Il giardino naturale - La cotonaria (Lychnis coronaria)


Fiore di Lychnis coronaria. Foto di Andrea Mangoni.

Quando tornavo a piedi a casa percorrendo il tragitto dalla fermata dell'autobus, c'era un piccolo giardino abbandonato in cui a parte qualche vecchio cespuglio di rose oramai sfatto erano presenti solo erbacce e pochissimi fiori; uno di questi però faceva di tutto per farsi notare, sia per il colore verde argenteo delle foglie sia per i fiori di colore ondeggiante tra il malva ed il ciclamino. Era una piantina vitalissima, che si autoseminava ovunque, anche nelle crepe dei marciapiedi o nei buchi dei mattoni forati, dove cresceva con le sternbergia e con le speronelle. Mi ci sarebbero voluti alcuni anni per sapere che si trattava di Lychnis coronaria.
L. coronaria è una delle cinque specie di questo genere che è reperibile anche in natura in Italia; è parente del più piccolo ma altrettanto affascinante fior di cuculo (Lychnis flos-cuculi) e delle sileni, come lei appartenenti alla famiglia delle cariofillacee; anzi, per alcuni autori pure la nostra cotonaria dovrebbe essere inclusa nel genere Silene. La pianta ha foglie e
steli di un bel verde acceso, ma che appaiono argentati a causa della fitta peluria bianco argentea che li ricoprono. I fiori sono composti da 5 petali più chiari alla base che vengono sostenuti da un calice carnoso come quello delle sileni, e che sono muniti di un'appendice centrale che protegge la fauce del fiore. I fiori danno poi vita a capsule semigere che si aprono a maturità. Può raggiungere i 35-80 cm d'altezza, e sebbene sia ampiamente coltivata (ne esiste pure una varietà a fiori bianchi) in alcune Regioni italiane è considerata specie protetta.

Dettagli di Lychnis coronaria. Foto di Andrea Mangoni.
Perfetta per formare macchie di colore e offrire spunti interessanti nel cottage garden, a causa dei suoi contrasti cromatici, la cotonaria è una perenne che vive solo pochi anni. In genere però si autosemina facilmente, per cui alla fin fine la colonia iniziale di pianticelle non viene perduta ma continua ad accrescersi anno dopo anno. Se non si vuole lasciare tutto al caso, prelevate una capsula matura (ovvero completamente secca) a fine fioritura, estraetene i semi scuri e seminateli in vaso o immediatamente oppure la primavera successiva. diradate le èpianticelle che ne nasceranno, e trapiantatele a dimora ricordandovi di annaffiare bene nei primissimi periodi,  quando le piante devono adattare i propri apparati radicali al nuovo substrato. Le nuove piantine fioriranno a partire dal secondo anno di vita. 
In genere, L. coronaria si adatta bene a tutti i terreni e a quasi tutte le esposizioni; preferisce però substrati ben drenati e postazioni luminose. In inverno tollera temperature ampiamente sotto gli 0°C; se però la temperatura risulta troppo rigida, la parte aerea muore per poi rispuntare la primavera successiva. 
Insomma, una bellissima pianticella che può essere adatta anche nel giardino naturale: innanzitutto in quanto facente parte della nostra flora spontanea, in secondo luogo perchè apprezzata dagli insetti impollinatori. Per finire, una richiesta personale: non ho mai potuto appurare se, come le sileni, anche le cotonarie profumino più intensamente la sera; qualcuno saprebbe dirmelo?


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Un folto gruppo di Lychnis coronaria in giardino. Foto di Andrea Mangoni.

6 commenti:

test ha detto...

Ciao Andrea, questo bellissimo fiore lo ammiravo a casa del mio nonno e mi piaceva tanto da piccolina gioccherellare con le morbidissime foglie di velluto. Grazie per avermele fatte ricordare e finalmente adesso conosco il loro nome.
Da quel che mi ricordo non avevano profumo, neppure la sera (adoravo i profumi dei fiori e ci stavo attenta) ma si parla di molti anni fa e la sottoscritta ogni tanto si perde per strada qualcosa.
A presto, Eli.
PS: fammi sapere se le trovi, mi piacerebbe averne una piantina.

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Elisa! grazie per la dritta sul profumo!
ho seminato questa bellissima piantina qualche giorno fa, se nascono te ne passo di certo qualcuna, altrimenti ti faccio avere direttamente un po' di semi!

test ha detto...

Ok, grazie mille!

aboutgarden ha detto...

Ciao Andrea
passo ogni tanto a far visita al tuo bel blog, mi piaceva unirmi nell'apprezzare la Lychnis coronaria, lo scorso anno la mia vicina mi ha donato alcune piantine, le ho messe si piedi di un castagno e ora fanno un bel figurone. Svettanti si ritagliano spazio staccando dal verde che le circonda con il loro fogliame tendente al grigio e leggermente vellutato.
Mi pare si chiami coronaria in virtù del fatto che in tempi antichi era utilizzata per intrecciare corone, a Genova nel iardino filologicamente restaurato di Palazzo del Principe, se ne fa largo uso e i suoi semi sono venduti in ricordo delgiardino.
Spero di trovar presto la varietà a fiore bianco.
buon fine settimana
simonetta

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Simonetta, grazie per essere passata! Io conoscevo il nome di coTonaria e lo ricollegavo all'aspetto bubescente delle foglie. Interessante l'uso per farne corone! In giro credo di aver visto nei forum persone che avevano i semi della varietà bianca e li scambiavano, prova a fare una ricerca nei forum di Giardinaggio.it e della Compagnia del Giardinaggio. Buona caccia!

Andrea Mangoni ha detto...

Dimenticavo: Elisa, stanno nascendo le piantine! Appena sono più grandi te ne passo qualcuna. ciao!