Avevo scelto di far riprodurre almeno una volta nell'anno Leonida, oramai l'unico gallo Polverara cui tenessi, per preservarne il prezioso patrimonio genetico: non volevo infatti che succedesse quanto accaduto con suo padre Ganimede, andatosene senza lasciare un solo discendente nel mio pollaio.
E mai - purtroppo - decisione si rivelò più saggia: un predatore ha infatti messo fine due settimane fa alla breve vita di Leo, morto a poco più di un anno di età. Delle 13 uova messe in incubarice, 8 si sono rivelate fertili, 2 non si sono mai schiuse e le restanti 6 hanno dato alla luce piccoli e meravigliosi pulcini. Di questi, due sono venuti a mancare nei giorni successivi, a causa di un problema agli arti. I rimanenti hanno oramai una ventina di giorni, e si apprestano a diventare bei pulcinotti. La mia speranza, ovviamente, è che vi sia almeno un maschio tra di loro - cosa probabile ma non certa. In caso contrario proverò a vedere se tra i nati estivi di Bruno Rossetto non vi sia per caso un galletto di Polverara figlio di Leo e "concepito" prima che Rossetto lo donasse a me.
Nel frattempo, i piccoli della seconda covata sono cresciuti, e tra di loro pare esserci almeno una bella gallinella pronta a raccogliere l'eredità di mamma Nerina, venuta a mancare i primi giorni di settembre a causa della corizza.
Adesso, non mi resta che continuare a far crescere questi piccoli batufoli di penne e piume, sperando il prossimo anno di sentir nuovamente cantare un bel gallo.
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