Recentemente la ditta Borotto ha ampliato la gamma delle incubatrici della serie Real, introducendo la macchina più piccola della serie, la Real 12.
L'incubatrice si presenta simile nell'aspetto alle "cugine" più grandi, la Real 49 e la Real 24, di cui ha tutte le caratteristiche: un corpo robusto e compatto, costruito con plastica solida e spessa ad uso alimentare; un efficiente motorino girauova che ruota di 90° gli alveoli portauovo 6 volte al giorno; la possibilità di rabboccare l'acqua tramite vaschette poste all'esterno dell'incubatrice (cosa comodissima che evita di dover aprire tutte le volte il coperchio) e degli speciali alveoli portauovo brevettati in grado di portare ciascuno o un uovo di gallina, tacchino o simili oppure 4 uova di quaglia. In totale dunque la sua capacità è di 12 uova di grande taglia e di 48 uova di piccola taglia. L'aria riscaldata dalla resistenza posta sul coperchio viene spinta dalla ventola lateralmente contro le pareti, migliorando così la coibentazione della macchina. La macchina è stata fatta lavorare in una stanza la cui temperatura era solamente di 17°C, ciononostante non ci sono stati problemi di sorta. purtroppo per motivi tecnici mi è stato impossibile procurarmi solo uova fresche, e alcune di quelle impiegate avevano atteso un mese prima di essere incubate.


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Il risultato è stato comunque molto incoraggiante: su 12 uova 2 sono risultate non feconde, 2 hanno visto la morte dell'embrione nei primi stadi di sviluppo e ben 8 sono arrivate a schiudere, tra cui una che aveva atteso circa 25 giorni. Prossimamente mi ripropongo di testarla nuovamente a temperature ambientali più alte, e con uova vecchie di al massimo una settimana, per vedere l'effetto sul tasso di schiusa. Se le prestazioni saranno paragonabili a quelle della Real 49, potrò attendermi una media di pulcini nati attorno al 90% o superiore.
Potete vedere tutta la cronaca di questa prima incubata, speratura e schiusa comprese, nel video qui sotto.
Per concludere, la Real 12 ha dimostrato di essere ad un primo sguardo un'ottima incubatrice, robusta ed affidabile, ottima per piccole esigenze di schiusa e quindi adatta anche a selezionatori o a famiglie e scuole che intendano mostrare il miracolo della nascita di un pulcino a dei bambini. Personalmente mi sento di consigliarla senza riserve. A presto!


Un incrocio particolare: gallo di Polverara (sinistra) con gallina Black Jersey Giant (destra). Come tornare ad avere delle Polverara pure o quasi?

Un lettore del blog, Carlo, mi ha raccontato di avere dei capi di gallina Leccese, ma di non essere in grado per ora di avere un maschio. Vorrebbe quindi produrre intanto degli ibridi, nella speranza di poter tornare poi alla razza pura. Ma come fare? La soluzione esiste, e si chiama incrocio per sostituzione o continuato.

Ogni volta che incrociamo due differenti razze, i genitori (generazione parentale) producono una prole caratterizzata dall'avere metà del patrimonio genetico della razza materna e metà di quello della razza paterna. La prole viene detta in genere generazione F1. Quindi, facendo un esempio concreto, immaginiamo di incrociare
The smaller majority, di Piotr Naskrecki.

Immaginate di fare un viaggio straordinario, in un ambiente incredibilmente affascinante. Immaginate di osservare creature stupende e inquietanti, esteticamente perfette o ributtanti, ma sempre capaci di catturare la vostra attenzione come nient'altro. Immaginate anche che queste straordinarie creature rappresentino qualcosa in più: una maggioranza. Anzi, la maggioranza formata dai più piccoli.
The smaller majority è un libro (in Inglese) di macrofotografia, ma non solo. Si tratta di un volume straordinario per molti aspetti.
Primo, il suo autore, Piotr Naskrecki, è un eccezionale fotografo che possiede anche grandissime doti di
L'Aquoss-foresta.
Tre mesi fa iniziavo l'avventura con questo mini-acquario. A tre mesi di distanza, il Betta è felicissimo della nuova sistemazione, le piante crescono rigogliose e si stanno pure moltiplicando, tanto da costringermi a frequenti potature. Chissà se presto potrò ripristinare il 72 litri? Intanto vi lascio con una serie di foto di questo mini mondo acquatico. A presto!
Betta splendens, plakat blu.
Chiostro del palladio, Fondazione Giorgio Cini, Venezia. Foto Andrea Mangoni.
Mi rendo conto di arrivare un po' tardi con questa segnalazione, ma tant'è. 

Nel numero 24 di Dicembre 2012 - Gennaio 2013 della bella rivista GiardinAntico trovate un mio articolo sui giardini della splendida Fondazione Giorgio Cini, sita sull'Isola di san Giorgio maggiore, a Venezia. 
GiardinAntico, della 3ntini Editore, è una rivista che si occupa di giardini storici e del rapporto tra giardino e arredamento realizzato tramite materiali antichi - pietra, legno, cotto, ferro. Si tratta di un viaggio virtuale tra alcuni dei più begli scorci verdi che l'Italia - e l'estero - abbiano da offrire. Molta attenzione è data anche ai giardini privati e ai materiali d'arredo, con soluzioni classiche ma al tempo stesso innovative. 

