Nel giardino della casa dei nonni di mia moglie, per una trentina di anni o più, questa pianta di erba luisa (Aloysia citriodora) aveva continuato a crescere. Incurante dell'abbandono della casa da parte dei proprietari, rischiava però di essere sommersa da erbacce e rampicanti. Così, alcuni anni fa, decisi di trapiantarne l'enorme (per la specie) fusto in un grande vaso e di tentare di portarla con noi, per evitare che questa eredità dei nonni di mia moglie venisse a mancare. Le sue foglie, sottili come quelle del salice ma dal verde tenero acceso, al solo venir urtate rilasciano un profumo intensissimo di limone. Una vera meraviglia per i sensi. Quest'anno vorrei provare da un lato a riprodurla per talea, e dall'altro a ricavarne un liquore o aromatizzare una grappa, usi per cui questa pianta è famosa. Ma ne farò seccare anche alcune cime fiorite e foglie, per usarle in decotti questo prossimo inverno, ai primi segni di malattie respiratorie. Insomma, una pianta antica, preziosa eredità vivente di una delle nostre famiglie d'origine.
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