Biodiversità in campagna: la mantide, l'antico indovino dei prati mediterranei.

Femmina bruna di Mantis religiosa. Foto di Andrea Mangoni.

Nei prati assolati dei paesi mediterranei non è difficile incontrare, in questa stagione, le prime, saltellanti mantidi religiose (Mantis religiosa). Stanno uscerndo adesso dall'ooteca, quel complesso ed accogliente nido che la loro madre ha costruito col proprio corpo e che le ha protette per tutto l'inverno da freddo, gelo e umidità. Le attende un estate breve e intensa, in cui dovranno crescere rapidamente facendo strage, attorno a sè, di piccoli insetti e - talvolta - anche di propri consimili.

Nota fin dai tempi più antichi, la mantide ha da sempre affascinato l'uomo per il suo aspetto inconsueto e per le sue particolari abitudini riproduttive. La sua peculiare posa di attesa della preda, così simile a quello di un essere umano in preghiera, le ha valso nomi diversamente correlati alla religione: l'appellativo "religiosa" è solo l'ultimo di una lunga serie, che vanno da "pregadio" a "indovino", da "veggente" a "strega". Eppure, l'atteggiamento della mantide è tutt'altro che volto alla preghiera: in quella posizione particolare, infatti la mantide attende che le passi a portata di... zampa una preda: un insetto o anche a volte, un piccolo vertebrato, per allungarsi fulminea ed afferrare il malcapitato con le zampe anteriori, modificate per la presa (zampe anteriori raptatorie). La velocità raggiunta dalla mantide nella fase di attacco è impressionante: a volte tutto si svolge in un venticinquesimo di secondo!

Femmina bruna di Mantis religiosa mentre fa toeletta. Foto di Andrea Mangoni.La mantide adulta può raggiungere gli otto centimetri e predare persino piccole lucertole, ma le giovani devono compiere, per accrescersi, tutta una serie di mute, processi tramite i quali gli insetti grazie ad un complesso sistema ormonale generano un nuovo esocheletro abbandonando quello vecchio e diventando più grandi. Alla fine dell'estate, con l'ultima muta, la mantide acquisisce, oltre alle ali, la facoltà di riprodursi. E qui viene il bello: da sempre le femmine di questa specie vengono tacciate di essere delle feroci killer di poveri mariti innamorati... ma è davvero così? La risposta è un pò più complessa di quanto si possa credere.

Infatti, sebbene la mantide non disdegni di trastullarsi, durante l'amplesso, mangiando un maschietto particolarmente appetitoso, è anche vero che di norma in natura l'accoppiamento di due mantidi termina con pari soddisfazione per entrambi i partner, che si lasciano ancora vivi e vegeti. L'alta frequenza degli accoppiamenti "cannibali", verificata da certi autori in condizioni di cattività, è spesso da attribuirsi ad una cattiva alimentazione della femmina. C'è da dire anche che il maschio della mantide offre validi motivi, alla propria compagna, per farsi divorare.

Primo, è un bel concentrato di succose proteine: cosa che fa effettivamente gola ad una femmina che si appresta a deporre diverse centinaia di uova. Secondo, divorando la testa del maschio la femmina ne elimina i gangli nervosi inibitori, lasciando libertà d'azione ai centri nervosi toracici ed addominali che controllano il comportamento riproduttivo... in pratica, un maschio decapitato è un maschio più focoso (attenti, vale solo per le mantidi!!).

Sia quel che sia l'esito dello sposalizio, la femmina si appresta dopo pochi giorni a deporre le uova. Allo scopo essa cerca un posto riparato, sotto una roccia sporgente, un ramo o un groviglio di sterpi; quindi inizia meticolosamente a deporre le uova circondandole con una sostanza spugnosa che secerne lei stessa e che "monta a neve" con i cerci addominali, fino ad ottenere un rivestimento costituito da tante camere d'aria che proteggeranno le uova dagli eventi atmosferici e da molti predatori, rivestimento che prende il nome di ooteca, appunto. E dopo un inverno ed una primavera passati a svilupparsi, la nuova generazione compirà il proprio destino venendo alla luce in giugno e donando ai nostri prati una nuova stirpe di predatori lillipuziani.

Ninfa verde di Mantis religiosa. Foto di Andrea Mangoni.

10 commenti:

Rafael ha detto...

nice photos

CP Su ha detto...

Sono venuto al tuo blog per caso ...

Mio padre ha usato per un allevamento avicolo situato molto tempo fa, vedendo la foto riporta alcuni vaghi ricordi.

Siete molto di saperla descrivere le immagini che sono distacco ... è al di là di me, ma non importa, ho apprezzato le tue foto.

Auguri da parte della Malaysia.

equipaje ha detto...

Foto paz-ze-sche, Andrea!!
E grazie per aver chiarito "vale solo per le mantidi"! :))

Andrea Mangoni ha detto...

@ Rafael & Equipaje: THANKS! la seconda delle foto, quella della mantide che fa toeletta, l'ho stampata in formato 30x40cm, e assicuro che in effetti fa la sua porca figura...

@ Su Chua Phin: thanks! I'm happy, if reading my blog you have found some old good sensations. What kind of pultry breed was keeping your family? I know that in Thailand are very common some gamefowl breed, but I don't know anything, unfortunately, about Malaysian hens.
..Ah, Malaysia! One of my biggest dream for a trip!
all my best regards!

CP Su ha detto...

I can vaguely remember, long cages on both sides with alleys in between and eggs kept dropping and rolling onto "catchment areas" and were collected... so I guess the chicken were reared for their eggs instead of meat.

Malaysia welcome you with open arms Andrea :)

Andrea Mangoni ha detto...

Thanks! may be a day I'll be able to come in your beautiful country! Ciao!

Gio ha detto...

Personalmente adoro le mantidi, sono davvero affascinanti come aspetto e comportamenti, purtroppo non riesco mai a vederne una....

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Gio, io in verità ho allevato e riprodotto tantissime specie di mantidi, soprattutto tropicali...avresti dovuto vedere le mantidi foglia morta e le mantidi orchidea, com'erano belle! Uno di questi giorni devo mettere le foto. ciao!

Francesco ha detto...

Ciao,complimenti per il sito ;-)
Ieri per caso ho trovato una mantide fuori casa,lungo +o- 5 cm. Ho notato che ha una zampa rotta,proprio quella che usa per catturare le prede..ho provata a metterla in un contenitore,diciamo per provar a non farla morire (il contenitore è un acquario,con terra,foglie,ramoscelli,pietra, ecc). Ho provato a mettergli un grillo dentro..gli passa vicino,ma la mantide non fa una mossa (però è viva ehehe). Se ne rimane sempre sopra una pianta,quasi come per prendersi il sole..e del cibo se ne frega.Suggerimenti?

Andrea Mangoni ha detto...

...prova con mosche, farfalle, o altri insetti volanti. Ma è probabile che non cacci il grillo semplicemente perchè non ha fame. Aspetta qualche giorno, tanto può digiunare senza nessun problema nè effetti per la sua salute anche per 15 giorni. Però dalle da bere, spruzzandole dell'acqua a temperatura ambiente addosso.
se la mantide deve ancora fare l'ultima muta, il suo digiuno potrebbe essere proprio dovuto a questo... devi offrirle un contenitore alto almeno il doppio della sua lunghezza, con la possibilità di appigliarsi in alto. ciao!