Un amico mi ha scritto, poco tempo fa, chiedendomi spiegazioni sul perchè io non voglia considerare gli esemplari di Italiana comune locale, attualmente in vendita, come esemplari di razze autoctone italiane. Avevo sperato di esser stato chiaro, ma visto che così non è, non mi resta che portare qualche esempio. Così, nel corso delle prossime settimane proporrò testi ed immagini che possano spiegare il mio punto di vista, e cioè il fatto che gli animali attualmente in vendita come Italiana comune locale, più noti col nome di Italiener, sono assai distanti per dimensioni, portamento, taglia e forma da quelli che avevano popolato i nostri pollai fino agli inizi del XX secolo e che prendevano il nome di Italiana comune. Il primo di questi documenti è rappresentato da un articolo, proposto dal dott. Squadroni al prof. Ghigi alla fine degli anni '30 del secolo scorso, da cui si può fare un pò di chiarezza sulla somiglianza tra l'Italiana comune vera e la Livorno, e sulla fine di alcune razze autoctone padovane.
Come vedrete, nel documento in questione il dott. Squadroni deprecava l'allevamento di alcune razze (Padovana Pesante, Padovana Gigante, Boffa) tacciandole di essere nient'altro che ibridi di scarso valore; nel contempo esaltava le caratteristiche della Padovana comune, ceppo autoctono dell'Italiana. Peccato che le razze in questione fossero ben documentate, anche fotograficamente, alcune da un cinquantennio abbondante; e peccato pure che proprio il Pollaio Provinciale da lui presieduto avesse in allevamento alcune di quelle razze dileggiate, di cui teneva alcuni gruppi. Perchè un simile comportamento?
Il Pollaio Provinciale era obbligato, da una legge del 1926, a selezionare il pollame locale; ma i gruppi di queste razze, degenerati a causa della consanguineità, erano causa più di problemi che di soddisfazioni, oramai. Squadroni desiderava introdurre l'allevamento della Livornese, pollo virtualmente identico alla Italiana comune, e per dedicare risorse e spazio a questi remunerativi animali non si dovette far altro che far passare Pesante Padovana e Boffa per semplici meticci, così da giustificarne l'abbandono dell'allevamento.
Nel contempo, però, se da un lato queste razze vennero ad essere condannate, dall'altro nella sua documentazione Squadroni inserisce una descrizione della Padovana comune che calza molto bene anche alla Livornese. Si potrebbe obiettare che tale descrizione avrebbe potuto essere costruita ad hoc per far accettare le Livorno più facilmente, ma in realtà essa appare sostanzialmente uguale a quella stilata da autori che non condividevano minimamente le idee di Squadroni, e tale uniformità di vedute su questo argomento da parte di scrittori per altri versi ideologicamente distanti non può che avvallarne in maniera concreta l'autenticità.
A presto e buona lettura!
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