varia a seconda del numero dei polli, dell'età, dello stato di salute, eccetera. usa degli abbeveratoi a sifone e controlla tu stesso come vanno le cose nel tuo allevamento.
-il terreno andrebbe lasciato così com'è per qualche mese, in maniera da stimolare la rinascita dell'erba, al limite seminando trifoglio ed erba medica per arricchirlo. provvedi anche a qualche arbusto o cespuglio che aiuti i polli a ripararsi dalla calura estiva...
-USL: non so risponderti. chi denuncia di solito è anche proprietario del fondo in cui si trovano gli animali, ma solo l'ufficio veterinario della tua usl può rispondere esaurientemente alla tua domanda. di norma la usl non effettua controlli, ma non si può mai dire.
A presto e ciao!
Andrea

pandanature ha detto...

grazie Andrea :-)

farò come da te indicato, ovvero inizio con una sola razza

per quanto concerne l' acqua opterò portandomi di tanto in tanto taniche di acqua potabile (mi sta balenando l' idea, poiché il terreno è scosceso ed ho inoltre la possibilità di fare legna nella parte sottostante nel bosco, che un bel mulo sarebbe più che utile :-) )

ottimo, vedrò di seminare trifoglio ed erba medica per arricchire il terreno da adibire ai polli e ad aggiungere alcuni arbusti, come da te indicato

con USL ho risolto, contattandoli

Ho controllato le metrature che potrei dedicare ai polli; il ricovero (struttura in legno, coperta, di 3 locali comunicanti tra loro) è complessivamente di 18 mq ed il recinto nel terreno da arricchire, che andrei a costruire, è di 84 mq (comunicante con il ricovero); mi consigli di tenere complessivamente una decina di polli, per fornire loro il miglior rapporto qualità di vita e salute e nello stesso tempo mantenere il terreno in parte verde, oppure è possibile allevare qualche animale in più ? (es. una quindicina)
Volendo potrei allargare il recinto di ulteriori 30mq sfruttando un altro livello di terrazzamento del terreno, ma risulterebbe un poco più complesso poiché il dislivello è più significativo

grazie e felice ultimo e buon ormai prossimo nuovo :-)

peppesub ha detto...

grazie, utili consigli. posso mettere anche conigli insieme alle galline?

Andrea Mangoni ha detto...

ciao, non sono un esperto di conigli ma in generale è senz'altro possibile allevare insieme in ampi spazi animali anche così differenti, un tempo accadeva spesso nei regimi rurali familiari. io però personalmente avrei comunque qualche remora a livello igienico sanitario, e preferirei allevare separatamente polli e galline. ciao!

Anonimo ha detto...

Ciao, avrei bisogno un consiglio: da un paio di giorni abbiamo 3 nuove galline che faranno compagnia alla ns. "vecchia". L'unico problema è che le nuove, vissute in gabbia, non sono abituate al nido di fieno e depongono le uova magari per terra dove capita, talvolta rompendole. C'è un sistema per abituarle al nido?
Grazie mille e un saluto
Anna

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Anna,
la cosa migliore potrebbe essere forse quella di tenerle chiuse una settimana nel ricovero notturno assieme alla vecchia, e lasciando un uovo finto nel nido come stimolo a usarlo per la deposizione.
ci vogliono un po' di tempo e pazienza!

Anonimo ha detto...

buon giorno, mi chiamo Patrizia e vorrei provare a tenere 2 galline di moroseta, più che altro per compagnia, nel mio giardino creando un piccolo pollaio per la notte, ma non so se come clima può andar bene, io abito a Lodi, in piena pianura padana.
Sono preoccupata perchè vivo con diversi gatti,e non so come si possono comportare con le nuove arrivate, in più non trovo nesssuno che le vende,conosce qualcuno nella mia zona per caso?
Grazie per i buoni consigli.
Patrizia

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Patrizia, i gatti dovranno essere piano piano abituati alla presenza di questi nuovi coinquilini, ma potrebbe non essere facile... l'istinto del predatore è sempre in agguato.
per gli allevatori, non saprei aiutarti. Prova a contattare l'ALA, Associazione lombarda allevatori, tra di loro di certo qualcuno avrà esemplari da cedere. ciao!

Anonimo ha detto...

