Appunti di Avicoltura - Il locus D, la cresta doppia e la Gallina Cornuta di Caltanissetta

Gallina Polverara bianca con cresta a cornetti visibile. Foto Andrea Mangoni.
L'immagine di un bel gallo con la sua cresta rossa come una vela al vento, sopra la testa, l'abbiamo bene in mente tutti. Ma ci sono razze di polli che possiedono delle caratteristiche davvero particolari, e in questo caso vogliamo parlare di un carattere genetico che sdoppia letteralmente la cresta dei nostri polli in due, modificandone nel contempo la forma. Si tratta del locus D e dei suoi alleli. 

Il locus D ha la proprietà infatti di essere incompletamente dominante e di poter sdoppiare completamente o parzialmente la cresta semplice. A seconda dell'allele coinvolto, lo sdoppiamento potrà essere più o meno evidente e la forma della cresta cambiare radicalmente. 

Degli alleli di D, quello chiamato Dc è stato individuato come la causa della cresta a coppa, presente in razze come la Siciliana o la Caumont. Esso trasforma la lamina sdoppiandola e sagomandola come una coppa dai margini dentati più o meno
aperta posteriormente. Questa tipologia di cresta, ben nota già ai tempi dei Romani e tipica forse delle galline africane decantate da Columella, è stata anche dipinta fedelmente in più occasioni nelle opere di Ulisse Aldrovandi. 

Cresta a coppa in un gallo di razza Siciliana. Foto di Andrea Mangoni.

Un altro allele di D, che più ci interessa nello specifico, è l'allele Dv, che causa la trasformazione della cresta semplice in una coppia di corna di forma varia e più o meno sviluppate. Queste possono raggiungere dimensioni notevoli negli animali migliori, e possono essere protese in avanti, verso l'alto, essere parallele tra loro o divergenti a formare una "V". Esistono numerose razze europee dotate di questa caratteristica genetica, basti ricordare; La Flèche, Crèvecoeur, Olandese ciuffata, Breda; la cresta della Houdan, spesso a foglia di quercia, potrebbe derivare da un altro allele di D. Nelle razze più note in Italia era nota invece per la Polverara e per la Padoue-Padovana, in cui però è stata selezionata per decenni una quasi totale assenza di cresta così che ad oggi molti esemplari ne risultano completamente privi. Purtroppo, l'utilizzo della Padoue-Padovana Gran Ciuffo nella riselezione dei ceppi commerciali di Polverara ha fatto sì che questa sua caratteristica si trasmettesse all'antica S-ciatta, col risultato che ora moltissimi degli esemplari in commercio non mostrano tracce di cresta o appena accennata. La riselezione e salvaguardia del ceppo Rossetto ha evidenziato invece come in questi animali la cresta a cornetti sia ancora assai sviluppata, e bastano poche generazioni di selezione per far riemergere il carattere in tutta la sua vigoria. Già alla nascita e nelle prime successive settimane è possibile osservando un pulcino capire se presenterà o meno cresta a cornetti, e si può predire vagamente anche come questa si presenterà. Osservando il carattere tra gli uno ed i due mesi di vita si può azzardare anche una prima attribuzione del sesso degli animali. 

Pulcino di Polverara di un mese. La cresta a cornetti è indicata dalle linee rosse.  Foto di Andrea Mangoni.

La presenza in stato di omozigosi nel locus D di Dv (Dv/Dv) comporta anche una modifica delle ossa nasali, che comporta la formazione di ampie narici cavernose. Se però un animale con cresta a cornetti viene incrociato con un animale a cresta semplice (genotipo d+/d+) si da vita ad una situazione di eterozigosi (Dv/d+) che comporta uno sdoppiamento solo parziale della cresta semplice, che tende semplicemente a dividersi posteriormente in forme e modalità differenti a seconda dell'azione anche di geni modificatori. Così, se in qualche caso lo sdoppiamento si limita a quello di pochi denti posteriori della cresta, in altri casi è quasi totale. 

Cresta di gallo ibrido di Polverara. si noti lo sdoppiamento parziale della parte posteriore.

Abbiamo detto che tra le razze italiane questo carattere genetico (la cresta a cornetti) era noto solo per la Polverara (e, per chi la vuole considerare italiana, anche per la Padovana Gran Ciuffo). Questo almeno fino al 2010.

