Poi, tutt'a un tratto, il sole spuntò sull'orizzonte e il cielo prese il colore azzurro smalto dell'occhio della ghiandaia. Le infinite e meticolose curve del mare si incendiarono per un istante, poi si fecero d'un intenso color porpora screziato di verde. La nebbia si alzò in rapidi e flessibili nastri, ed ecco l'isola davanti a noi, le montagne come se dormissero sotto una gualcita coperta scura, macchiata in ogni sua piega dal verde degli ulivi. Lungo la riva le spiagge si arcuavano candide come zanne tra precipiti città di vivide rocce dorate, rosse e bianche. [...]Doppiato il promontorio, le montagne scomparvero e l'isola si trasformò in un declivio dolce, macchiato dall'argentea e verde iridescenza degli ulivi, interrotta qua e là dal dito ammonitore di un nero cipresso stagliato contro il cielo. Il mare poco profondo nelle baie era azzurro farfalla, e nonostante il rombo dei motori potevamo distinguere l'eco soffocata - che ci giungeva dalla riva come un coro di voci sottili - degli stridi acuti e trionfanti delle cicale.Gerard Durrell, La mia famiglia e altri animali, Adelphi (2004)
Facevo le medie quando per la prima volta mi ritrovai per le mani un libro di Gerald Durrell. Anzi, a dire il vero erano due: "Incontri con animali" e "La mia famiglia e altri animali". Se leggere il primo libro fu interessante, finire il secondo fu una vera e propria rivelazione. Avevo trovato un amico, un altro ragazzino che come me sognava di introdurre in casa le più bizzarre specie animali e che non era affascinato dai rettili meno di quanto non lo fosse dagli uccelli o dai mammiferi, un ragazzino che allevava scaraei e mantidi religiose proprio come io facevo o avrei voluto fare.
Era un ragazzo davvero particolare, quel Gerald Durrell, che sentii immediatamente affine, nonostante avesse avuto la sua giovinezza (e le sue esperienze in quella che dipingeva come un'isola magica) oltre 30 anni prima che io nascessi. Ne rimasi così affascinato che, con gli anni, acquistai tutti i libri che riuscii a procurarmi su di lui, o meglio scritti da lui. Sì, perchè Gerald Durrell era tanto un naturalista quanto uno scrittore, dotato di una penna sottile ed efficace, che sapeva divertire, dipingere ed insegnare con la stessa maestria.
La Corfù che Gerard Durrell dipinse nei suoi libri "La mia famiglia e altri animali", "L'isola degli animali" e "Il giardino degli Dei" (quest'ultimo non ancora tradotto in italiano) rimase sempre un sogno per me, almeno fino al momento del mio matrimonio. Sì, perchè mia moglie, con gesto amorevole e spassionato, mi propose proprio quest'isola come meta del nostro viaggio di nozze.
E così, nel settembre del 2008, io e Roberta abbiamo trascorso alcuni magnifici giorni sotto il placido sole greco, in un'isola che seppur molto diversa da quella dipinta nei libri della mia infanzia ne conservava ancora le suggestioni e parte di quella meravigliosa fauna locale, oltre che la straripante unicità della sua gente. Ho cercato di rivivere alcune delle atmosfere raccontate nelle opere di Durrell, di ritrovarne le tracce e le suggestioni; ora desidererei riproporle anche a voi, per rendere ancor più vitale e suggestiva la lettura delle sue opere. Qualcosa di analogo è già stato fatto in lingua inglese, ed il risultato lo trovate IN QUESTO SITO. Per ora vi lascio con i "consigli per gli acquisti"; nel frattempo vi auguro Buon Anno, e che il 20010 possa portarvi ogni bene. A presto!
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G. Durrell, La mia famiglia ed altri animali, Adelphi, 2004
G. Durrell, L'isola degli animali, Guanda, 2002
G. Durrell, Il naturalista a quattro zampe, Adelphi, 1994
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4 commenti:
Auguri anche a te e Roberta di un proficuo 2010, buon cammino
Mille auguri anche a te e ai tuoi cari! A presto!
Buon anno e -ce lo vogliamo dimenticare? buon compleanno!
Grazie mille, cara... e buon anno a te!
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