Ciao Andrea. Ho un piccolo pastificio in val susa in provincia di Torino. Noi lavoriamo a mano e siamo ad orientamento biologico. Usiamo solo uova bianche di galline livornesi acquistandole da un allevatore ma sono molto care.nn voglio rinunciarvi . Così ho pensato di creare un piccolo allevamento per rifornire il pastificio. Ho già calcolato 50/60 capi in 3000 mq circa di terreno e dal tuo articolo ho appreso molti dettagli interessanti. Riesci a dirmi allevandole con mangime biologico quando costa all anno mantenere una gallina? Dove potrei acquistare i pulcini? Quanto devono rimanere nella gabbia i piccoli? Da noi è pieno di volpi faine e poiane. Spero che tu riesca a rispondermi.a presto

Unknown ha detto...

Ciao Andrea. La mia ex inquilina mi ha venduto le sue ultime 5 galline. Premetto che non me ne intendo e ho sempre pensato che avessero le zampe squamose perché erano vecchie. In realtà leggendo i vari forum ho capito che hanno la rogna. Ora mi sto chiedendo se sono commestibili o se è il caso di ucciderle e buttarle per evitare di infettare anche le successive galline che ho comprato ... Grazie anticipatamente per la risposta.
Veronica

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Veronica, no, non essere così drastica! Prendi dell'olio di vaselina o della glicerina e ricopri i tarsi delle galline, ogni due giorni, per una settimana. Gli acari dovrebbero iniziare a morire soffocati e ben presto si staccheranno le scaglie dalle zampe. gli animali possono comunque essere mangiati, basta evitare le zampe.
per l'eventuale contagio: è importante ripulire e disinfettare la lettiera e gli arredi del ricovero notturno, ma è anche vero che in tanti casi animali che possono accedere al pascolo anche se vivono a contatto con animali malati possono non ammalarsi affatto a loro volta. ciao!

Unknown ha detto...

Grazie Andrea sei sempre molto gentile e disponibile.

Anonimo ha detto...

Ciao Andrea,

Grazie per i tuoi preziosi consigli che ho seguito rigorosamente e scrupolosamente.
Purtroppo però questa mia prima esperienza avicola non è stata molto positiva.
A maggio, dopo avere organizzato il pollaio, il pascolo e le attrezzature, ho comprato 5 livornesi collo argentato di circa 3 mesi da l'unico allevatore segnalato su internet.
Dopo 4 giorni muore la prima, dopo un mese e mezzo la seconda e dopo 2 mesi la terza (già molto gracile). Inoltre il gallo (ancora vivo) presenta solo un bargiglio disceso mentre l'altra gallina sembra sana e robusta.
Mi sono fatto più volte domande se avessi sbagliato qualcosa, essendo alle prime armi, ma documentandomi credo di no... allora volevo chiederti se poteva essere un eccesso di consanguineita' a portare a ciò.

Mi sento responsabile della cosa e volevo chiederti se un tasso di mortalita' pari al 60% è normale; inoltre, in campania conosci qualche allevatore non improvvisato.

garzie

Alex

Ps: le galline non erano vaccinate, e talvolta dei colombi pascolavano con loro.

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Alex,
no, una mortalità del 60% NON è normale. l'estate non è il periodo migliore per prendere giovani capi perché in generale sono più facili ad ammalarsi (corizza, vaiolo, coccidiosi, eccetera). ora, io non sono un veterinario e non posso fare diagnosi o dare terapie, ma da quello che mi dici i tuoi animali potrebbero esser stati già dall'inizio in parte toccati da qualche malanno che poi ha finito di svilupparsi nel tuo allevamento. in alternativa potrebbero essere stati infettati dai piccioni, ma in verità la vedo più complessa come cosa... comunque sia, il vantaggio è che la femmina rimasta sarà di certo più robusta e resistente ai mali che hanno colpito gli altri capi e che ti darà prole anch'essa più resistente.
Discorso bargiglio: spesso dipende da tare genetiche derivanti dall'accumulo di consanguineità, così come unghie mancanti o aggiuntive, e simili. va comunque valutato a sviluppo completo, tra gli 8 e i 12 mesi.
puoi provare a vedere come nasceranno i piccoli, oppure decidere di cambiare subito il sangue acquistando un galletto livornese collo argento di altra linea di sangue. io non conosco allevatori in campania, ma ti consiglio di provare a vedere in alcuni siti che adesso ti linko: Lista allevatori di Agraria.org; Gruppo Facebook Hobby Agricoli; Allevatori Avicoli Amatoriali

Anonimo ha detto...

Ciao Andrea,
grazie per la tua disponibilità e attività divulgativa.
Inoltre anche se OT ti volevo ringraziare per la videointervista al sign. Bruno Rossetto, che mi ha quasi commosso, avvertendo la sua passione e perseveranza.

Alex

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Alex, grazie a te! A presto!

