Gallo e galline Livorno del vecchio ceppo del 1920 portato in dote dalla nonna di Tiziano Gardi. |
Il post di oggi è un po' particolare, perché racconta una storia vera di amore e di tradizione che sorpassa i decenni. È purtroppo anche una storia dal finale piuttosto amaro, ma non sempre si può sperare che le cose belle continuino per sempre.
Correva l'anno 1920. Una giovane di buona famiglia, nata a Castiglione del Lago (PG) nel 1894, si era innamorata di uno dei mezzadri del padre. A nulla valsero le esortazioni della famiglia: il suo amore per quell'uomo più giovane di lei di quattro anni era troppo grande e troppo forte. Ma la
famiglia non riusciva a perdonarle quella passione così controcorrente per un uomo tanto lontano da lei dal punto di vista sociale. Così, quando l'amata figlia decide di sposare quell'uomo, viene diseredata. Ma lei, andando via, e trasferendosi a San Fatucchio (paesino vicino al Lago Trasimeno), porta con se un legame fisico, materiale, palpitante con quella famiglia. Porta via i polli necessari a formare un proprio pollaio.
famiglia non riusciva a perdonarle quella passione così controcorrente per un uomo tanto lontano da lei dal punto di vista sociale. Così, quando l'amata figlia decide di sposare quell'uomo, viene diseredata. Ma lei, andando via, e trasferendosi a San Fatucchio (paesino vicino al Lago Trasimeno), porta con se un legame fisico, materiale, palpitante con quella famiglia. Porta via i polli necessari a formare un proprio pollaio.
Può sembrare strano, ma in molte zone d'Italia era comune per una ragazza da marito ricevere dalla famiglia un gallo ed alcune galline al momento del matrimonio, come dote, in modo da iniziare da subito nella sua nuova famiglia ad avere una fonte di cibo e di reddito che rappresentasse, per di più, un legame con la madre e con la famiglia di appartenenza. E la ragazza della nostra storia non voleva rinunciare, a nessun costo, a quel legame. I polli che aveva portato con se erano polli di tipo mediterraneo, bianchi, a tarsi gialli, con grandi creste singole e orecchioni bianchi. Oggi li chiameremmo Livorno, e rappresentavano bene il pollame locale che si trovava in quelle zone di confine tra Umbria e Toscana.
Ancora uno scatto del vecchio ceppo di Livorno dei Gardi. |
Come ho detto, il ceppo è perduto, ma non è perduto il legame di Tiziano Gardi con la Livorno: partendo da esemplari dell'allevatore vicentino Loris Traverso e inserendo il sangue di capi provenienti dall'Università di Perugia, rinsanguati alcuni anni prima con il ceppo di Gardi, Tiziano ha ricostituito un proprio gruppo di riproduttori di questa razza; continua ad allevarli proprio come la sua famiglia ha fatto in questi lunghi decenni, custode di una delle più belle e preziose razze italiane che, se da un lato ci collegano al passato, dall’altro ci fanno sperare anche ad un loro ritorno in futuro.
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