Patate Vitelotte. Foto Andrea Mangoni. |
Avevo infatti piantato in un metro quadro di terreno una serie di tuberi-seme di due varietà. La prima era una bella patata grossa, a buccia rossa, che avevo trovato in Cadore; l'altra era una meravigliosa varietà francese antica, gentilmente donatami da Angelo Passalacqua de Gli Amici dell'Orto: si tratta della patata viola o Vitelotte.
Patata Vitelotte. Foto Andrea Mangoni. |
noi può sembrare un'autentica stranezza, non è raro nelle varietà locali sudamericane di patata. Deriva dalla presenza nella polpa dei tuberi e nella buccia della pianta di antiossidanti ed antociani, sostanze che rallentano l'invecchiamento e che è stato dimostrato avere buone proprietà preventive nei confronti di alcuni tipi di cancro. La presenza di antociani si spinge anche alle foglie: nel mio appezzamento, infatti, non era difficile capire quali piante fossero di Vitelotte e quali di patata cadorina, perché le prime avevano foglie che tendevano ad avere sfumature bluastre o violacee. I fiori sono azzurro-violetti, raramente bianchi.
Ho il forte sospetto che la presenza di antociani nel fogliame renda queste patate meno appetibili alla ben nota dorifora della patata (Leptinotarsa decemlineata): nel mio orto, infatti, erano presenti tre varietà di patate, le mie due e quelle di mio padre, acquistate al consorzio agrario. La dorifora ha devastato le patate cadorine, ha banchettato bene su quelle dell'agraria, ma almeno inizialmente ha snobbato le Vtelotte. Quando poi le ha intaccate, lo ha fatto in maniera assai poco invasiva. Forse il sapore non è di suo gusto? Pare che inoltre la Vitelotte sia pure resistente alle più comuni malattie.
Insomma: appariscente, buona e resistente a malattie e parassiti: troppo bella per esser vera? In un certo qual senso, sì. La Vitelotte ha infatti qualche difetto che ne limita la diffusione. La pezzatura è purtroppo abbastanza piccola, e la resa produttiva è bassa. Sono partito da pochi tuberi-seme di piccole dimensioni, ed ho ottenuto una resa di poche decine di patate, tutte abbastanza piccole. La più lunga, quella in foto sopra, raggiungeva circa i 12 cm. Avevo cercato in verità di incrociarla con la patata cadorina, per vedere se riuscivo in un paio di generazioni ad ottenere esemplari a polpa viola ma dimensioni più cospicue e maggiore resa... Fatta l'impollinazione artificiale, iniziavanoi a crescere le bacche... ma la tempesta ed i lavori per l'ampiamento del pollaio hanno distrutto la parte aerea delle piante che stavano andando a seme. Sarà per il prossimo anno.
La Vitelotte si presta, vista la natura farinosa della polpa, ad essere utilizzata nella preparazione di gnocchi e purè dal colore davvero eccezionale; può essere usata per fare anche delle patate fritte, di ottimo sapore seppur la resa cromatica e l'aspetto non siano il massimo. Comunque sia, in Francia vengono commercializzate proprio le chips di Vitelotte...
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ATTENZIONE
A causa del numero elevatissimo di richieste, non ho più tuberi di questa varietà da cedere. Chi desiderasse le Vitelotte da me dovrà attendere la fine del 2013, sperando che la coltivazione vada bene.
Link di approfondimento:
Vitelotte fritte. Foto Andrea Mangoni. |
2 commenti:
ciao complimenti per il blog, ti volevo chiedere se la patata viola e quella mericana hanno tempi di semina simili a quella normale. Inoltre volevo sapere se per seminarle tu le tagli in 2 parti e aspetti la cicatrizzazione. Grazie mille
Ciao Francesco, grazie mille!
la vitelotte è una patata come le altre, e segue lo stesso calendario di semina e raccolta; la patata americana si pianta in aprile-maggio e si raccoglie in tarda estate-autunno.
io quest'anno avevo da seminare minituberi di un paio di cm di diametro, ma si può partire da patate normali tagliate a metà e lasciate ad asciugare un paio di giorni, ho fatto spesso anch'io così. ciao!
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