Appunti di Avicoltura: la farmacia? In giardino e dispensa! Rimedi naturali per i vostri polli.

Un gruppo di polli allevati con metodo biologico. Foto: Andrea Mangoni.
Un gruppo di polli allevati con metodo biologico. In queste condizioni gli animali possono godere certamente di una migliore qualità della vita e sfoggiare una completa panoplia di comportamenti assolutamente naturali, ma sono altresì più facilmente soggetti all'attacco di parassiti. Foto di Andrea Mangoni.
Più di ogni altro so quanto possa essere grande la frustazione di allevare per mesi dei meravigliosi esemplari, curarli con amore fino all'età adulta, e poi magari vederli soccombere di fronte ad un virus o ad una malattia. Anche i polli più curati possono infatti diventare ricettacolo di parassiti od ammalarsi per infezioni batteriche.
Nella prospettiva di un allevamento veramente biologico, si potrebbe pensare di usufruire di prodotti naturali per cercare di contrastare alcuni dei problemi più frequenti o di più semplice risoluzione. Alcuni di questi suggerimenti vengono dalla tradizione contadina veneta, altri li ho trovati invece nel forum di Ultimate Fowl e nel blog di Ysengrin. Chiaramente queste poche righe vogliono essere solo uno spunto di riflessione, non volendo nè potendo sostituirsi ad alcuna indicazione veterinaria di sorta.
@ Aceto di mele (Malus domestica): per aceto di mele si intende non tanto quello raffinato, ma quello dotato ancora della cosiddetta "madre dell'aceto". L'aceto ha dato prova di bloccare la crescita di organismi come Candida e Pseudomonas. Esso aiuta a mantenere un ambiente naturalmente acido nel tratto digerente, sfavorendo così lo sviluppo di batteri e funghi. Sembra che possa vere benefici influssi anche nella lotta alle coccidiosi. L'aceto di mele è inoltre ricco di potassio, zolfo ed altri elementi importanti per lo sviluppo degli animali. L'aggiunta di un cucchiaio ogni litro d'acqua può aiutare a mantenerne sotto controllo la carica batterica, oltre a contribuire al generale stato di salute dell'animale.
@ Aglio (Allium sativum): uno dei più noti antielmintici. Potete aggiungerlo, dopo averlo ben tritato, ad un pastone a base di crusca o pane, o a qualunque altro tipo di pastone utilizziate nell'alimentazione dei vostri avicoli. In alternativa, si potrebbe utilizzare un decotto di spicchi d'aglio tagliati a metà, somminitrandolo nell'acqua dell'abbeveratoio. Il trattamento può essere ripetuto ogni due o tre mesi. Considerato da tempo immemorabile uno dei più efficaci medicamenti naturali, veniva usato nel veneziano anche come rimedio per la corizza, al comparire dei primi sintomi. In questo caso ne veniva utilizzato uno spicchio intero, tagliato a metà e sbucciato, che veniva infilato a forza nella gola dell'animale malato, in modo che esso non potesse rigettarlo.
@ Cenere di legna: una cassettina o una buca piene di cenere di legna all'interno del pollaio rappresentano per i polli un'attrazione irresistibile. Infatti questi uccelli amano fare degli autentici "bagni a secco", con i quali eliminano parassiti esterni come i mallofagi (pidocchi pollini).
@ Cipolla (Allium cepa): come l'aglio, anche la cipolla viene considerata un valido vermifugo nella tradizione veneta. Anch'essa viene tagliata finemente ed aggiunta al pastone dei polli.
@ Conchiglie: i gusci dei molluschi, siano essi ostriche o cozze, vongole o chiocciole, sono costituiti da carbonato di calcio, sostanza indispensabili anche ai polli. Il guscio dell'uovo, infatti, è composto proprio di calcio, e per questo le galline in deposizione necessitano di integrare la loro dieta con questa sostanza. Potete acquistare gusci d'ostrica sbriciolati e già pronti in molti consorzi agrari, o in alternativa potete frantumare voi stessi in un mortaio le conchiglie dei molluschi acquistati per scopi alimentari. Anche l'osso di seppia e la penna di calamaro vanno bene.