La Fondazione Giorgio Cini, oggetto dell'articolo, è uno dei cuori culturali di Venezia, e di sicuro custodisce uno dei suoi angoli verdi più belli, grandi e suggestivi. Dai giardini all'italiana del chiostro palladiano al parco quasi selvaggio, dai pozzi antichi al Teatro Verde, è tutto un susseguirsi di scorci e dettagli che riempiono di pace l'anima dell'osservatore. L'articolo è un piccolo viaggio virtuale tra le bellezze verdi di questa magnifica isola. spero abbiate voglia di apprezzarlo. Buona lettura!

Il Labirinto di Borges, Fondazione Giorgio Cini, Venezia. Foto Andrea Mangoni.

Un uovo incrinato. Si può ancora incubare con successo? Forse sì!

Prima speratura. Le uova incubate sono preziose, sono infatti le prime di quella che potrebbe rivelarsi una nuova varietà di Polverara, la mottled. L'uovo viene avvicinato alla lampadina, il minuscolo embrioncino sobbalza nel suo oceano di albume, sospeso su una ragnatela di vasi sanguigni. Evviva, l'uovo è fecondato! E poi...

CRASH.

L'uovo è scivolato dalle mani dell'allevatore - goffo e pasticcione - ed è caduto sul portauovo dell'incubatrice, procurandosi una brutta e profonda crepa sul guscio (foto 1). Tutto è perduto, quindi? 
No, per fortuna non è così. Diciamolo subito: non tutte le rotture del guscio si possono riparare con successo. Ma c'è un caso in cui vale la pena tentare, ed è quando si rompe il guscio, ma la cuticola e le membrane testacee
Pulcini di Polverara, colorazione pied (gene mo). Foto Andrea Mangoni.
Ieri, nonostante le varie sfortune degli ultimi mesi, come spiegavo poco tempo fa, sono iniziate le schiuse dei primi nati dell'anno. E sono iniziate in bellezza, grazie alla nascita delle prime Polverara "mottled" (o meglio forse "pied"), figlie della coppia di cui avevo parlato nelle pagine del blog a dicembre. Il colore del piumino è spettacolare, mai visto niente di simile né nelle bianche, né nelle nere. Somigliano di fatto molto per colorazione ai pulcini di Ancona. Entrambi mostrano un accenno di cresta a cornetti, cosa molto positiva, e uno sembrerebbe avere un abbozzo di ernia cerebrale. I tarsi di entrambi sono roseo-gialli con chiazze nere. 

Incubatrice Borotto Real 12.
In verità i due piccoli della foto sono nati in anticipo, al 19° giorno. Assieme ad altre uova sono stati incubati grazie ad un piccolo gioiello di incubatrice, la Real 12 della Borotto, di cui vi anticipo già che presto vedrete una videorecensione.

I fossati sono in secca... Foto A. Mangoni.

La campagna è silente, in questa mattinata grigia e fredda. Ma, nonostante tutto, non è triste. è solo una campagna addormentata, che aspetta di svegliarsi. Sembra quasi una vecchia signora rintanata sotto una coperta di erba e foglie secche, dorate e friabili. Ma è una campagna che soffre per la mancanza di un elemento che per tanti anni ne è stato vita e sangue: l'acqua. 

Lo scorso anno, per la prima volta da che io avessi ricordo, i fossati erano rimasti miseramente vuoti per tutto l'inverno e la primavera. Tristemente, terribilmente, irreversibilmente vuoti. I fossati, che sono l'anima di queste campagne, serbatoi di Vita per le vite che li circondano. Avevo sperato che questo autunno e questo inverno facessero tornare la situazione alla normalità... ma invano. ancora una volta sono secchi, aridi e desolanti, una strada di foglie secche che si snoda tra filari di alberi secolari capitozzati. I vecchi guardiani verdi sono immobili, le lunghe radici non fanno loro temere la mancanza d'acqua, ma non si può dire lo stesso degli altri abitanti delle rive. 

Un vecchio salice capitozzato. Foto A. Mangoni.

Penso a tutta quella straordinaria fauna dulciacquicola che ne era strettamente dipendente... penso a libellule, tritoni, coleotteri e cimici d'acqua. Già decimati dall'arrivo
Splendida Polverara nera al pascolo. Foto Andrea Mangoni.


L'anno nuovo è iniziato. Speravo, francamente, che fosse un po' più propizio. Al momento invece pare che si prospetti un anno più complesso del previsto.

Perché? E' presto detto: ho già spiegato in altra occasione come sia importante partire a incubare presto, nel corso dell'anno, per ottenere ottimi riprodutori di grande taglia, specie nelle razze un po' difficili come le Polverara e le Boffe. Purtroppo,quest'anno, non mi sarà possibile iniziare a incubare seriamente le uova prima della fine di febbraio, forse di marzo, perdendo così parte dei mesi più propizi. Il motivo è presto detto: nei mesi scorsi siamo stati invasi
AUGURI PER UN FELICE 2013!