Anonimo ha detto...

ciao Andrea solo ieri ho trovato il tuo blog perchè cercavo qualche idea.
5 mesi fa ho deciso di prendere delle galline ovaiole(ho prese quelle da un allevamento qui dove vivo,le vendono dopo averle sfruttate 1 anno)Ho costruito un pollaio a vari scomparti con dei vecchi mobili da cucina gli stessi li ho messi sotto un portico dove mettevo la mia auto anni fa,ho messo la rete e le lascio pascolare in uno spazio di 80 mt talvolta le lascio libere di andare sul resto del mio terreno di 600 mt.quadri. Nel frattempo alle mie galline si è aggiunta una pepola del mio vicino che preferisce fare
le uova nascosta sotto un cespuglio da me,alle sue uova avevo aggiunto altre di galline più grandi quindi ci sono 6 pulcini di quasi 2 mesi che vanno dove vogliono svolazzano ovunque ma tornano sempre nel pollaio.Adesso la gallinella ha deposto una decina di uova e sta covando,sto ripreparando il posto dove metterla appena si schiudono le uova dato che il mio vicino mi ha detto di lasciala dov'è per non stressarla.é normale che covino anche a questa stagione??e poi io non voglio mangiare i miei polli voglio solo le uova,che fare? posso tenerli tutti anche se non sono galline ( di quelli che ho 2 mi sembrano galletti,hanno la cresta e la coda più grande) grazie mille Maria

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Maria, ma la gallinella era stata fecondata? Avevi un gallo in grado di farlo? Altrimenti le uova sono infeconde. in questo caso devi toglierle, per evitare che covi a vuoto. i tuoi polli li puoi tenere ovviamente tutti, se i galletti nascono e crescono insieme probabilmente riusciranno a convivere, e per non aver problemi dovrai solamente togliere sempre ogni giorno le uova mano a mano che vengono deposte. ovviamente in caso di galline che dovessero entrare in cova dovresti farle desistere. le uova saranno fecondate, ovviamente, ma questo le rende commestibili, non solo, il loro valore organolettico è maggiore. solo si devono conservare meno a lungo.
ciao e buona serata!

Anonimo ha detto...

gentilissimo Andrea,
da una meravigliosa esperienza in un'azienda agricola, nella quale mi sono ritrovata ad essere "l'addetta al pollaio" e' nata una grandissima passione per polli, galline, anatre, germani. per 4 giorni ho praticamente vissuto nel pollaio e dopo una meditazione di un anno ho deciso di partire con il mio sogno. ho trovato un terreno di circa 3.000 mq vicino Como (io vivo li') sul quale vorrei insediare il mio Pollaio Felice con produzione di uova assolutamente naturali, biologiche e nel quale le galline possano razzolare libere esprimendo il proprio carattere e la propria fisicita'. in questo anno mi sono documentata con tutto il materiale possibile, sono andata a fiere avicole (non ho avuto pero' delle buone impressioni) sono andata da contadini e il risultato e' che ho una confusione tremenda: chi e' del settore parla un linguaggio assolutamente ermetico e piu' volte sono stata condita via con un "lassa sta'"..i corsi sono tutti per addetti al settore..grazie..sono un'aspirante addetta..da che parte si entra?? i contadini (amici friulani) sono piu' disponibili, ma con modalita' di allevamento diciamo "troppo ruspanti". Quindi ecco le mie domande da principiantissima?
- per iniziare solo pulcini? solo adulti? entrambi?
- razze: non riuscirei mai ad avere un pollo mostro che cresce nella meta' del tempo (quando va bene) che la natura ha stabilito. vorrei due/tre razze manipolate il meno possibile e magari provare a recuperare una razza. un consiglio?
per quanto riguarda coltivazione erbette prato ci sono/alimentazione credo..non capisco una cosa (perdoni l'ignoranza) cos'e' un cibo proteico per polli??
mi piacerebbe avere un suo riscontro. So che il mio progetto e' molto (forse troppo) bucolico, ma io ci credo e non vedo l'ora di avere le mie gallinelle felici.
eventualmente ha un indirizzo email privato?
grazie infinite, un saluto
Mirella

Anonimo ha detto...

ciao Andrea ho avuto un pò da fare quindi ho acceso poco il pc,grazie per la risposta.3 giorni fa sono nati 8 bellissimi pulcini <3 ,la mia gallinella quando è ora di covare fa una visita al gallo del vicino( il suo ex pollaio)ed oplà arrivano i piccoli.In totale adesso ho 6 galline 6 pollastri non ho ancora capito se maschi o femmine e 8 pulcini.Mi diverto tantissimo a passare del tempo ad accudire ed osservare la mia tribù un caro saluto maria

Andrea Mangoni ha detto...