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@ Olio di fegato di merluzzo (Gadus morhua): oltre ad esser stato l'incubo di generazioni di bambini, questa sostanza è ricchissima di vitamina A, vitamina D (che aiuta a fissare il calcio nelle ossa) e di acidi grassi omega 3. Ottimo tonificante, può essere somministrato una o due volte al mese ai polli durante la muta o in inverno, mescolandone un cucchiaio per chilo di pastone alimentare.
@ Ortica (Urtica dioica): quest'erbaccia comunissima è ricca di potassio, manganese, ferro, vitamine; le foglie si possono somministrare fresche, tagliate finemente e aggiunte alla frutta e alla verdura, ed in questo caso sono ottime come integratore per la dieta di pulcini e tacchini in via di sviluppo. Altrimenti possono essere raccolte e fatte essiccare all'ombra; una volta polverizzate verranno mescolate al pastone invernale di crusca ed acqua calda, per aiutare la ripresa della deposizione nelle nostre ovaiole.
@ Santolina (Santolina chamaecyparissus): nota in alcune zone del Veneto come vermolina, la santolina è un efficace antielmintico. Si può somministrare fresca, tritata e mescolata al pastone alimentare, oppure si possono raccogliere gli steli fiorali, farli essicare all'ombra ed utilizzarli in seguito per farne un decotto, da aggiungere all'acqua dei polli nella dose di un cucchiaio per litro d'acqua.
@ Timo (Thymus sp.): buon antisettico e antibatterico, avrebbe dimostrato di essere efficace nel contenimento di molti comuni patogeni dei polli. Servito sotto forma di tisana ogni due o tre mesi, facilita le funzioni digestive, così come aiuta a combattere le malattie infettive ed alcuni parassiti. Somministrato in dose elevate pare possa favorire un rallentamento della crescita.
@ Zucca (Cucurbita sp.): ancora una volta, un antielmintico. Di per sè, la polpa di zucca è in genere graditissima ai polli; ma sarebbero i suoi semi a fungere egregiamente da antiparassitario, in particolar modo nei confronti di nematodi e cestodi.
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E' USCITO "IL POLLAIO PER TUTTI", IL NUOVO LIBRO DI ANDREA MANGONI!


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19 commenti:

Artemisia ha detto...

Grazie per questo articolo, davvero interessante. Alcuni aspetti li conoscevo, per altri invece è stato davvero prezioso.

Andrea Mangoni ha detto...

carissima, grazie a te per essere passata! Se conosci info che io non ho messo, non esitare a scrivere. Intanto io mi sono opermesso di aggiungere il tuo interessantissimo blog (The wise woman cottage garden) nell'elenco dei Links, spero non ti dispiaccia. ciao!!

Artemisia ha detto...

Grazie mille, mi fa davvero tanto piacere. Intanto ho stampato i tuoi articoli e me li porto in negozio^^. i miei clienti hanno sempre bisogno di buoni consigli^^
Grazie di tutto

Andrea Mangoni ha detto...

beh, questo sì è un bel complimento! Senti, ma che negozio hai? Io nei prossimi giorni faccio i biscotti alla lavanda della tua ricetta, poi volevo mettere un post a riguardo in questo blog... sempre ovviamente citando il TUO blog! E mi farebbe piacere poter fare anche pubblictà, in quell'occasione, al tuo negozio. Che dici? ciao!

Artemisia ha detto...

In realtà non ho un negozio, ma ci lavoro insieme ad un altro appassionato. E' una specie di piccolo consorzio agrario: vendiamo granaglie, cascami, attrezzature per la zootecnia amatoriale (è un piccolo paese), mangimi per cani gatti uccelli etcm e animali da fattoria (non le razze che hai tu, cose molto più grezze), pesci e uccelli. E' un posto piccolo ma pieno di gente. Per la pubblicità ti ringrazio, e per il post sui biscotti ti ringrazio tantissimo.. non ho mai fatto un blog in vita mia e l'ho aperto da poco, per cui sono troppo contenta che piaccia!
fammi sapere come sono andati i biscottini!
un abbraccio, la zia

Andrea Mangoni ha detto...

Ok, va bene!
Vedrai credo presto sul blog il risultato dei tuoi insegnamenti. ciao!!

Ursula Eva ha detto...

Molto interessante l'idea di prevenire e curare con le risorse della nostra terra stesso. Ho solo una domanda: i semi di zucca (ne ho tanti quando "amazzo" una z.) devono essere secchi o posso frullarli freschi?

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Ursula Eva, credo che tu possa frullarli già freschi. anche secchi però andranno benissimo lo stesso!

Ursula Eva ha detto...

