È sera, in campagna. Il sole è sceso, la luce cala sempre di più e io sto tornando a casa. Ma un movimento verde, "strano", attira la mia attenzione sui fiori dell'erba di San Pietro. L'insetto che l'ha provocato è una minuscola mantide religiosa, per la precisione una femminuccia adulta di Ameles spallanzania. Si tratta di una specie di mantide caratterizzata da uno spiccato dimorfismo sessuale: le femmine, più grandi (raggiungono i 3 cm), hanno solo ali vestigiali e sono più grosse e robuste dei maschi, che invece sono piccoli, sottili e con ali ben sviluppate. Non erano certo diffuse da noi negli scorsi decenni, ma da qualche anno sembrano essere arrivate anche qui ed essere sempre più frequenti. È stato un'espansione lenta e graduale, apparentemente naturale.
Dal suo angolino la femminuccia che ho davanti, col ventre carico di uova ricurvo sul dorso, sembra osservarmi con giusto sospetto. Si irrigidisce posizionando le zampe anteriori davanti a sé, immobile, ondeggiando al minimo alito di vento. Una locusta le si posa di fronte, ma è grande quasi quanto lei: l'attacco non avviene. Forse perché troppo grossa, forse perché l'Ameles non ha fame, la locusta riesce a sfuggire.
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