@ Mirella: il vero problema è che non ho ben capito quale sarebbe lo scopo ultimo. stiamo parlando di un allevamento ad uso familiare, oppure di un allevamento volto alla vendita di uova e alla produzione di reddito? nel primo caso le cose sono semplici, nel secondo... direi di no.
3000 metri quadri di terreno ti permetterebbero di allevare con sistema biologico circa 300 polli, ma ti consiglio di tenerne un pelo di meno e di calibrare bene la costruzione dei ricoveri notturni e la piantumazione del terreno con alberi di essenze autoctone o di alberi da frutto che non necessitino di trattamenti. A parte poi dovrai richiedere la certificazione di tale metodo in caso di vendita dei prodotti.
Razza: le migliori produttrici di uova sono le livorno bianche, ottime razzolatrici e foraggiatrici, perfette per un biologico, eccezionali produttrici di uova bianche. volendo potresti aggiungere (recintando per bene una parte di terreno e facendo un secondo ricovero) una razza autoctona, vedi bionda piemontese ad esempio per la produzione anche di polli da carne di buona qualità.
da cosa iniziare, dipende sempre dallo scopo finale del nostro allevamento... in genere per far selezione di razze autoctone meglio i riproduttori per poterne verificare pregi e difetti, per un semplice allevamento di ovaiole commerciali si acquistano le pollastre a poche settimane di vita. tieni conto che dopo due-tre anni le galline diventano antieconomiche (calo di produzione) e ciò significa che dovrai ogni anno destinare alla vendita o alla mensa parte del tuo gruppo di animali e acquistarne (o produrne) di nuovi. questo sempre se parliamo di un allevamento a scopo commerciale.
un cibo proteico per polli è semplicemente un cibo in cui la percentuale di proteine è superiore, questo per venire incontro a precise esigenze degli animali in quel periodo della loro vita - muta, deposizione, accrescimento, eccetera. ogni fase della vita di un pollo ha bisogno di un mangime specifico.
se vuoi puoi contattarmi anche a info@oryctes.com via e-mail.
@Maria: bene, mi fa molto piacere! Felice di vedere che la tribù aumenta. ciao!

Francesco ha detto...

Ciao Andrea, grazie e complimenti per gli ottimi suggerimenti!
Io ho questa idea in mente: sto costruendo un piccolo pollaio (per circa 4 esemplari, due ovaiole e due polli da carne...) nella mia casa di campagna, ad una sessantina di km da dove vivo (a Roma). Mi sono molto documentato circa la tipologia di pollaio da costruire e credo di avere (quasi...) completato un buon lavoro: ricovero per la notte con posatoi, lettiera e nidi ed uno spazio all'aperto sufficientemente grande.
Il mio unico, seppur non banale, problema riguarda il fatto che io potrei andare a trovare le mie bestioline solo una volta alla settimana! Può questo costituire un impedimento insormontabile, tanto da farmi desistere dall'idea?
Grazie in anticipo per i tuoi consigli!

Andrea Mangoni ha detto...

ciao, a livello tecnico dovrei dirti di no: puoi sempre provvedere a delle mangiatoie a tramoggia in cui lasciare cibo per una settimana, e a degli abbeveratoi ugualmente capienti o con beverini goccia a goccia collegati all'impianto idrico.
c'è un grande però: predatori a due e quattro zampe. passeranno di lì? troverai ancora le tue galline a distanza di tanti giorni? E se si ammalano? Pensaci un po' su e valuta la situazione. ciao!

Francesco ha detto...

Fortunatamente ho pensato al problema dei predatori ed ho provveduto, nello spazio all'aperto, alla costruzione di una recinzione completamente chiusa (anche nella parte superiore e inserita nel terreno per più di 50 cm)) in cui è assolutamente impossibile accedere.
Capisco che la questione delle malattie possa essere un problema ma spero di potermi accorgere per tempo di eventuali sintomi infettivi...
Hai qualche idea in merito?
Grazie ancora per i preziosi consigli

Andrea Mangoni ha detto...

ciao, sono contento tu abbia sistemato il problema "predatori". non ho consigli riguardo alle malatie, per le quali purtroppo il medico migliore è l'occhio attento dell'allevatore che conoscendo i suoi animali grazie all'osservazione può ottenere delle informazioni preziose sul loro stato di salute valutandone i cambiamenti di comportamento. forse una webcam potrebbe aiutare!