Grazie, provero a mettere tutto nel Bimby e aggiungerlo alla crusca stammattina. Nel fratempo ho consultato il libro del Dr.Vogel, famoso in Svizzera per le sue ricerche e rimedi naturali. Lui propone tutti tipi di crescione, sìa quello che si trova lungo ai ruscielli, quello da cucina, ma sopratutto il Nasturzio (Tropaeolum) che frà altro è facilissimo a coltivare. Lui pretende che è un antibiotico naturale. Ho ancora qualche vaso in giro, che ho tenuto per i bellissimi fiorellini, aggiungerò le foglie alla crusca con i semi trittati. Anche a noi fa bene aggiungere foglie e fiori alle nostre insalate!

Unknown ha detto...

il Nasturzio è una pianticella meravigliosa, davvero dai mille usi.
I fiori, tipicamente pepalti, sono ottimi in insalata. Io li aggiungo anche ai caprini appena fatti, sono bellissimi e saporiti.
I semi seccati sono un perfeto sostituto home-made per il pepe nero, mentre i fiori ancora verdi allo stadio di bocciolo sono ottimi surrogati dei capperi.
Adesso che leggo che pure le foglie hanno un uso... questa primavera tantissimi nasturzi!

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Gabriele, non sapevo dell'uso nel caprino dei fiori... beh, nemmeno dei capperi! Non ti dico la voglia di assaggiare...

Lulù ha detto...

ciao Andrea, volevo chiederti cosa posso dare alle mie galline,che hanno 4.5 mesi, che si beccano tra di loro.
ti faccio i miei complimenti per il blog che é una risorsa da cui attingo sempre perché sono le mie prime galline

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Lulù, ho risposto alla tua domanda in questo post:

http://oryctesblog.blogspot.com/2012/01/appunti-di-avicoltura-le-vostre-domande.html

A presto!

Unknown ha detto...

Ciao Andrea, ho scoperto il tuo sito da poco ed è molto interessante, questo articolo poi mi ha affascinato: non sapevo ci fossero tutti questi rimedi naturali per le nostre bestiole!
A questo punto vorrei chiederti un consiglio.. una delle mie galline ha le piume attorno all'ano sempre sporche di feci, ho sentito dire che non è un bel segno, tu hai idea di cosa si tratti? c'è qualcosa di naturale che posso darle? altrimenti cosa consigli come rimedio?
Grazie fin da ora (anche da parte di 'Catine' la mia bella gallinella)

Andrea Mangoni ha detto...

ciao, non sono un veterinario per cui non posso fare diagnosi, specie a distanza. tieni conto che le feci incrostate possono essere un sintomo di malattie come la coccidiosi, ma accompagnate ad altri sintomi. potrebbero anche solo essere frutto di un piumino troppo abbondante nella zona pericloacale, piumino cioè così fitto e lungo da fungere da vero e proprio... raccoglifeci. prova a capire se non sia appunto quest'ultimo il suo problema, altrimenti, mi sa, che una visita dal veterinario sarà d'obbligo... ciao!

Unknown ha detto...

In effetti ha un piumaggio molto folto, però il dubbio resta... mi sa che la porterò comunque dal veterniario, giusto per accertarmi, grazie mille intanto! ciao!!

Unknown ha detto...

E' stata una piacevole sorpresa questo blog.
vorrei iniziare ad allevare qualche gallina, per la gioia di mio figlio, che ha deciso debbano essere presenti nel nostro orto.
Non ho idea come iniziare, questi semplici consigli mi saranno utili.
Lo spazio non ci manca e vorrei poter piantare tutte quelle piante che possano essere utili.
Grazie ancora Laura

Azen ha detto...

