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A volte anche le migliori galline possono rompere le uova nel paniere... |
Capita a volte che le nostre galline finiscano per prendere un brutto vizio: quello di nutrirsi delle proprie uova. In generale questo fenomeno, detto ovofagia, è più comune tra gli animali che vivono reclusi o in gabbia, o che comunque non vengono allevati seguendo i loro bisogni etologici.
Di norma tutto inizia per caso - un uovo di rompe per errore e le galline, dopo averci per caso e curiosità infilatoci il... becco, finiscono per rompere e nutrirsi volontariamente di tutte quelle deposte successivamente.
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Uova in un nido da deposizione. |
Il problema può nascere anche per noia o per errori nell'alimentazione: se ad esempio somministriamo ai nostri polli gli scarti della cucina, e e in essi si trovano gusci d'uova, questi ultimi devono essere sminuzzati e
sbriciolati perché i polli non imparino ad associare la loro forma al cibo.
Anche la possibilità di diminuire stress e noia è importante nella prevenzione: un pollo al pascolo può essere anche alimentato saltuariamente con uova crude, senza che prenda il vizio sistematico di nutrirsi di quelle al nido. La presenza di erba, zolle, qualche pianta di cavolo appesa a una ch orda: tutto contribuisce a mantenere attivi e meno stressati i nostri polli. Ma come agire se si presenta il problema?
Innanzitutto è importantissimo interrompere il prima possibile l'abitudine. si possono ad esempio mettere nel nido uova di legno o palline da ping pong, in modo che gli uccelli, beccandole, si disabituino a considerare le uova cibo. Ancora, è possibile ottenere dei buoni risultati con gli occhialini in plastica da fagiani, usati anche in caso di pica ma utilissimi per quelli di ovofagia.
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Un modo semplice per risolvere la faccenda è però quello di usare dei nidi di deposizione che impediscano ai polli di raggiungere le uova dopo averle deposte. Se ne trovano vari modelli, di forme e capienze differenti ma accomunati dal fatto di avere uno scivolo sul fondo che fa scorrere l'uovo appena deposto in un cassettino anteriore, in modo da eliminare il rischio che la gallina o altri abitanti del pollaio entrino in contatto con lui. I modelli in lamiera zincata sono comodi perché in generale leggeri e facili da pulire.
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Nidi simili basati sul sistema dello scivolo o della botola si possono facilmente costruire da sé con un minimo di inventiva, a costo risibile e utilizzando materiali di recupero. Il nido che vi vado a mostrare è stato costruito nel giro di poco più di un'oretta, utilizzando le assicelle di un vecchio bancale e un pezzo di rete avanzata da un altro lavoro. Andrà inserito nella gabbia di alcune gallinelle nane che ho dovuto isolare dalle altre per motivi riproduttivi, per cui le dimensioni totali sono davvero limitate. Vediamo da dove sono partito.
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1 - Partiamo da delle assi di bancale, da segare in quattro. |
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2 - La prima cornice è pronta. |
Ho recuperato 5 assicelle da un vecchio bancale (1), e le ho segate ognuna in 4 parti lunghe circa 23cm. Ho quindi iniziato a inchiodare i singoli spezzoni da 23cm fino ad ottenere delle cornici quadrate (2). Alla fine ho ottenuto 5 cornici alte circa 7 cm (3). Visto le piccole dimensioni, ho utilizzato un solo chiodo per ciascuna congiunzione (4).
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3 - Le cinque cornici finite. |
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4 - Dettaglio della congiunzione delle assi. |
Ho diviso le cornici in due gruppi: uno da due e uno da tre. Sovrapponendole una all'altra, ho costruito due blocchi distinti. Il primo blocco, quello del fondo, è composto da due cornici. Queste sono state unite con dei chiodi a "U", (5) sfruttando la superficie di taglio di ciascuna asse, negli angoli delle cornici. Avrei potuto anche usare una semplice assicella posta internamente come sostegno, ma viste le dimensioni del progetto questo sistema era sufficiente. Una volta sovrapposte le due cornici, sempre con dei pezzi di pezzetti di legno di scarto ho realizzato delle assicelle da inchiodare ai lati della cornice superiore in modo che sporgano verso l'alto, e che così facendo formino un blocco sufficiente e far restare in sede le restanti cornici (6). Una volta finito, ho messo sul fondo della cornice di base della rete metallica a maglie di circa 5mm, in modo che trattenga il truciolo con cui il fondo del nido verrà riempito (7).
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5 - La congiunzione tra due cornici. |
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6 - I blocchi di legno manterranno in sede la parte superiore. |
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7 - La parte bassa è finita, manca solo di fissare la rete in fondo. |
Ho iniziato a lavorare sul blocco superiore. ho unito due cornici, quindi prima di procedere con l'ultima ho realizzato lo scivolo, con un pezzo di rete metallica da 5mm. Ho sagomato la rete in modo che sporgesse su tre lati, ripiegando verso il basso i bordi laterali e lasciando dritto il terzo. Quest'ultimo andrà a sovrapporsi a un lato della cornice e vi verrà inchiodato con le graffe a "U" (8). Quindi la retina viene posizionata inclinata in maniera da dirigersi verso il basso, bloccandola con due pezzi di legno di recupero (9). Notate come la rete non arrivi al bordo interno della cornice, ma che lasci uno spazio sufficiente a far passare l'uovo delle galline nane. Alla fine il pezzo con lo scivolo è stato bloccato SOTTO le altre due rimaste, in modo da offrire sponde protettive alle gallinelle in cerca di un nido sicuro (10).
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8 - dettaglio della piegatura della rete. |
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9 - Lo scivolo di rete è bloccato con pezzi di legno. Non raggiunge il bordo. |
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10 - La parte superiore del nido è terminata. |
Giunti a questo punto, mettiamo nel blocco del fondo uno spesso strato di truciolo (11) per evitare che l'uovo, cadendo, si rompa: dai 5 ai 10 cm basteranno. Si impila quindi sul blocco inferiore quello superiore con lo scivolo, si aggiunge al limite della paglia per invitare le galline a deporre, ed il nido è pronto (12).
L'uovo deposto scorre lungo lo scivolo e dalla fessura in basso cade nel blocco inferiore, al sicuro nel truciolo. Per recuperarlo basta sollevare il blocco superiore.
Come già detto si tratta di un lavoro fatto con materiali di recupero, quindi non particolarmente rifinito e piuttosto grezzo, ma funzionale. Avrebbero potuto essere adottati altri sistemi e metodi, così come altre soluzioni per il montaggio. Se lo vorrete e se lo richiederete, in futuro potremo tornare sull'argomento con delle indicazioni con altri tipi di nidi a prova di ovofagia.
Alla prossima!
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