MARIO ha detto...

Ciao, buonasera! Complimenti!
Volevo chiederti se fosse possibile mettere all'interno dello stesso pollaio 2 galline (di 7 mesi) e 3 pulcini di poche settimane???
Che succede? si ammazzano?
Grazie Mille.
Mario

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Mario e grazie, in generale le galline grandi probabilmente uccideranno i pulcinotti. ti conviene inserirli solo a 3-4 mesi di vita. ti consiglio di leggere questo vecchio post: Inserire nuovi soggetti in un gruppo di galline. Ciao!

Unknown ha detto...

Ciao Andrea volevo un informazione su due nuove polli che ho messo nel mio pollaio....ho comperato due galline di circa 2 mesi una brahama e una padovana....nel mio pollaio ci sono già 6 galline 2 livornesi 2 isa warren e due che non conosco la razza(sono nere molto belle ma credo siano comuni)sono già 3gg che la notte dormono tutti insieme ho un ricovero di circa 5/6 metri quadri ed un pollaio di circa 80/90 metri quadri ho notato che le galline sono abbastanza tranquille ma a volte vanno a beccare le nuove...non ho la possibilita di dividere il ricovero....le nuove stanno sempre su un muretto all'interno del ricovero non escono mai fuori nel pollaio, credi che sono a rischio.....ciao e grazie

Andrea Mangoni ha detto...

ciao, dovresti fornire alle nuove arrivate dei divisori in modo che possano nascondersi alla vista delle altre galline nei primi giorni, oppure dei posatoi aggiuntivi separati da quelli delle altre galline. è normale che le becchino, ci vorranno alcuni giorni - se non settimane - prima che si ricostituisca una nuova gerarchia in pollaio. prova a vedere anche questo articolo: Appunti di Avicoltura: inserire nuovi soggetti in un gruppo di galline (o di altri avicoli), sì o no? . ciao!

Unknown ha detto...

ciao andrea, volevo come tutti, chiederti dei consigli. da un po' di tempo sto pensando di creare un allevamento amatoriale di galline ovaiole. pensavo di arrivare gradualmente a 120/150 capi. ho a disposizione un terreno di 1,5 ha. non ho la possibilità di recintarlo completamente quindi pensavo di fare un recinto di circa 1500 m2 basandomi sul disciplinare per la produzione bio, e di dividerlo in 4 zone destinate a 4 pollai diversi. la mia esperienza si ferma ad un pollaio familiare che non e' mai andato oltre le 15 galline ma che negli anni ha raggiunto un buon livello (produzione accettabile, problema predatori eliminato, problema malattie ridotto al minimo) e nel mio pollaio le galline dormono all'aperto su dei posatoi posti sotto una tettoia protetta a nord. mi chiedevo se questa formula potrebbe essere riprodotta nel mio nuovo allevamento, premettendo che ho intenzione di allevare galline livorno (che se ho capito bene non sono molto rustiche ma probabilmente non lo sono neppure le mie visto che provengano da allevamenti intensivi). ti ringrazio in anticipo per la tua proverbiale disponibilità e competenza, e per ogni "dritta" che vorrai darmi. ciao mirko.

Andrea Mangoni ha detto...

ciao mirko, non è vero che la Livorno non è rustica, anzi. in generale è una razza che si adatta bene proprio all'allevamento all'aperto. io credo che tu possa pensare di riproporre la formula vincente del tuo pollaio famigliare: se è andata bene alle tue latitudini vuol dire che è una strada percorribile e sicura. tieni conto però che se tenute solo con la tettoia in inverno probabilmente le galline tenderanno a fare molte meno uova. se il tempo dovesse essere inclemente a lungo, sarebbe il caso di pensare a un pollaio chiuso e coperto con una bella lettiera spessa sul fondo. ciao!

Deanna ha detto...

Ciao Andrea,grazie mille per questo tuo esauriente post! Ho solo una cosa da chiederti - non ho letto tutti i commenti,magari l'hai giã specificato): come si somministra il vaccino? Io mi sono ritrovata nel giro di pochi giorni con un pulcino di americanina e una gallinella poco piú vecchia che gli ha fatto da madre adottiva (non sono sentimentale,ma è stata perfino commovente)ed ho improvvisato un piccolo recinto con ricovero per la notte,mentre di giorno le lasciò pascolare nel nostro orto-giardino: con mia grande sorpresa,ho notato che,all'aperto,queste galline ignorano la verdura e si cibano quasi esclusivamente di insetti ( specie di cimici,quest'anno purtroppo sovrabbondanti),per cui pensavo di continuare con questo sistema: pensi che il mio orto corra gravi rischi o ti torna quel che dico ed avrò "antiparassitari" a due zampe favolosi? Grazie!

