In my backyard - Tra orto e pollaio in questa pazza estate.

Pollastra di Gallina Polverara (clicca per ingrandire). Foto A. Mangoni.

Le ferie sono finite, l'estate inizia in maniera traballante... ma davvero a luglio abbiamo la bellezza di 12 °C di minima? Siamo sicuri che il mese sia giusto? Nemmeno piante e animali sembrano capirci più molto. Ma in orto e in pollaio, le cose continuano ad andare avanti...

In orto, in effetti, quest'anno ho fatto poco. MOLTO poco. Purtroppo tra problemi di salute e impegni di lavoro ho saltato la semina di quasi tutte le varietà che mi ero proposto di riprodurre. Capiamoci, l'orto di mio padre è florido e non ci mancheranno frutta e verdura, ma non vedrò pomodori Re Umberto o meloni rospo, quest'anno. Però sono riuscito comunque a prendermi un po' di soddisfazioni. 

Zucca Marina di Chioggia. Foto A. Mangoni.

Per prima cosa, ho fatto nascere in vaso un paio di piante di zucca Marina di Chioggia, per poi destinarle a una coltivazione "alternativa": le ho infatti trapiantate direttamente ai margini della concimaia, facendo sì che usassero come tutore la rete di recinzione e proteggendole con un cilindro di rete dalle attenzioni di
galline e ratti. Le zucche hanno apprezzato tantissimo la sistemazione, divenendo enormi in poco tempo: sono piante infatti che amano molto i terreni ricchi, e in questo modo potrò sfruttare uno spazio altrimenti inutilizzato, ottenendo anche una parziale ombreggiatura del compost grazie al rigoglioso sviluppo delle piante. I frutti delle zucche cresceranno meravigliosamente, alimentati da tutto questo ben di Dio, e a fine stagione le piante secche resteranno direttamente nella concimaia.

La zucca sconosciuta. Foto A. Mangoni. 

Oltre a queste piante, è poi nata un'altro esemplare di zucca, da semi probabilmente gettati con gli avanzi di cibo... o non sarà invece una zucca ornamentale "figlia" di una di quelle che si erano autoseminate nella concimaia gli scorsi anni? Lo scopriremo solo a fine estate!

Anche se era tardi, a metà giugno ho anche seminato una quarantina di piante di mais Biancoperla, derivanti da 3 linee colturali diverse. 

Mais Biancoperla in crescita. Foto A. Mangoni.

Purtroppo vista la vicinanza con i campi dei vicini seminati a mais ibrido dovrò ricorrere all'impollinazione manuale, ma con un numero così limitato di piante non dovrebbe essere troppo difficile. In verità, in un vaso nel giardino di casa mia crescono rigogliose tre piante di mais Biancoperla, tre di frumento Piave e due di una varietà di fagioli nani gialli molto belli. Insomma, sperimentiamo una sorta di "arca in miniatura" che permetta di avere una piccola scorta di semi freschi per i prossimi anni. 

Se l'orto quest'anno è poco interessante (ma sto guardando sempre più da vicino alla fitoalimurgia, e facendo esperimenti...) in pollaio è tutto un crescere, nascere e scalpitare. I pollastri più grandi, quelli nati a  fine gennaio, si godono l'ombra del prugno quando restano confinati nel loro recinto.

I pollastri si godono l'ombra del prugno. Foto A. Mangoni. 

Nelle gabbie che proteggono le chiocce, invece, i pulcini di almeno 5 covate stanno crescendo sempre più. Polverara, ibridi, Cucche in ricostituzione: sono tutti pronti a ricevere il vaccino per il vaiolo, che verrà loro somministrato la prossima settimana. Vista l'esperienza disastrosa dell'anno scorso, la somministrazione del vaccino non si potrà certo evitare. 

Gli ultimi nati in crescita. Foto A. Mangoni.

I pollastrelli di circa 3 mesi e mezzo, invece, iniziano a godere dei piaceri del pascolo. Assieme ai tacchini si godono periodicamente una porzione di prato in cui fanno incetta di insetti, semi e soprattutto foglie e germogli.

I giovani al pascolo. Foto A. Mangoni. 

Tra questi esemplari, Polverara e vari ibridi, già si possono notare alcuni esemplari che promettono veramente bene. per esempio ci sono diverse pollastrelle più che carine, con una bella forma e delle buone caratteristiche di razza. Begli orecchioni bianchi, bei ciuffi, bei tarsi e portamento... aspetterò con ansia di vederle cresciute. 

Due delle più promettenti pollastre dell'anno. Foto A. Mangoni. 

Oltre a loro c'è anche un galletto che, pur coi suoi limiti, suscita e non poco la mia attenzione. Ha orecchioni con molto bianco e una splendida cresta a cornetti, piccola ma perfetta. Il ciuffo è disordinato, e forse non diventerà enorme, però... 
Però qualcosa mi dice di tenerlo da conto. E' come un istinto, l'istinto del selezionatore, che mi fa intravedere in lui qualcosa di buono. 

Un galletto di Polverara interessante. Foto A. Mangoni. 

Che altro dire? I tacchini lilla hanno iniziato a deporre, le anatre mute non vogliono saperne di figliare e le Boffe... disastro. Insomma per ora non c'è di che annoiarsi! Tra l'altro, ci saranno diversi lavoretti da fare. Questi due oggetti, ad esempio... immaginate come li utilizzerò? Lo scoprirete presto!

Cosa ne faremo? 

3 commenti:

Hilda ha detto...

Purtroppo anche da me (piemonte) l'orto quest'anno non produrrà molto. La zucca marina di chioggia è molto buona. Per fare un risotto o i gnocchi alla zucca. Io le zucche le pianto anche solo per mangiarmi i fiori con la pastella!

Danila ha detto...

Con bancale e rete una futura gabbia per pulcini??:-)complimenti per la passione Andrea.

Andrea Mangoni ha detto...

@Hilda: sì, anch'io adoro i fiori di zucca in pastella! ma anche la zucca tagliata a fettine sottili, e poi fritta in pastella, è ottima.
@Danila: ...fuoco! Non è proprio una gabbia quello a cui pensavo, però... comunque qualcosa di semplice da realizzare e di spartano.
ciao!