Ne è passato un altro.
Di anno, intendo.
Non so come sia stato il vostro; il mio è stato... intenso. E anche complesso, lo ammetto. Ma comunque ricco, nonostante le tante difficoltà. Ed ecco che appena andato l'anno vissuto, se ne affaccia subito uno nuovo, lustro come un pesciolino guizzante fuori dall'acqua.

Sì, lo so, dovrei augurarvi qualcosa. Qualcosa di speciale per questo 2013 alle porte. Vediamo allora cosa dire...

Vi auguro un anno ricco di passione, componente indispensabile per superare tutti i momenti di difficoltà che inevitabilmente verranno. E che di passione ne abbiate sempre tanta, così come di pazienza, la sua preziosa ma spesso sottovalutata sorella.

Vi auguro di essere sempre in grado di vedere, e comprendere, e amare i vostri limiti. Senza questa comprensione, non sarete in grado né di accettarli, né di superarli. 

Vi auguro di mettere sempre al centro delle vostre vite i legami, le persone, la famiglia, in una parola l'Amore.  Amate Dio, amate voi stessi, amate la Natura che vi circonda, non importa: se metterete qualcos'altro, al primo posto, ogni fatica sarà doppiamente pesante, e ogni gioia nettamente meno intensa. Amate, sempre. 

Vi auguro di rinnovarvi, di conoscere cose nuove, di fare cose nuove. Imparate a ballare il tango, leggete un nuovo libro, iniziate un corso di Aikido, dedicatevi allo studio della Fisiologia Vegetale, intraprendete un tour enogastronomico della vostra regione: uscite dal vostro mondo, aprite la mente e scoprite quali straordinari mondi si celano dietro l'angolo di casa vostra.

Vi auguro, se allevate animali o se coltivate delle piante, di somigliare un po' di più a loro, di pensarvi simili, di saper conservare e trasmettere la loro discendenza. Vi auguro di accettare Vita per ciò che è, come loro sanno fare, vi auguro di non credere di essere arrivati, vi auguro di non sentirvi mai nella posizione di dire di voi stessi "In cielo e in terra sono l'unico giusto". 

Buon 2013: è il vostro presente, ora, ed il presente è l'unica cosa che possiamo vivere e che possiamo cambiare. Fatene buon uso. 

Un abbraccio a tutti voi. 
Gallo di Polverara, una delle più antiche razze italiane. Foto Andrea Mangoni, esemplare di  Desy Ongaretto.

A volte capita di incontrare persone che, come noi, sono spinte da una forte passione, la NOSTRA forte passione, persone che nonostante gli ostacoli e le distanze ci sembra di conoscere fin troppo bene, persone con cui comunicare è facile a prescindere dalla lingua parlata da entrambi. Recentemente ho avuto la fortuna di fare un simile incontro.
Qualche tempo fa infatti ho ricevuto una e-mail che mi ha molto lusingato: era una lettera di Hans-Peter Grunenfelder, fondatore della Fondazione ProSpecieRara e vicepresidente esecutivo della SAVE Foundation, una delle più importanti realtà europee dedite alla salvaguardia della biodiversità agricola e zootecnica. 
Il sig. Grunenfelder era interessato a venire in Italia per svolgere delle ricerche riguardanti la Gallina di Polverara, la sua storia, la sua genetica e il suo allevamento, il tutto
Un gallo di Polverara con colorazione Bianca picchiettata di nero. Foto Andrea Mangoni.

Alcuni mesi fa vi ho segnalato l'esistenza di una superba femmina di Polverara di circa 3 Kg di peso, proveniente dalle linee di sangue di Bruno Rossetto. Ebbene, come si poteva osservare dalle foto che pubblicai allora, l'esemplare mostrava qualche piccola macchia bianca sulle piume della testa e del ciuffo. A volte può capitare, nei polli a piumaggio nero, specie se una penna ricresce dopo esser stata strappata. Ma a quanto pare non era questo il caso...

Primo piano della gallina picchiettata. Foto Andrea Mangoni.

Sì, perché tra la prole ottenuta lo scorso anno da questo esemplare ci sono almeno due capi che presentano una
Coppia di Boffe dell'anno.

Essere bloccati a casa per giorni dalla malattia può essere utile a decongestionare le idee, tirare le fila di ciò che si desidera di più, ripromettersi cambiamenti non più procastinabili. E così anche quest'inverno viene il momento di fermarsi e tirare le fila su come siano andate lecose quest'anno in campo avicolo. 

Avevo sperato di più, lo ammetto. E nelle mie speranze ero stato sottilmente incoraggiato dalla buona sorte e dai buoni risultati conseguiti fino a fine agosto. L'estate era passata, i mesi più brutti andati - non potevo forse ritenermi abbastanza sicuro? No, decisamente. Le tante nascite, i tanti giovani che stavano crescendo così bene non avrebbero dovuto farmi sentire sicuro. Così, quando