Andrea Mangoni ha detto...

in generale i polli presto virano le loro attenzioni dagli insetti all'insalata, trasformando l'orto nel deserto dei tartari. ho giusto ricevuto le proteste di mio padre per 60 meravigliose piante di radicchio che i miei polli hanno raso al suolo... fai tu...

Fabio ha detto...

buona sera Andrea ho letto il post molto interessante. ho in mente di creare un piccolo pollaio, vivo in calabria provincia di Reggio, vorrei sapere con quante galline mi consigli di iniziare e quale razza di ovaiole più si adatta al clima del sud

Andrea Mangoni ha detto...

ciao, tieni conto delle tue possibilità e dedica ai tuoi polli il maggior spazio possibile, se ce la fai dai 10 metri quadri a capo in su, ma non scendere sotto i 2,5 metri quadri. potresti iniziare con un gruppo di un gallo e 4-8 galline nella prospettiva di aumentarne Ancona.

umberto ha detto...

ciao andrea volevo ringraziarti per il bel lavoro e chiederti aiuto per la razza a collo "nudo" (un mix di razza di polli francesi) so che è adatta alla vita in libertà e vorrei conoscerla meglio che libro leggere o come fare per capire le caratteristiche del pollo che vive 120gg: come vive dal gg zero in poi, cosa gli fa male e che gli fa bene,come capire se c'è un problema, come evitare le malattie senza uso di farmaci o antibiotici,
grazie tanto umberto

Unknown ha detto...

salve...vole un informazione
a distanza di pochi giorni mi sono morte due galline...hanno incominciato a mangiare poco, poi hanno avuto un po di diarrea e prima di morire muovevano la testa ritmicamente da destra a sinistra..cosa puo essere?tenete conto che le tengo come animali domestici e li tratto come esseri umani....pulitissimi ecc

Unknown ha detto...

Salve Andrea,
Anzitutto desidero complimentarmi per il blog...veramente appassionante.
Avrei una domanda.Attualmente ho 5 ovaiole che razzolano in un area di 30 mq e hanno a disposizione un ricovero notturno di cca 3 mq.
Partendo dal fatto che vorrei ampliare l'area a loro disposizione in quanto ormai è diventata brulla...vorrei sapere secondo lei di che superfice necessiterebbero le ovaiole in questione,più 5/6 polli e un gallo.
Grazie fin da ora
Dario

Andrea Mangoni ha detto...

@Umberto: mi chiedi un trattato che non ho proprio la possibilità di scrivere in un commento del blog. non esiste nulla di specifico sul pollo collo nudo, nè sull'alimentazione dei polli da carne a rapido accrescimento. Puoi trovare informazioni utili in questi libri:
Il pollaio per tutti
Realizzazione, gestione e cura del piccolo pollaio
@Gaetano: non sono un veterinario, e non ho le competenze tecniche (né tantomeno l'autorità) per fare diagnosi e prescrivere cure, tantopiù a distanza e senza abbastanza informazioni. Mi spiace!
@Dario: secondo me puoi calcolare un pascolo di circa 100 metri quadri per tutti gli animali, e un ricovera notturno di circa 4,5 mq.

ciao!

Unknown ha detto...

Buona sera Andrea, sono una neofita, ho trovato il tuo blog molto interessante e data la tua chiarezza e competenza vorrei chiederti un chiarimento: io e mio marito vorremmo integrare un pollaio nella nostra azienda agricola( appena creata) pensavamo a circa 30 capi ( in parte per vendita di uova e in parte ad uso familiare), abbiamo stabilito di riservare un pascolo di 300 mq dove inserire anche il loro ricovero.Domanda: rapporto gallo/gallina? 1 a 4? se devo avere più di un gallo, devo separarli tra loro e quindi suddividere il pascolo? Altra domanda le galline ovaiole, dopo il picco massimo di produttività sono buone da mangiare (scusa la brutalità).Grazie per i consigli
Sara

Andrea Mangoni ha detto...

Ciao Sara, e perdonami la tardiva risposta ma quest'ultimo anno si sta rivelando particolarmente difficile per me e la mia famiglia.
rapporto galli/galline: se hai razze leggere, va bene 1 gallo ogni 8-10 galline. Con razze pesanti, 1 ogni 4-6. meglio eventualmente suddividere il pascolo, se i galletti non sono cresciuti insieme ma inseriti in tempi diversi. Altrimenti non dovresti avere grossi problemi, allevando 3-5 galli con 30 galline.
sì, le ovaiole sono buone da mangiare, ovvio che una Livorno o una isa hanno carne in genere meno succulenta di quella delle razze a duplice attitudine.
ciao!

