Primo piano di un orbettino italiano (Anguis veronensis). |
Non è troppo raro imbattersi, per chi svolge lavori in giardino o nell'orto, in un piccolo rettile serpentiforme liscio e lucido: l'orbettino italiano (Anguis veronensis) non è però un serpente, ma una lucertola della famiglia Anguidae che, nel corso dell'evoluzione, ha perduto le zampe. Si tratta quindi di un animale totalmente innocuo e anzi molto utile per l'orticoltore. Vediamo di conoscerne meglio le caratteristiche peculiari.
Giovane maschio di orbettino italiano (Anguis veronensis) |
Innanzitutto, diciamo subito cosa lo differenzia esternamente dai veri serpenti, come vipere e bisce. Il corpo dell'orbettino è generalmente cilindrico, lungo fino a circa 40 cm (anche se gli esemplari di taglia maggiore possono sfiorare i 50). La testa è breve e poco differenziata dal resto del corpo, con una bocca che al contrario di quella dei serpenti non è dotata di mandibole e ossa craniche in grado di disarticolarsi per ingoiare prede di grosse dimensioni. Gli occhi, a differenza di
quelli degli ofidi, sono protetti da palpebre come quelli delle lucertole comuni; e sempre come le lucertole, anche gli orbettini italiani sono in grado di abbandonare una coda divincolantesi tra le fauci di un predatore pur di sfuggire a un triste destino. In pochi mesi, poi, l'appendice ricrescerà, anche se meno appuntita, più corta e spesso di un colore diverso da prima. Il maschio è generalmente più grosso e massiccio della femmina, di colore uniforme e a volte sfoggia degli occelli azzurri sui fianchi; le femmine invece spesso mostrano una linea dorsale e fianchi più scuri.
Maschio adulto di orbettino italiano (Anguis veronensis). |
L'orbettino sembra avere un corpo più rigido rispetto a quello dei serpenti, a causa di alcune placche ossee, gli osteodermi, che si trovano sotto la pelle e che lo aiutano nelle operazioni di scavo. Si tratta infatti di un rettile con abitudini fossorie, che passa buona parte del suo tempo rintanato nel terreno, sotto i sassi o nei tronchi marscescenti. Caccia e si muove soprattutto nelle ore del crepuscolo, di sera o dopo gli acquazzoni. Difficilmente lo si osserva al sole. Proprio per questo lo si può spesso trovare negli orti e nei giardini, rintanato sotto qualche oggetto, in attesa di dare la caccia alle sue prede.
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L'orbettino italiano è un animale ovoviviparo: le femmine conservano nel proprio corpo le uova fino alla schiusa delle stesse, partorendo poi i piccoli perfettamente formati. I piccoli, lunghi una dozzina di centimetri, hanno livree dorate o marrone metallico chiaro, con strisce scure sui fianchi e sul dorso. Raggiungono la maturità sessuale a circa 3 anni di età.
Testa di orbettino italiano (Anguis veronensis); si notano le palpebre attorno agli occhi. |
L'orbettino italiano è un predatore che si nutre soprattutto di insetti e altri piccoli invertebrati, come i lombrichi; sembra apprezzare molto anche le limacce, cosa che dovrebbero renderlo un ospite tra i più benvoluti da orticoltori e giardinieri. Eccezionalmente qualche esemplare di grossa taglia può nutrirsi anche di piccoli vertebrati. Possiamo anche invogliare qualche orbettino a stabilirsi nel nostro orto, magari ammucchiando in un angolo ombreggiato dei ceppi d'albero a marcire, o allestendo una piccola pietraia o un muricciolo a secco.
Femmina adulta di orbettino italiano (Anguis veronensis). |
Fino a pochi anni fa si riteneva che gli orbettini viventi nella penisola italiano fossero da ascrivere alla specie Anguis fragilis, o orbettino comune; in realtà uno studio comparso nella rivista Molecular Phylogenetics and Evolution ha evidenziato come le popolazioni di orbettino presenti in Italia e in alcune aree della Francia mostrino invece differenze tanto a livello genetico quanto a livello morfologico rispetto alle popolazione del centro e nord Europa. Tali differenze hanno sancito quindi, nel 2013, il riconoscimento della nuova specie orbettino italiano e l'adozione del nome scientifico Anguis veronensis coniato da Pollini nel 1818.
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1 commenti:
Ma che animale affascinante ci hai presentato, in che zone d'Italia vive, da me mai visto(Salento), sarebbe curioso poterlo osservare nel suo ambiente.interessantissimo poi proprio perché è una via di mezzo tra lucertola e serpente, che bella che è la nostra natura, grazie Andrea
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