Salve, mi è capitato ultimamente di fare varie ricerche sui rimedi naturali da adottare per risolvere una problematica complessa per una gallina ovaiola di campagna e ho trovato qui moltissimi utili consigli. Provo magari a esporre il problema. Questa gallina (di quelle rossastre ovaiole) è arrivata nella casa di campagna dei miei sfuggendo al ricambio del pollame periodico da un allevamento vicino e i miei se ne sono presi cura. Nel luglio di quest'anno saranno 2 anni che è con loro, protetta e libera di girare in uno spazio ampissimo con molto foraggio a disposizione e cibo preparato da mia madre, oltre ch mangime apposito. La gallina nel giro di 2-3 mesi da quando era scappata (era ridotta veramente male, spelacchiata, con metà delle penne, piena di parassiti strani e con la cresta tutta bassa, e ovviamente non faceva uova) si era ripresa alla grande e ha cominciato a fare uova quotidianamente. Alla fine dell'autunno scorso , prima di fine anno, dopo un periodo in cui aveva diradato parecchio le uova, mia madre ha trovato un suo uovo 'mollo', praticamente col guscio leggero leggero, morbido insomma, non calcificato. Quindi per tutto l'inverno non ha fatto più uova e ogni tanto stava anche proprio male, debole, mangaiava poco, stava tutta mesta e accovacciata. A metà aprile ha avuto una grossa crisi e allora da un consulto veterinario per telefono e in amicizia (i miei non sono favorevoli purtroppo a spendere in un consulto veterinario vero e proprio, dicono:: 'è solo una gallina'...e non capiscono quanto gioia invece dà loro una creatura felice e sana attorno a casa, ma vabbeh!) le abbiamo somministrato via orale (una fatica io e mia madre!) quella polvere gialla che si dà per risolvere le coccidosi (non mangiava più e faceva le feci lente, bianco-gialle e acquose). Premetto che prima di avere quella grossa crisi la cocca aveva cantato per un paio di giorni come quando faceva l'uovo e si metteva a covare nel suo ripostiglio senza posa. Comunque dopo 6 giorni di cura somministrata nel becco con la siringhetta senz'ago, lei si è rirpresa bene (già al secondo-terzo giorno aveva ripreso vigore e a mangiare un pò e le feci erano molto migliorate). Quindi dopo poche settimane stava da dio e a metà maggio ha riattaccato con un paio di giorni di grandi cantate e tentativi di cova senza successo. Dopodichè ha cominciato di nuovo a stare male male, feci acquose, niente mangiare nè bere, e faceva anche fatica a respirare da quel che si vedeva. Stavolta abbiamo riprovato a farle la cura ma solo un giorno, era infatti troppo debole anche solo per tenerla ferma e sottoporla a quella tortura della medicina nel becco. In buona sostanza, alla fine dopo una settimana di acciacchi e molte preoccupazioni, si sta riprendendo da sola. ha ricominciato a bere l'acqua che trova in giro, mangiua volentieri erba e foraggio che si rimedia da sola, pane secco e ammollato con formaggio e ha ripreso a fare anche dei versetti. Le feci sono ancora un pò liquide e non ne vuole sapere di toccare i suoi semi (la graniglia mista), ma le ho recuperato nel frattempo sia il grit (conchigliette sminuzzate in un preparato pronto) e l'osso di seppia (quello che si da agli uccellini). Un pò per fortuna ogni tanto queste cose le becchetta. Ora, la preoccupazione è che se si riprende bene magari fra un altro paio di settimane tenterà di nuovo di fare l'uovo ma se non riesce a calcificarlo e quindi ad espellerlo fuori e le si rompe per gli sforzi un'altra volta dentro, ce la farà a riprendersi ancora? pensate che abbia preso un qualche virus particolare che le causa tutta questa problematica o è effettivamente il passaggio alla menopausa? c'è qualche rimedio/consiglio che si può seguire per prevenire il problema o comunque aiutarla?
mi scuso per il pairo infinito ma spero che così qualcuno possa darmi una mano ad aiutarla.
grazie infinite per questo spazio!
Lorenza

Andrea Mangoni ha detto...

Mi spiace rispondere solo ora ma problemi personali mi hanno tenuto per mesi lontano da queste pagine.
@Laura: mi fa piacere che ti sia stato utile il blog; se vuoi ti consiglierei di leggere questi due post, piuttosto riassuntivi, sulla gestione del pollaio:
Le abilità del buon fattore - 03 - Costruire e gestire un pollaio.
Appunti di Avicoltura - Come allevare polli e galline e costruire un pollaio in 10 mosse.
e sempre se può esserti utile, ti segnalo anche il mio libro:
Il pollaio per tutti
@Lorenza: non sono un veterinario e non ho le competenze nè l'autorità per fare diagnosi o prescrivere terapie. in generale, io consiglierei di aumentare l'apporto di calcio, anche tramite gusci di chiocciola o conchiglie lavate e tritate, oltre al grit e all'osso di seppia. cerca se puoi di aggiungere alla dieta proteine di origine animale, ad esempio puoi offrire uova sode grattuggiate con l'intero guscio, o altro ancora. un grosso in bocca al lupo!