Unknown ha detto...

Buongiorno Andrea, sono Gaia. Io e mio marito da qualche tempo pensavamo di prendere tre ovaiole. Ho un terreno recintato di 600mq. La mia idea è quella di lasciarle libere in tutto il giardino, recintando soltanto l'orto. La mia domanda è: il resto del giardino resterà verde o mi toglieranno tutta l'erba. Poi ho anche delle viti, devo recintare anche quelle o non vanno a mangiare l'uva?? Grazie mille in anticipo. Buona giornata

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Gaia,
tre galline in 600 metri quadri non faranno mai così tanti danni da renderti il giardino un deserto dei tartari. Da questo punto di vista puoi stare tranquilla. Per le viti, invece... be', le galline amano l'uva matura. qualche chicco lo mangeranno più che volentieri.
ciao!

Angin51 ha detto...

Help.
Ho circa 60 gallinelle e 15 galletti di razza nana misti, non di razza. Purtroppo la settimana scorsa una gallinella stava male, era mogia mogia. L'ho messa da sola in una gabbia e dopo tre giorni è morta. Presentava la testa tumefatta, puzzava ed aveva delle croste gialline sugli occhi. Oggi ho isolato altre due galline con gli stessi sintomi, erano mogie mogie, come molto intirizzite. Ho guardato un po in giro per il web ma non ho capito bene che tipo di malattia è.
Grazie della risposta.
Angelo Pierobon

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Angelo, mi spiace ma non sono un veterinario e non ho le competenze e l'autorità per formulare diagnosi, ancor meno a distanza. Dovresti portare il cadavere di uno degli animali morti al più vicino istituto zooprofilattico per farti dire di che cosa si tratti. mi spiace.

Chiaraluna ha detto...

Ciao Andrea, ho una gallina livornese di un anno e mezzo. Io e il mio compagno ci siamo avvicinati per caso al mondo dei volatili, adottandone alcuni di un contadino venuto a mancare. Circa un anno e mezzo fa abbiamo aggiunto a loro (tre anatre e un'oca - c'era una gallina ma purtroppo è morta questo inverno) due pulcini di livornese (femmina e maschio). Abbiamo dovuto dare via il gallo, perché e diventato davvero aggresivo e pericoloso con chiunque, mentre la gallina si è integrata con le anatre e l'oca e l'anno scorso ha prodotto un uovo al giornoda aprile a fine ottobre. In inverno l'abbiamo messa in un pollaio in legno prefabbricato (temendo morisse di raffreddamento come l'altra, l'abbiamo tenuta sempre chiusa fino ad aprile...). Dopo averla liberata,dopo un pò ha ripreso a fare le uova, ma la produzione è molto scarsa (un uovo ogni tre giorni). Vive libera in un grande giardino, insieme alle anatre e l'oca, che però sono in un recinto da cui lei riesce a entrare e uscire. Dorme su una pianta di kiwi e si alimenta con spezzato per polli, pane secco bagnato e pascolo (come lo scorso anno). Abbiamo ora tre pulcini di Coccincina e Marras (ne terremo un paio), che speriamo possano farle compagnia.
La domanda: perché fa così poche uova? Meglio lasciare sempre un uovo dove depone? (A volte cambia il posto, ma ultimamente ha scelto un angolo del riparo dove vivono le altre)
Mi sono messa a studiare per essere migliore nell'allevamento e sto capendo alcuni errori fatti, ma vorrei capire come farla stare al meglio.
Specifico anche che a volte ha un comportamento aggressivo (es. Quando le metto il cibo, non sempre ma capita che mi arpioni la mano e ha graffiato in faccia una bambina...; mette in fuga la gatta! altre volte è tranquilla e si lascia toccare o addirittura accarezzare (viene sul davanzale della finestra varie volte al giorno).
Ultima domanda: ama molto il riso crudo e da poco gliene diamo un pugno al giorno. Va bene o meglio il mais?
Grazie per le risposte che potrai darmi!

