La Corfù di Gerald Durrell - I Boschi dei Ciclamini

Cyclamen graecum. Foto di Andrea Mangoni.
A circa mezzo miglio dalla villa si ergeva una collinetta abbastanza grande e di forma conica, tutta coperta di erba e d'erica e inghirlandata da tre piccoli boschi di ulivi, separati tra loro da vasti folti di mirti. Questi tre boschetti io li chiamavo i Boschi dei Ciclamini, perché nella stagione giusta il terreno sotto gli ulivi diventava color rosso-magenta e rosso vino tant'era coperto di ciclamini, che là sembravano crescere più fitti e più rigogliosi che in qualunque altra parte del paese. I bulbi lustri e todeggianti, con la loro sottile pellicola che si squamava, crescevano a grappoli come le ostriche, ognuno col suo ciuffo di foglie d'un verde cupo venato di bianco e una fontana di splendidi fiori che sembravano fatti di fiocchi di neve tinti in rosso-magenta.
Gerard Durrell, La mia famiglia e altri animali, Adelphi (2004)
Durante il viaggio a Corfù nel settembre del 2008, cercai di trovare almeno una delle vecchie case di Gerald Durrell, ed identificai dalla strada quella che un tempo era stata la "casa rosa come una fragola". Peccato che identificarla dalla strada, sulla pendice della montagna, non volesse affatto dire essere vicini al raggiungerla!! Cercai e provai, ma niente: tutte le strade che facevo mi portavano lontano da essa.
Cyclamen graecum. Foto di Andrea Mangoni.Nella sua ricerca, però, sulle pendici della collina mi imbattei in numerosi, piccoli ciclamini (probabilmente Cyclamen graecum mindleri), abbastanza vicino alla zona di cui Gerry raccontava nei suoi libri. Fu giocoforza fotografarli a dovere, immaginando se fossero proprio loro i "bisnipoti" di quelli decantati da Durrell.
Il ciclamino greco, specie estremamente variabile la cui distribuzione comprende oltre a buona parte della Grecia anche l'Italia ed alcune aree della Turchia, vive in natura dal il livello del mare fino ai 1200 metri d'altitudine. Cresce tanto nelle lettiere delle pinete quanto in habitat più rocciosi, e non manca di infiammare di colore il terreno degli uliveti nella bella Corfù. I suoi bulbi sono di solito profondamente infissi nel substrato, e le radici sono carnose e spesse. E' una pianta estremamente variabile, tanto nelle foglie quanto per ciò che riguarda i fiori, e attualmente ne vengono riconosciute tre sottospecie, C. g. mindleri, C. g. anatolicum e C. g. graecum. I petali possono essere di un profondo color magenta, come anche rosa pallido o quasi bi9anchi, con solo poche tracce carminio.
Si può anche trovare in commercio: di solito, se il tubero è piantato bene in profondità, sopporta il gelo senza grossi problemi. Ma vale la pena di certo ammirarlo in natura, magari proprio lì dove negli anni '30 del secolo scorso le sue distese ai piedi degli ulivi si trasfomavano nei terreni d'esplorazione di Gerald Durrell.

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Cyclamen graecum. Foto di Andrea Mangoni.

4 commenti:

giardinofiorito ha detto...

Adoro i ciclamini, sono fiori bellissimi, specie quelli spontanei che difficilmente si incontrano nei nostri boschi. Forse perchè fa freddo? Sul mio balcone non sono sopravvissuti alla gelata di dicembre.
Bello questo post su Gerald Durrell, invoglia a leggere il libro.

Andrea Mangoni ha detto...

anche i miei hanno patito molto, ma l'anno prossimo li pianto direttamente in terra libera.
grazie mille, era proprio quello l'intento, sono contento!
a presto!

Unknown ha detto...

Io parto per Corfù il 7 del prossimo mese e ci rimarrò per due settimane, spinta dalla curiosità oltre al desiderio di evasione dalla Vita quotidiana. Non avrei mai pensato a Corfù prima di leggere i racconti di Gerald Durrell,lei saprebbe cortesemente indirizzarli verso quella casa rosa?

Unknown ha detto...

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