Galo di Boffa, allevatore Giorgio Sabattini. |
Alzarsi alle 3.40 del mattino per andare a lavorare: fatto.
Tornare a casa alle 14 e riposare un oretta: fatto.
Ore 15, si va in campagna. Sono settimane - settimane? mesi! - che non riesco a entrare nella mia campagna senza avere limiti di tempo. Oggi finalmente si, ci sono. Sono qui, per restare, senza pensieri.
Prima voce sull'ordine del giorno: ripulire il pollaio per trasferirvi le Boffe. Entro nella casetta di legno sotto un sole battente, la temperatura interna si aggirerà sui 35°C, davanti a me gli arredi di un pollaio che ho dovuto chiudere a ogni animale a causa degli acari rossi. Comincio a togliere tutto, la polvere inizia ad alzarsi tra
escrementi e fango secchi. Finito il trasloco di tutti gli oggetti si inizia con la vanga, riempiendo e portando in campagna tre carriole di pollina, fango e uova di dermanissi. Sento la pelle pizzicare, forse mi sono venuti addosso gli acari, forse è solo una mia impressione. Ma non importa, si va avanti. Tiriamo fuori l'idropulitrice e iniziamo le danze: staccare detriti, lavare le pareti, passare il getto su ogni fessura tra una perlina e l'altra. L'acqua pervade tutto, arrivano schizzi di detriti da ogni parte, l'aria con un atmosfera satura di umidità diventa quasi irrespirabile, visto il caldo che c'è. Non importa: in un ora termino, e alla fine sembro un dalmata coperto di macchie marroni di dubbia natura. Non mi interrogo nemmeno se quello che mi ricopre sia solo fango, si continua passando a fil di getto mangiatoie, posatoi, ogni cosa. La potenza dell'idropulitrice alla fine mi ha intorpidito del tutto il braccio, ma pace.
escrementi e fango secchi. Finito il trasloco di tutti gli oggetti si inizia con la vanga, riempiendo e portando in campagna tre carriole di pollina, fango e uova di dermanissi. Sento la pelle pizzicare, forse mi sono venuti addosso gli acari, forse è solo una mia impressione. Ma non importa, si va avanti. Tiriamo fuori l'idropulitrice e iniziamo le danze: staccare detriti, lavare le pareti, passare il getto su ogni fessura tra una perlina e l'altra. L'acqua pervade tutto, arrivano schizzi di detriti da ogni parte, l'aria con un atmosfera satura di umidità diventa quasi irrespirabile, visto il caldo che c'è. Non importa: in un ora termino, e alla fine sembro un dalmata coperto di macchie marroni di dubbia natura. Non mi interrogo nemmeno se quello che mi ricopre sia solo fango, si continua passando a fil di getto mangiatoie, posatoi, ogni cosa. La potenza dell'idropulitrice alla fine mi ha intorpidito del tutto il braccio, ma pace.
Quindi si entra di nuovo nella casetta, stavolta con l'acaricida, e si ripassa con lo spray ogni fessura e ogni buco nel legno, oltre al pavimento. Infine versiamo una mezza balla di truciolo da lettiera, prepariamo e sistemiamo nido da deposizione, mangiatoia, abbeveratoio e posatoio notturno, e finalmente il lavoro è finito.
Ma la campagna richiede ancora un piccolo sforzo: i rami di ribes rosso e di sorbo degli uccellatori che ho riportato dalle recenti visite ad Asiago richiedono le mie attenzioni, dopo giorni che aspettano. Sarà stagione di innestare il ribes? Tra qualche settimana inizia il periodo adatto per innestare ad occhio, ma non posso più aspettare, ci provo. Visto che non ho nulla da perdere ci provo: le piante da cui vengono le marze erano vecchie di 50 anni e producevano frutti numerosi e bellissimi, devo fare almeno un tentativo per prendermi questa varietà. Visto che ci sono provo anche una follia, innestare a spacco e a corona: stagione sbagliata, questo lo so per certo, ma un tentativo lo voglio fare. Andasse bene, nei prossimi anni avrò dei ribes eccezionali.
Il pollaio è pulito e pronto all'uso... finalmente... |
Ma la campagna richiede ancora un piccolo sforzo: i rami di ribes rosso e di sorbo degli uccellatori che ho riportato dalle recenti visite ad Asiago richiedono le mie attenzioni, dopo giorni che aspettano. Sarà stagione di innestare il ribes? Tra qualche settimana inizia il periodo adatto per innestare ad occhio, ma non posso più aspettare, ci provo. Visto che non ho nulla da perdere ci provo: le piante da cui vengono le marze erano vecchie di 50 anni e producevano frutti numerosi e bellissimi, devo fare almeno un tentativo per prendermi questa varietà. Visto che ci sono provo anche una follia, innestare a spacco e a corona: stagione sbagliata, questo lo so per certo, ma un tentativo lo voglio fare. Andasse bene, nei prossimi anni avrò dei ribes eccezionali.
Ma potevo non tentare di moltiplicare un ribes che fa frutti così? |
Infine il sorbo degli uccellatori: ho letto che si moltiplica anche per talea semilegnosa, quindi prepariamo le future talee togliendo foglie e accorciando il fusto, e rimettiamo tutto in una bottiglia di plastica in attesa di piantarle l'indomani. Basta?
Sì, basta. Per stasera basta: sono le 20.30 e sono qui da più di 5 ore. Sono stanco, sporco e fradicio di sudore. Ma sono felice e sereno.
Sì, felice di aver sudato, di essermi sentito soffocare, di esser ricoperto di schitti come la scala di un pollaio. Felice perché finalmente torno ad occuparmi seriamente dei miei animali, delle mie piante, della mia campagna. Felice perché finalmente inizio a vedere qualche tassello tornare al proprio posto, perché riesco ad alleviare la frustrazione di non poter fare.
Ho bisogno di una doccia calda, di una buona cena e di una sana dormita. Niente di più, niente di meno. Domani il pollaio verrà abitato da un gruppo di riproduttori di Boffa, che finalmente potrò allevare di nuovo. La giornata è stata fruttuosa, e non avrò bisogno della ninna nanna per addormentarmi.
5 commenti:
Son proprio contento per te!
A me purtroppo han fatto togliere il pollaio...era "abusivo"...in campagna.
Ma l'anno prossimo mi trasferisco...e ricomincio anche io!
Mi spiace Hilda! Spero tu possa tornare presto a occuparti di questi animali!
In bocca al lupo!
Belle le tue boffe! Somigliano molto alle faverolles
Belle le tue boffe! Somigliano molto alle faverolles
ciao, Grazie!
Be', rispetto alle Faverolles le Boffe hanno diversa livrea, diverso numero di dita, mancano di penne ai tarsi, sono di forme differenti... ma soprattutto differiscono nelle origini, essendo una razza tipicamente veneta...
Posta un commento