Qualche tempo fa, da una vecchia scatola di latta sono sbucate fuori una serie di vecchie foto. Frammenti di vita vissuta in altri tempi da persone di cui condivido il sangue, i luoghi e le radici.
Le persone della foto qui sopra sono i miei nonni materni, Elvira e Pietro. Hanno sempre vissuto a Camponogara, e hanno avuto la vita che tanti dei nostri nonni hanno avuto: un'esistenza legata alla terra e alle bizzarie del cielo, una vita dove si lavorava di giorno sotto il sole e si tornava a lavorare la notte con la luce della luna piena. Eppure, hanno saputo lasciare un patrimonio all'apparenza umile ma in realtà inestimabile alle generazioni che li hanno seguiti.
Hanno infatti lasciato un suolo argilloso e malleabile, campi buoni per il grano ed il mais, circondati di fossati profondi dalle acque fresche. Hanno lasciato fazzoletti di terra incorniciati da rive ombrose di olmi scuri e salici scintillanti alla luce del sole. Hanno lasciato i vecchi attrezzi da lavoro, ricavati nelle notti d'inverno da ciò che davano loro le siepi, e polli chioccianti nelle aie assolate, hanno lasciato covoni di fieno brunito e vigneti generosi che in autunno riempiono l'aria con i profumi ed i colori dei grappoli maturi.
E' un'eredità, la loro, che non mi è stata solo lasciata: ci sono cresciuto dentro. Per questo sento questa campagna come un'estensione di me. Lo so, forse può sembrare sciocco, specie agli occhi di chi questo genere di lascito non l'ha ricevuto; ciononostante, spero di poterlo condividere almeno in parte con voi. Ciò che più temo, infatti, è che la loro eredità - l'eredità della loro generazione - finisca con lo scomparire assieme ad una maniera di vivere la terra molto più vera e rispettosa di essa di quanto non lo sia ora.
Anche la mia passione per le rive e per i fossati ha origine da essa, così come il mio ritrovato amore per l'avicoltura tradizionale, che mi ha portato (e mi sta portando) a dedicarmi a razze tipiche del nostro territorio.
Spero, nelle prossime settimane, di potervi parlare ancora di queste eredità, di farvi conoscere oggetti, modi di vivere, piante ed animali che hanno vissuto in qualche maniera nei racconti e nella realtà di questo mondo antico. E vorrei farlo per il più semplice dei motivi: per non lasciarla svanire nel nulla.
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