Un cupo ronzio nell'aria e uno scintillio metallico preannunciano l'arrivo della più grossa cetonia italiana, una Protaetia speciosissima, all'albero di mele che si trova nel mio orto. La sua metà è ben precisa: un pomo colpito, come tanti, dalle sgradite attenzioni della cimice asiatica (Halyomorpha halys). Laddove la cimice punge il frutto la polpa tende a marcire, e stavolta la fermentazione che si è venuta a produrre ha fatto sì che vi si radunassero innumerevoli Protaetia, attratte dall''aroma zuccherino e alcolico. Indaffarate a cercare di affondare il capo a forma di vanga nella polpa, le cetonie rifulgono al sole come smeraldi, simili a minuscoli e sgargianti avventori di un pub ebbri di sidro. Alcune, sufficientemente sobrie, trasformano l'occasione in un incontro amoroso e si accoppiano nel sole del pomeriggio, come amanti ubriachi, pronti a dar vita alla prossima generazione dopo il pasto abbondante e inaspettato.
0 commenti:
Posta un commento