Chiara

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Chiaraluna, in generale la produzione di uova nelle galline diminuisce anno dopo anno, a partire dalla prima pausa per la muta, di solito. L'alimentazione comunque è squilibrata, andrebbe evitato il pane bagnato e al limite somministrato secco. ci vogliono proteine, un minimo di 18-20% della dieta dovrebbe esser composto da farina di soia e il mais spezzato dovrebbe rappresentare circa il 50-60% della razione.
In ogni caso la gallina deporrà meno che non il primo anno.
ciao!

remo ha detto...

Buongiorno
Ho la possibilità di utilizzare una casetta in legno, quelle da giardino per gli attrezzi. il pavimento in legno lo posso lasciare al naturale o sarebbe meglio trattarlo con prodotti come catramina o simili?
Mangiatoia e abbeveratoio, vanno lasciate nel ricovero o fuori?
Grazie
Remo

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Remo,
meglio dare una mano di impregnate e/o di catramina sul pavimento, lasciar riposare il tutto diverso tempo prima di metter gli animali e infine mettere uno strato di lettiera di truciolo alto 10-15cm. Il fondo durerà così qualche anno in più. Meglio dentro la mangiatoia, l'abbeveratoio fuori all'ombra.

Matteo82 ha detto...

Ciao Andrea, ti scrivo per un quesito,da una settimana mi sto occupando di un pollaio di un mio amico che è partito per un lungo periodo, mi ha chiesto di prendermi cura delle sue ovaiole,è un piccolo pollaio x 10 ovaiole con un abbondante spazio per il pascolo,recintato,ma sono perplesso sulla sistemazione per la notte, è un box fatto in lamiera con pancali di legno a terra, misura 2metri per 1,5m e non c'è una porta che si chiude...ho visto che le galline dormono a terra sui pancali e nonostante ho messo dei posatoi di legno continuano a dormire a terra...come posso fare per farle dormire sui posatoi? sono preoccupato anche perché le galline dormono sugli escrementi...mi ha detto che le galline le ha prese un anno fa esatto e avevano 6 mesi,e ultimamente stanno anche deponendo poche uova,circa due al giorno.non so se dipende da questo anche.

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Matteo,

bisogna capire com'è strutturato il ricovero. I bancali si possono alzare da terra per pulire sotto? Si potrebbe provare a mettere nel posto dove dormono di solito le galline un mezzo bancale sollevato dagli altri con qualche mattone? Ci sarebbe modo di spostare le galline nottetempo sopra il mezzo bancale o i posatoi per abituarle?
mi raccomando la dimensione dei posatoi, 20-25 cm di lunghezza per ogni gallina, alti 7 cm, larghi circa 3-3,5cm. Bordi smussati.
La deposizione diminuita è probabilmente dovuta al momento dell'anno e alla muta, vedi l'ultimo articolo del blog che ho postato. Ciao!

Matteo82 ha detto...

ok grazie mille..si proverò anche con il mezzo bancale,e ha spostarle nottetempo..le dimensioni dei posatoi da come ho visto sono corrette..alti 7cm e larghi 3,5 con 20 cm per gallina...proverò poi ti faccio sapere..grazie ancora!..

Matteo82 ha detto...

Ciao Andrea ho bisogno di un altro consiglio..sto preparando un nuovo pollaio per mettere una 20ina di polli da carne e 10-15 ovaiole..avrei ha disposizione un terreno per il pascolo che è sui 120mq,pensavo, il problema è che l'appezzamento di terra ora è incolto nel senso che prima vi sorgeva un orto e ora è solo terreno lavorato, arato e fresato..come mi consigli di fare? devo seminare dell'erba e livellarlo? poi pensavo di tenere le ovaiole divise dai polli, e dividere il pascolo in 4 parti in modo che quando avranno finito l'erba in un loco li mandavo in un altro vicino, in modo da far ricrescere l'erba,però non so se è una buona idea anche perché mi si ridurrebbe di molto lo spazio per singolo pollo..aspetto tuoi consigli grazie! Matteo.

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Matteo, sarò franco: 35 polli in 120 metri quadri non ti manterranno nemmeno uno stelo d'erba. Lo spazio di pascolo è troppo sottodimensionato per permettere la persistenza di una cotica erbosa permanente. Forse lo preparerei sommariamente spezzando le zolle più grosse, poi seminerei al massimo un mix di trifoglio e piantaggine. a distanza di alcune settimane dalla nascita delle piantine inserirei i polli, e forse allora le piantaggini potrebbero sopravvivere tanto da dare una cotica verde semipermanente. Ma ripeto, la cotica erbosa con così tanti polli in poco spazio è quasi impossibile da mantenere. prova a dividere in due lo spazio e a trasferire i polli ogni 3-4 mesi da una parte all'altra.
in bocca al lupo.