Lo scorso anno, infatti, nel Forum della Gallina Siciliana, si è iniziato a parlare di una fantomatica Gallina Cornuta di Caltanissetta, menzionata in un articolo di giornale. Quando, dopo qualche tempo, sono comparse le prime fotografie di alcuni di questi animali, lo stupore di fronte alle prime fotografie è stato assoluto.

Gallo di Cornuta di Caltanissetta. Foto per gentile concessione di Salvo Amico. 
Gli animali in questione mostrano una delle più straordinarie espressioni di questo gene che siano mai state viste in una razza avicola. Le dimensioni e la forma delle corna rivaleggiano e in qualche caso superano le loro corrispettive della notissima razza francese La Flèche. I maschi sfoggiano una cresta sviluppatissima, le femmine molto meno. Tra gli appassionati di avicoltura siciliani si discute se questi animali vadano considerati una semplice varietà della Siciliana, vista la notevole somiglianza morfologica tra le due, o una razza distinta e separata; in effetti si potrebbe trattare di una mutazione puntiforme che è poi stata fissata con la selezione. Il problema principale è che nessuno ha ancora avuto modo di poterne studiare un esemplare da vicino. Sì, perché la Gallina Cornuta di Caltanissetta è rimasta per decenni - alcuni dicono per circa duecento anni almeno - nascosta gelosamente da poche famiglie di contadini e appassionati che tutt'ora non se ne separano e ne sono gelosissimi. E' possibile in effetti che il numero totale di esemplari rimasti in tutta la Sicilia non superi le poche decine di capi. Se da un lato questa segretezza nel suo allevamento ha preservato questa straordinaria gallina per tutti questi anni dall'incrocio con altre varietà e razze, dall'altro ora come ora potrebbe comportarne la scomparsa. Ho avuto il piacere di conoscere telefonicamente Salvo Amico grandissimo appassionato e cultore del patrimonio zootecnico siciliano, che sta allevando da decenni un gruppo di questi straordinari avicoli (oltre che altri ceppi locali siciliani). Non possiamo che agurargli che questa razza resti vitale e meravigliosa a lungo.


Bibliografia:
Grazie a Giuseppe Tasso per avermi permesso di pubblicare due foto della Gallina Cornuta di Caltanissetta.
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AVICOLTURA E BIODIVERSITA': LETTURE PER SAPERNE DI PIU'

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La straordinaria cresta di un gallo di Cornuta di Caltanissetta. Foto per gentile concessione di Salvo Amico.

12 commenti:

Vera ha detto...

splendidamente luciferina, deve essere anche per quello che è stata tenuta ben nascosta ;)

P.S.
VAI A A VOTARE se non ci sei già stato!!

Andrea Mangoni ha detto...

...stareai scherzando? CERTO CHE HO VOTATO!!!! Ci mancherebbe pure!!

Unknown ha detto...

Io adesso possiedo un esemplare ed conto a breve di averne altri .
La conosco da anni ed nella ricerca sono stato anche considerato un pazzo! Nessuno credeva nella sua esistenza !Ma io sono testimone che esistono ancora oggi quattro gruppi diversi in pollai off-limit.
Il muro di omertà sta cadendo ed questi allevatori prima o poi verranno fuori ,solo cosi si potrà recuperare La cornuta di Caltanissetta .
Cirasa Giovanni.

Andrea Mangoni ha detto...

Ciao Giovanni, mi auguro con tutto il cuore che questo tuo progetto abbia buon fine, così potremo aggiungere a buon titolo un nuovo ceppo o forse addirittura una nuova razza al panorama avicolo italiano! Continua così e vai sempre avanti!

Anonimo ha detto...

