Autunno, tempo di progetti, resoconti e speranze...

la piccola Orchis tridentata nata in campagna.

Piove. Fuori il vento soffia privo di qualunque simpatia, e l'angolo più attraente della casa è quello di fronte alla stufa che scoppietta. La danza delle fiammelle attraverso il vetro è quasi ipnotica, e fa desiderare solo di essere giganteschi ghiri con nient'altro da fare che appallottolarsi di fronte al fuoco e ronfare sonoramente.

Sfoglio le pagine dei blog che preferisco, e capitando in quello bellissimo di Nicola mi ritrovo a pensare che anche per me l'autunno è da sempre momento di riflessione, pace e progetti per il futuro.

Quest'anno ho colpevolmente trascurato la mia campagna, ma tra laurea, matrimonio e l'attuale trasloco... direi che è naturale. In fondo il tempo in più è stato assorbito dal pollaio, che mi ha dato il mio bel da fare... ma questa è un'altra storia. Sono contento però di tutta una serie di piccole cose, tra cui la fioritura di un'Orchis tridentata - bellissima! - e la fruttificazione del corbezzolo; la giovane farnia è cresciuta tantissimo, sarà alta quasi due metri, mentre il salice cenerino ha avuto un vero e proprio exploit. Nei prossimi mesi sulla riva vedrò di piantare un'olmo campestre (Ulmus minor), un'ontano nero (Alnus glutinosa) e qualche altro cespuglio... tra cui probabilmente il pallon di maggio preso quest'estate lungo un fossato.

Orto e giardino: un'altro anno negativo per le piante carnivore, che hanno risentito tantissimo del troppo caldo. Le rose taleate hanno preso tutte (o quasi) abbastanza bene, e pure le margherite hanno attecchito. La carissima Marina mi ha inviato delle piantine di balsamita, che stanno mostrando tutta la loro bellezza. Ah!! già pregusto deliziose frittatine!! Devo trovare un modo per taleare efficacemente l'erba luigia del nonno di mia moglie, prima che la sua casa venga venduta... E' una pianta così bella!! In aprile semineremo poi i semi delle zucche ornamentali che ci ha regalato l'amico Renato... e magari finalmente dedicherò la famosa gombina al "metodo Fukuoka".

Betullina, una delle gallinelle che non sono sopravvissute all'attaco dei ratti.

In pollaio l'anno è stato un'altalena di emozioni positive e negative. La gioia dei primi nati, la delusione per le tre covate di tacchini andate a male (ma quest'anno si cambia il maschio!!), l'onore di aver ricevuto il vecchio ceppo delle Polverara di Rossetto, il dispiacere di vedere tanti esemplari morire per motivi davvero stupidi, le speranze legate agli ultimi pulcini dell'anno... Nei prossimi mesi, di lavori da fare ce ne saranno molti. Innanzitutto, dovrò costruire un nuovo recinto, per gestire al meglio le riproduzioni di diversi soggetti; sebbene l'avessi progettato diversamente, all'inizio, ora mi sto orientando sempre più su un recinto quadrato, di metri 5x5; il pollaio annesso sarebbe di metri 2x2 di base, così da poter ospitare in tranquillità almeno 6-8 animali. Il recinto avrà al suo interno qualche cespuglio (ribes, forse, e salice bianco) ed una vigna, con cui fare un pergolato per il sole; dovrebbe essere chiuso anche superiormente con rete antipassero, per evitare intrusioni e fughe dall'alto. Ho in ballo poi un altro progetto... più ambizioso. Ma di questo ve ne parlerò a tempo debito. Mi piacerebbe allevare qualche esemplare di Italiana comune, scelto tra qualcuno dei vari ceppi locali che ho individuato... ma lo spazio è tiranno, e già adesso tra tutte le mie razze mi trovo con almeno due galli di troppo che non posso - e non voglio - cedere. Insomma, tanto lavoro da fare...

Il ciocco di legna continua a bruciare. La luce calda illumina un piccolo quadrato di pavimento, davanti alla finestrella della stufa. Vorrei solo riposare un altro po'... qui di... fronte... al fuo...

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Aggiornamento: come mi è stato fatto notare, il termine gombina è tipicamente veneto e merita spiegazione migliore. Usando le parole di Paul:

Gombina: Lembo di terreno di forma regolare e ben delimitata, riservato alla coltivazione di un solo tipo di vegetale.

Un tramonto nelle mie campagne.

6 commenti:

equipaje ha detto...

La carissima M. chiede gentilmente una traduzione per "gombina" -è la seconda volta che la leggo qui e ancora non mi sono fatta neppure una vaga idea di cosa possa essere..! Merci :)

Andrea Mangoni ha detto...

ciao! la gombina è il rettangolo di terra che adeguatamente preparato va ad accogliere alcune file di ortaggi, di norma di una sola specie ed accuratamente distanziati.
pensavo fosse un termine veneto, poi l'ho trovato anche in italiano...
ciao e grazie ancora!!!!

equipaje ha detto...

(Il De Mauro, interrogato sul tema, così risponde:
Non ho trovato occorrenze per gombina.
Prego dunque citare codesto tuo dizionario di larghe vedute, gracias! ;) )

Andrea Mangoni ha detto...

Ah Ah Ah!!! Che figura di... guano!
Ecco la storia della "mia" gombina.
Scrivo il termine per la prima volta, mi sorge il dubbio che sia dialettale, e così faccio una googleata. Il secondo risultato ha il titolo di "DIZIONARIO", dall'anteprima capisco che sembrerebbe essere ciò che cerco, e non vado oltre. In realtà - l'ho scoperto ieri - la pagina era un dizionario veneto-italiano. Per cui, sentitomi al riparo di una conoscenza superficiale e fasulla, ho dato per scontato la sua conoscenza tra i non veneti! Sigh!
Rimedierò con trenta nerbate sulla schiena e una correzione del post. Firmato: un alquanto vergognoso Andrea

equipaje ha detto...

Ma qual correzione e correzione, la paroletta sta benissimo così com'è in dialetto (e pure "piuttosto antico", eheheh!), però in questi casi riesce utile il glossario :)

E poi, già che son qui: anche se non lo dico ogni volta, le foto son sempre spettacolari, che si sappia.

Ciao!

Andrea Mangoni ha detto...

grazie, troppo buona! A presto!