L'inverno porta un manto di brina che imbianca il paesaggio e indurisce il terreno. L'orto solo apparentemente è meno ricco, ma in realtà per chi ha saputo lavorare bene è in pieno rigoglío. L'orto invernale nasce in estate, tra luglio e settembre, con le prime piante di cavoli e cavolfiori piantate e fatte crescere con amore, tra gli attacchi della cavolaia e i bruchi di nottua che le insidiano. Le brassicacee sono le vere, grandi regine di questa stagione. Imponenti, odorose, pronte a offrire alla mensa sapori intensi e nutrienti preziosi: pare aiutino infatti a tenere lontane malattie cardiovascolari, rumori e varie malattie croniche. Ecco perché dunque non dovrebbero mai mancare nel nostro orto invernale. Ma l'orto d'inverno è ricco di altre forme e sapori.
Cipolle invernali e cipollotti continuano a crescere come driadi che allungano le mani al cielo. In questa stagione possiamo risparmiare parte del lavoro di sarchiatura e di eliminazione delle erbacce. Magari potremo sfruttare la paglia rimasta dall'estate per pacciamare le loro "gombine", le loro parcelle di terreno, in attesa di raccoglierli e di gustarli. L'orto d'inverno non è solo verde. Lattughe e radicchi si sfumano di rosso e viola, chi più chi meno, e le foglie più esterne avvizziscono al gelo conservando integro un cuore di foglie compatto e croccante, che aspetta solo di essere raccolto prima che la primavera lo porti ad allungarsi in un fusto destinato ad andare in fioritura. Quest'anno, come ho già avuto modo di dire, non ho potuto piantare in orto invernale. Mi manca, ma ne approfitto per preparare le modifiche che voglio fare ad esso e al pollaio. Per cui, per questi scatti posso solo ringraziare il mio vicino, Antonio, che ha secondo me uno degli orti più belli e ordinati di Camponogara. Grazie infinite!
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