GALLINA CORNUTA DI CALTANISSETTA ORIGINALE E'un'antica razza di pollo locale autoctona endemica delle campagne di Caltanissetta di cui prende il nome,non e' stata mai citata in nessun libro dedicato all'avicoltura italiana,i contadini nisseni posessori ne sono stati sempre gelosi per tradizione e si sono sempre tramandati questi splentidi polli ovaioli da padre in figli e hanno affidato uova ed esemplari solo a parenti e amici del luogo che hanno ritenuto affidabili e mai a persone di fuori dell'hinterland nisseno,perche' secondo la vecchia tradizione la devono possedere solo ed esclusivamente gli abitanti del luogo e non si deve divulgare fuori del territorio e chi ne e' venuto in posesso li ha tenuti sempre nascosti da occhi indiscreti.E'un pollo tipico medio pesante ,presente con una sola varieta'e con un unico colore,il dorato scuro,molto piu'scuro dal collo oro delle siciliane .Si differenzia dalle altre razze di polli autoctoni siciliani (quale la Siciliana,la Nostrana delle Madonie e la Valplatani,queste ultime due razze come la Cornuta di Caltanissetta oggi molto rare non ancora riconosciute e che stavano rischiando l'estinzione),per la forma caratteristica della cresta a cornetti molto lunghi. Secondo i vecchi contadini che si sono tramandati questi esemplari,esiste nelle campagne del nisseno da diversi secoli.E'un tipico pollo campagnolo. Il tronco è di media grandezza,la testa e'abbastanza larga e profonda,il becco e' forte semilungo nei galli e piu'lungo nelle galline giallo striato di nero. Gli occhi sono vivaci grandi di colore rosso arancio giallogno,la cresta è rossa e verticale,inizia con un'escrescenza carnosa sotto le corna fino al becco e le corna possono essere lunghe: nei galli da 9 a 14 cm negli esemplari piu'grossi e robusti,mentre nelle galline dai 4 ai 7 cm,inoltre hanno le narici molto rilevati grossi larghi e piu' vistosi delle altre razze di polli.I bargigli sono rossi e di media grandezza arrotondati nella maggior parte dei soggetti.Gli orecchioni sono medi di colore rosso e in qualche soggetto è ammessa una leggera presenza di bianco al centro. Il collo è arcurato,dotato di una abbondante mantellina. Le spalle sono larghe. Le ali sono lunghe aderenti al corpo e portati un po pendenti verso il basso. La coda è abbastanza larga,con timoniere lunghe,portata alta quasi a scoiattolo. Il petto è portato abbastanza alto,pieno e arrotondato. Le zampe di media grandezza,dotati di tarsi medi,nudi e abbastanza lunghi di colore verde ardesia,il peso è di kg.2,600-3,200 per i galli e di kg 1,800-2,200-2,400 per le galline.E'un pollo molto rustico e vivace,molto resistente alle malattie e se accudito bene e all'aperto,sa foraggiarsi da solo e le pollastre a 6 mesi,producono circa 180 uova l'anno grosse bianche e ovali da 65-70 a 80 grammi a secondo della mole e dell'anzianita' delle galline.La pelle è giallo-biancastra e la sua carne è ottima e saporita. Allevo questa splentida razza dal 1976 e attualmente dopo una strage canina,possiedo solo 2 galli originali.Nei dintorni di Caltanissetta,so che vi sono una decina di allevatori molto anziani diffidenti e molto attaccati alla tradizione.Spero di ottenere da qualche amico qualche pollastra originale per continuare ad allevare questa splentida razza locale autoctona endemica siciliana. Salvo AMICO

Andrea Mangoni ha detto...

carissimo Salvo,
grazie infinite per il tuo contributo. nei prossimi giorni userò questo testo con le foto che mi hai fatto pervenire per fare un articolo solo sulla Cornuta. grazie mille ancora!

Anonimo ha detto...

Bene Andrea fai pure, mi fa piacere la tua passione come la mia per gli animali, per la natura e soprattutto per le tante razze di polli nostrani italiani che dobbiamo selezionare con le ricerce di tutti gli appassionati.
SalvoA.

Unknown ha detto...

Oggi sono nati i primi pulcini di cornuta di Caltanissetta "puri"sia di gallo che di gallina ,ho reperito una gallina cornuta che era stata fecondata da un gallo "puro".
Dopo tanto tempo di prove con ibridi di Siciliana ,non ho ottenuto buoni risultati sia per colore e cresta ,adesso alla nascita dei pulcini comincio a sperare che questa razza venga recuperata in purezza.
Cirasa Giovanni

Andrea Mangoni ha detto...

ciao Giovanni, ne sono felicissimo! Vedremo cosa succederà. ciao!

Anonimo ha detto...

Giovanni la tua gallina cornuta di Caltanissetta recuperata ed i relativi pulcini nati,che hanno le sembianze di questi in questo vecchio filmato?

Unknown ha detto...

Sono interessato a vedere il filmato,ci sentiamo in privato .
I pulcini dovrebbero essere un maschio ed quattro femmine .

Andrea Mangoni ha detto...

Molto presto ci sarà il video in chiaro in un apposito post. è un video degli anni '80 su questi magnifici polli. Grazie infinite a Salvo per la sua disponibilità. ciao!